E rieccomi. Passati 13 giorni dal primo post sul tema, torno a ragionare un po’ sulla situazione.
Ci torno al termine di un fine settimana da incubo, che – assieme a tutto quello che è successo nei giorni precedenti – mi sta facendo montare dentro un’ incazzatura quasi senza precedenti.
Prego chiunque sia direttamente alle prese con questa cazzo di malattia e chiunque per questo o altri motivi abbia cose più importanti di cui preoccuparsi di non proseguire oltre nella lettura: chi sta scrivendo questo pezzo è una persona fortunatamente (e qui gli scongiuri sono d’obbligo, scusate) finora in salute, senza parenti o conoscenti affetti da questa o altre patologie gravi ed è anche una persona che nell’ ultima settimana ha lavorato al 10% del solito e guadagnato al 6% (si, perchè anche così c’è chi non paga o “paga dopo”). E che non ha grandi prospettive per i prossimi giorni (o settimane). Sempre fortunatamente è una persona abituata a cavarsela e che economicamente parlando è sopravvissuta a momenti peggiori quindi ha il tempo, il modo e il motivo di INCAZZARSI ABBESTIA.
Devo innanzitutto dire che sono piacevolmente sorpreso da come la gente sta (per ora) affrontando la cosa a livello sociale. Fino adesso quello che temevo (scene da film, risse ai supermercati, gente che sbrocca dentro casa e ammazza la suocera a sediate) ancora non è accaduto… siamo più equilibrati di quanto pensassi. Bene. Quindi c’è speranza.
Peccato non poter dire altrettanto di questo esecutivo di encefalitici. Occhio, non parlo del sistema, non parlo di chi sta combattendo sul campo, parlo proprio del governo, quelli che stanno infilando cazzate su cazzate e che devono solo ringraziare chi responsabilmente lavora e si smazza se grazie alle suddette cazzate non siamo ancora implosi.
La domanda è:
LO VOLETE CAPIRE O NO, che vi prenda un colpo, che un Paese non si può gestire come se fosse un profilo Facebook ?
CAZZO ?
Sorvolo pietosamente su tutta la ridda di decreti, controdecreti, ordinanze, grida, ipotesi con cadenza settimanale e anche meno che in un momento in cui chiarezza, univocità e fermezza delle disposizioni sarebbero essenziali hanno invece contribuito a generare panico, disorientamento ed incertezza, ed hanno lasciato campo libero ai cosiddetti “esperti”, ai tuttologi, agli “interpreti” delle norme, insomma hanno fatto più casino che altro.
Mi soffermo invece sull’ ultima mossa del nostro (ripeto ahimè) Presidente del Consiglio e del suo stuolo di “consiglieri”:
Caro Conte, hai toppato alla grande. Forse hai problemi di eiaculazione precoce, non so, ma ti rendi conto che l’ordine delle azioni (quando si è presidenti del consiglio e ancor più in situazioni di emergenza) ha una sua importanza ? Anche a livello formale e legale, sia chiaro, ma adesso mi preoccupa quello sostanziale.
Ricapitoliamo: in questo momento di merda, tu ti presenti di sabato sera (anzi alla fine era notte, quasi mezzanotte) ad annunciare delle misure a questo punto drastiche e oserei dire determinanti a livello di economia e sicurezza nazionale senza che ancora queste non siano state definite e pubblicate (cioè “rese formalmente pubbliche” attraverso l’unico mezzo utilizzabile, che sarebbe la Gazzetta Ufficiale, e sei pure avvocato, lo dovresti sapè), e come lo fai, st’annuncio ?
CON UNA DIRETTA FACEBOOK ?
Al solito qui mi trattengo per rispetto ai credenti, ma immaginate cosa scriverei in questa riga. Vabbè.
Beh, tu non stai bene. E peggio di te sta chi ti ha consigliato di fare ‘sta stronzata.
Il decreto vero e proprio, nella sua forma definitiva e completa è stato reso disponibile solo nella serata di domenica, pubblicato in Gazzetta alle 20:06 e praticamente inaccessibile fin verso le 20:30 perchè il server giustamente aveva quasi collassato dato che mezza Italia stava cercando di avere notizie certe.
Quindi in pratica, per almeno venti (20!) ore buone questa bella mossa del cazzo ha fatto si che circolasse ogni sorta di voce, bozza, interpretazione, illazione (ho finito i termini) riguardo un argomento che definire cruciale è poco. Vabbè che era domenica, ma per 20 ore l’intero sistema produttivo nazionale, e (quel che è peggio) chiunque avesse motivo o voglia di speculare sul suo destino è rimasto col fiato sospeso senza sapere che cazzo doveva succedere oggi. Sapendo solo che sarebbe successo qualcosa di brutto, ma cosa ?
Io adesso non sono un economista, e nemmeno ho mai giocato in borsa, ma ti rendi conto che cosa vuol dire questo ?
Però sono un commerciante, se vuoi anche un “imprenditore”, e io lo so cosa vuol dire.
Ci vuole che ti fai vedere da uno bravo.
Ci vuole che la prossima volta tu segua questi semplici passi:
- Ragiona, consultati, concerta, apri tavoli, chiudi tavoli, scrivi, rileggi, correggi, riscrivi;
- ripeti il passo 1 per tutte le volte che sarà necessario;
- compila o fai compilare bene tutti gli allegati e le tabelle;
- componi l’atto, il decreto, la norma, il cazzo che ti pare;
- firma e manda alla pubblicazione;
- SOLO ORA, col mezzo che riterrai necessario ed opportuno, ANNUNCIA.
In altre parole, l’annuncio DEVE avere questa forma (è solo una traccia, poi aggiustala come vuoi):
“Cari Cittadini, Popolo, Sudditi, Followers,
oggi abbiamo deciso di mettervelo in culo così (ma è per il vostro bene), e poi così e anche così…
trovate tutti i dettagli nell’ edizione della Gazzetta Ufficiale di oggi, Serie Generale, consultabile all’ indirizzo ecc, ecc…
Buona fortuna, il Vostro Governo“.
Solo come ulteriore consiglio, so che è difficile, ma ricordati che FaceBook, per quanto molto fico e funzionale, non è un organo governativo ufficiale e non lo diventa nemmeno se i TG nazionali che non sanno più a che santo votarsi per fare servizi lo fanno rimbalzare dallo streaming. E’ una piattaforma informatica privata, peraltro appartenente a (e residente in) una nazione straniera. Vedi un po’ tu. Fatti due conti, Conte.
2010: Fuga da Polis 