Inizia con una levataccia, e capisci subito che e’ una giornata davvero di merda
Ore 7.15 sveglia. Corsa dal dentista. E’ finalmente giunto il momento, dopo 3 tentativi riusciranno stavolta a mettere la corona definitiva al premolare superiore. Invece no. La corona e’ leggermente alta. Chiamano il laboratorio, ma dopo 5 minuti di analisi attorno alla tua bocca aperta giungono alla conclusione che ne serve una nuova.
E che cazzo.
Poi vai a prendere il tuo compare per un meeting che dovrebbe durare dalle 1030 alle 14. Arrivate in tempo, freschi, puliti, e preparati a chiudere i 10 punti aperti.
E inizia il dramma
Sono le 1330 quando, dopo 3 meeting room, finalmente se ne trova una libera. Sono le 2130 quando esci dopo aver incontrato un turbine di personaggi improbabili che riaprono punti aperti, leggono le scorse minute di meeting, scrivono sulla minuta del giorno al folle ritmo di una lettera ogni 5 secondi
Se mai arrivera’, l’ordine, va al prossimo anno
Torni a casa, carichi moglie e valige in macchina, ceni per la strada alle 11.45. Hamburger e patatine. Non esattamente quello che avevi in mente.
Sono le 1.43 quando ti addormenti. Consapevole che giornate di merda come queste, in cui tutto congiura per farti perdere tempo, ci sono sempre state e ci saranno sempre
Sono le 5.15 quando suona la sveglia.
Ti dici che questa settimana non hai fatto un cazzo. Che sono 11 settimane da quando hai ricominciato. Che non hai voglia, non sei in forma, che il letto e’ troppo caldo e invitante, e che Venerdi’ scorso, alla mezza di Dubai, la cotta da scarso allenamento e’ stata dura da digerire
Ma alla fine, fanculo, ti alzi. E vai.
E guardandoti intorno ti accorgi che quelli forti sono tutti alla partenza della mezza maratona. Stavolta, nella 10 km, se lasci da parte le ambizioni cronometriche, con un 44 netti finisci tra i primi dieci e magari a podio nell’ age group 20-40. Per battere il record di Marchetto, c’e’ Dubai a Gennaio. La mia gara.
Poi si parte, e al primo passaggio ti rendi conto di essere sesto. Due imprendibili. Una donna. Un ragazzetto che sembra andare bene. Uno che non hai mai visto, 50 metri davanti a te.
Parlotti con Steve, che e’ rientrato da un infortunio da 12 settimane, come te. Lui fa la mezza. Quindi o saltera’ perche’ sta andando forte, o stavolta chiude in un tempo da paura. Chiudera’ in un tempo da paura.
Uno da dietro ti passa in tromba. E che cazzo….settimo. Guardi il garmin, ma sei troppo concentrato sui due davanti per pensare di far due conti e capire a che passo stai andando. La sensazione e’ quella che hai quando senti di averne fino alla fine, ma non dover accelerare, o salterai.
Poi, quello davanti a te inizia a rallentare. Non si allontana piu’. Non si avvicina nemmeno, ma insomma, conosci la sensazione.
Poi, rallenta anche l’altro che ti aveva passato in tromba.
Devi resistere alla tentazione di allungare per prenderli. Per riprendere e passare il primo ci metti 400 metri. Il secondo lo prendi al chilometro 7. E non ha una bella faccia. Si accoda, ma tu non guardi indietro.
Poi guardi davanti e capisci. Capisci che il podio maschile e’ a un centinaio di metri. Ma il quarto non sembra voler rallentare. Sei tu che devi provare ad accelerare. Lo fai. E quello, pian piano si avvicina, ma impercettibilmente.
Al chilometro 8 guardi il Garmin e capisci cosa sta succedendo. Inizia a importartene meno di quel demente la’ davanti. Pensi a una fredda mattinata di inverno. A un ex ciccione che aveva perso tanti chili, e quella mattina, era su una pista di atletica. Lo immagini li’ almeno. Un 24-25 enne bello, magro, simpatico, con una faccia di quelli sempre pronti a prenderti per il culo, che quella mattina aveva fatto 25 giri di pista.
E che da 2 anni ti ossessiona.
E basta far due conti per capire che ce la stai facendo. L’intero processo mentale dura una trentina di secnodi, e intanto ti rendi conto che il tizio davanti ha lanciato i 2 km finali, e ha ripreso qualche buon metro. Ma te ne importa poco. Dai tutto quello che hai, ma quando entri nello stadio di rugby, quegli ultimi 700 metri sull’erba, quei maledetti 5 secondi, non li hai nelle gambe, per infilarlo e passarlo.
E passi sotto il traguardo sorridente, felice, e pensi che sono bastate 4 ore scarse di sonno, una levataccia, una mattina fresca e priva di aspettative, per raddrizzare una giornata di merda.
25 cazzo di secondi. 41.55. Mi ero dato come obbiettivo di scendere sotto il 42, quest’anno. Ce l’ho fatta in una gara che non volevo fare, per cui mi ero allenato a cazzo, dopo una cotta alla mezza della settimana prima
Ma soprattutto, dopo Berlusconi da senatore, e’ decaduto anche il record di Marchetto.
E’ stata una saga appassionante, ma e’ finita. E per me e’ finita bene
Alla prossima
Fanculo al natale