Sabina, eppure a fare la barista ti ci vedrei…

Premessa: questo post non è da me. Leggendolo non vi sembrerà una cosa da Albert1, ma l’occasione è troppo succosa e poi ogni tanto mi dovrò divertire pure io, no ? Contravverrò a 3-4 miei princìpi, ma se è stressata lei, figuriamoci io. Un po’ di cazzate distensive e rilassanti ogni tanto tocca scriverle. Fine della premessa.

Di chi parliamo ? Ma di Sabina Guzzanti, naturalmente ! La mia “esaurita” preferita, quella che è riuscita a finire sotto a se’ stessa e ancora ha la forza di rompere i coglioni al popolo. Sabina Guzzanti che, asseritamente, sarebbe finita insieme ad una cartata di altri boccaloni in un truffone della madonna e avrebbe dato parecchi soldini ad un volpone che le avrebbe promesso miracoli e ritorni clamorosi.

E invece s’è magnato tutto.

Che ci vuoi fare ? Càpita…

E allora, perchè scrivo di questa cosa ? Perchè voglio sindacare su quanti soldi abbia la Guzzanti e come li abbia fatti (stile comunista) ? Certo che no. Cazzi suoi. Perchè voglio stabilire che i soldi non crescono sugli alberi e che quelli che promettono miracoli col tuo denaro generalmente ti fottono (stile paparino premuroso) ? Ma certo che no.  Coi tuoi soldi fai quello che ti pare, puoi anche farteli fregare, se vuoi. Cazzi tuoi. Perchè mi sta sulle palle la Guzzanti e godo delle sue disavventure (stile comunista invidioso) ? Ma ancora, certo che no. Le sue avventure e le sue disavventure mi rimbalzano allegramente sul cazzo. E per quanto mi possa stare sulle balle, se mai un giorno dovesse esagerare con le medicine, umanamente mi dispiacerebbe pure. Perchè me la ricordo com’era, e non era male.

Scrivo questa cosa perchè mi sono divertito da matti a vedere le sue reazioni alla piccola tempesta mediatica che le si è abbattuta addosso. Quegli stessi media che sono sacri ed intoccabili quando le sono alleati nelle sue personali crociate contro i soliti noti, oggi (solo per aver raccontato la sua disavventura) sono diventati dei disinformatori incalliti, dei pezzi di merda, dei bugiardi incompetenti che scrivono frottole.

(Qui la sua lettera aperta ad Ezio Mauro, direttore de “La Repubblica”, lettura consigliata).

Oppure, quelli che hanno osato criticarla sul suo Blog (alcuni dei quali suoi ex-sostenitori) e da bravi “comunisti” la hanno accusata di aver addirittura cercato il PROFITTO (orrore!) investendo i suoi tantissimissimi soldi (schifo!), quelle stesse persone che la applaudivano fino a spellarsi le mani quando lanciava le sue invettive contro quel capitalista di merda di Berlusconi… Beh, quelli ora sono dei decelebrati, gente non strutturata, gente che abbocca alle cazzate di giornali e che non capisce una cippa.

Hai visto come scotta, Sabbì ? Fa male, eh ? (E qui ci metto una bella risatona tipo Vincent Price nell’intro di “Thriller”).

L’apice però lo tocca in una veloce intervista telefonica con un giornalista del “Corriere”: oltre a dimostrarsi estremamente infastidita ( e ci può anche stare) e a ricordarci che lei “ha un ufficio stampa” (mecojoni ar cazzo !), commentando il fatto che qualcuno le ha obiettato che con quei soldi per esempio “avrebbe potuto aprirci un bar” ha detto: “Io? La barista?

E perchè, Sabbì ? Qual’è il problema ? Che ciài contro i baristi ? A parte che se aprissi un bar tu, faresti i soldi con la pala (e ti consiglio di non sottovalutare il suggerimento, potrebbe essere una ritirata onorevole), ma poi guarda che i baristi hanno una loro dignità, eh ? E ne conosco tanti che anche senza rompere il cazzo a Berlusconi e senza sbattersi in devastanti tournèe hanno guadagnato onestamente, in una vita di “alza e abbassa la serranda“, fra un cappuccino e un Campari col gin, più soldi di quanti non ne abbia persi tu ultimamente, scemotta.

Fossi in te, un pensierino ce lo farei. Ma la “spocchia” tipica del radical-chic che contraddistingue la tua stirpe, purtroppo, mi sa che non te lo permetterà. Scommetto che ciài pure la colf filippina. Magari in nero. Per carità, cazzi tuoi, eh ? Ma almeno non cacare il cazzo ai baristi, tontolona.

Con affetto,

Albert1.

 

73 pensieri riguardo “Sabina, eppure a fare la barista ti ci vedrei…”

  1. È sacrosanto, il comunismo non può esistere peché ci vuole sempre una dirigenza che guidi il popolo. Quella dirigenza diventa la negazione del comunismo.
    Poiché devo ancora rispondere ad Atarassia sul Qatar e Emirati, ne approfitterò per fare un post sulla democrazia possibile.

  2. snob del cazzo, sarebbe la mia vita avere un bar, anzi due, uno sull’emisfero boreale e uno su quello australe, entrambi in spiaggia, voglio l’estate tutto l’anno… na na na na na na na na

    ah, dimenticavo, la Guzzanti non ha talento, le sue battute le fa meglio il 5% della popolazione italiana, e lo farebbe il 20 se dedicassero a tale attività il loro tempo.

    E’ stato tirato fuori Luttazzi, ecco lui è un altro paio di maniche, Luttazzi ha talento, ma ha voluto strafare copiando un sacco di battute a noti autori americani, come Carlin o il grandissimo Hicks, strano che se ne siano accorti così tardi, io qualche battuta copiata l’avevo già notata qualche anno prima. Peccato

  3. Calcola che il posto dove era riuscito meglio era la Grande Madre Russia. E guarda che fine hanno fatto. E’ stato bello finchè è durato, ma poi…

    O tutti comunisti, o nessuno comunista.

    E’ un po’ come dico riguardo alle armi: finchè ci saranno armi in giro, non puoi impormi di non essere armato. Levale tutte (ma tutte) di mezzo, e allora butto pure le mie. Se no, attaccati al cazzo…

    Ragazzi, con questa vi saluto, che oggi l’emicrania mena più del solito… buon fine settimana a tutti, e se passa Sabina mentre non ci sono, salutatela per me ! 😉

  4. non posso pensare che per decenni a Cuba l’unico vero business fosse fare la mignotta…agghiacciante.

  5. Onestamente la critico solo perche’ fessa. Farsi fregare cosi’…..
    Per il resto, un comico e’ un prodotto. Se vende, se si vende, fa soldi e buon per lui
    Mi fanno piu’incazzare i soldi a Ferrara per far scappare un milione di persone in 3 minuti da Rai 1 o i soldi pubblici ai giornali

  6. Io non sono d’accordo con Travaglio ma lo posto ugualmente:
    ….. una settimana dopo l’arresto di un presunto truffatore accusato di aver raggirato 700 persone, si continuano a pubblicare le foto segnaletiche dei truffati. Soprattutto uno: Sabina Guzzanti. Da un anno, come le altre vittime, Sabina aspettava che la magistratura si muovesse, nella speranza di recuperare qualche euro di quelli affidati ai promoter del Madoff italiota. Poi, quando finalmente è scattato il blitz, s’è resa conto che non era peggio per lui. Ma per lei. Nel Paese di Sottosopra, stampa e tv han preso a sbattere in prima pagina le vittime, come se fossero loro a doversi vergognare. Solo perché alcune hanno il grave torto di non essere povere in canna o, peggio ancora, di essere famose. Orrore: un’attrice di sinistra ha dei soldi e, doppio orrore, non li tiene nel materasso, non li porta all’estero come certi editori del Pompiere, non fa scudi fiscali, ci paga addirittura le tasse, li investe e, triplo orrore, si fa truffare. Ce n’è abbastanza per massacrarla, dandole il resto che non s’era ancora presa per aver osato sbertucciare la destra e la sinistra mentre tanti paraculi se ne stavano acquattati aspettando che passasse la nuttata. Lei sulle prime la prende sul ridere e scrive un pezzo ironico per il Fatto, “Confesso, mi hanno truffata”, “Posso solo sperare nella clemenza di Minzolini. Sono un verme, chiedo solo di poter continuare a vivere nell’ombra”. Poi capisce che c’è poco da ridere. C’è una campagna di pestaggio con i soliti rimbalzi sul blog. Ecco il titolo di Libero: “La toccano nel portafogli e l’avida Sabina insulta i fan”. Ed ecco l’intervista-interrogatorio che le ha fatto, sul Pompiere divenuto piromane, Fabrizio Roncone. Un reperto dei nostri tempi: “Sabina Guzzanti è figlia di Paolo e sorella di altri due attori, Caterina e Corrado. Secondo il parere di numerosi esperti, il vero fuoriclasse del palcoscenico sarebbe Corrado”, mentre Sabina ha pure la “voce nervosa, rauca, tremante”. Parte il terzo grado: “Allora, c’è questa storia della truffa…”, “Non sarà che a lei sembrano pazzesche e seccanti, molto seccanti, le critiche che le vengono mosse sul suo blog? Da giorni lei viene accusata, e rimproverata, di aver cercato guadagno facile coi trucchi della finanza…”, “Non offenda quelli che scrivono sul suo blog”, “Come mai è così prudente, signora? Non ha perso 400 mila euro?”, “È vero o no che lei avrebbe già recuperato parte del denaro?”. Domande che parrebbero eccessive anche se rivolte al truffatore. Roncone le riserva alla truffata. Secondo il parere di numerosi esperti, col truffatore sarebbe molto più conciliante.

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