Federico Maria Sardelli – PROESIE
Rimembro fiero
e sul collo pongoti
in guisa di superbi orpelli
due o tre manate
date bene
così impari a pulirti il culo con
le tendine del gabinetto.
Se pei pindàrei colli
a’ patrii lidi il ferro
rapir che mobil seno fé
e d’altre terribil favella mòve
con novelle opre il fosco rio,
io passerei anche
verso le sette.
Dorate aurette lievi
di voi schermìro i parti
e tratti apersi ragli
infransi ardor di dacî
né Cato omai recolli
d’affàn rapito ‘l crin
a scriver queste poesie
è come andare
a toccare la merda
collo steccolo.
Tispostastidiscatto
tazzoppastilostinco
belmitestadicazzo.
Perchè mai,
Novello Ermete,
Che sovra al molle suol
D’apriche e humide vasche intorno sparso
Ov’ogni lagrimar
De’procellosi nembi
E ‘ gemiti celesti alquanto accoglie
E gl’ubertosi lidi umetta e impasta,
Teatro de’centaurei
Novelli tuoi cimenti tu eleggesti
Non te lo vai un po’
A pigliare nel culo te
E quel motorino di merda
Ché m’hai schizzato
Tutti i pantaloni?
Se pei pindàrei colli
a’ patrii lidi il ferro
rapir che mobil seno fé
e d’altre terribil favella mòve
con novelle opre il fosco rio,
io passerei anche
verso le sette.
Compratelo 😀
Ahhahahahahahahahahhahahahahaha
Grande gıangius
Hhahahahahahahahahahahahahhahaha
“immensa ironia” SEMPRE
gıangius 4 ever 😀