L’importanza di chiamarsi Beppe, ovvero, delle grillesche vicende.

E vabbè, mi tocca.

Per questa storia due parole me le devo appuntare (sto mentendo, non saranno due parole, oggi mi esce un altro di quei pipponi che vi tocca prendervi mezza giornata di ferie per leggerlo, o anche portarvi un tablet sul cesso, tante volte fosse di stimolo).

E cominciamo con la premessa: Beppe Grillo non mi è sempre stato sul cazzo. Agli esordi della sua carriera televisiva, cinematografica e teatrale ricordo che mi faceva ridere, mi era simpatico: non era al 100% il tipo di humour che piace a me, però mi garbava, era originale. Sono stato a tre suoi spettacoli live, due in tempi non sospetti, uno quando già aveva preso la deriva ecologista (vi ricordate la palletta per lavare i panni senza detersivo ?), ma ancora era sopportabile.

Confesso che alle ultime amministrative qui a Roma (pur guardandomi bene dal votarli alle politiche, dove optai per la Lega, mi pare) ho votato i 5Stelle e conseguentemente la Raggi. Pensavo – speravo – che a livello locale, sul territorio, un po’ di gente nuova rispetto ai soliti maneggioni avrebbe potuto fare qualcosa di buono. Invece Roma è una bestia brutta, cattiva ed affamata, nessuno ha mai resistito, forse Rutelli. Ma vabbè, cosa fatta capo ha.

Comunque, tornando al presente, beh, è già un bel po’ che mi pesa sulle palle. Ma l’ho sopportato, come si sopporta chiunque vinca le elezioni. A suo tempo ho sopportato Prodi, pensate un po’.

La politica è politica. Un triste affare, dove bisogna saper abbozzare, fare pippa quando serve, attendere tempi migliori lavorando per farli arrivare.

Il problema di Grillo è che non abbozza. Mai. Ne’ in politica, ne’ nel privato (che poi ormai, povero lui, sono la stessa cosa. Se l’è cercata).

E allora, questa storia del figlio. Vediamo.

Io non ero certo lì con loro quella sera, quindi non so assolutamente cosa sia successo. Si dice “ci sia un video“, ma chi mai di noi potrà vederlo ? E pure vedendolo cosa capiremmo ? E, in finale, ma chi cazzo lo vuole vedere ?

C’è però un fatto. Una ragazza un giorno si è presentata in un qualche ufficio di Polizia e ha affermato che una settimana prima ha subìto atti sessuali da quattro uomini insieme. Si chiama violenza sessuale, è un reato penale, viene perseguito e punito dopo le dovute indagini e dopo il consueto iter giudiziario, formato da indagini preliminari -> processo di primo grado -> appello -> cassazione (condanna o assoluzione definitiva) se nel frattempo non intervengono archiviazioni, patteggiamenti o altre cose. L’ho fatta semplice, mi perdonino i giuristi, penale e procedura penale li ho fatti più di trent’anni fa, sai che cazzo mi ricordo.

Ora: qualcuno di noi può dire che ciò sia veramente avvenuto come ha denunciato lei ? No. Nessuno.

Qualcuno di noi può dire che non sia avvenuto ? No. Nessuno.

Qualcuno di noi può dire che sia veramente avvenuto come sostiene il padre di uno degli indagati ? No. Nessuno.

Possiamo solo intuire, presumere, immaginare. E’ verosimile che la cosa sia comunque accaduta (consenso o no), perchè da quando i gGiovani si ammazzano di seghe non più sui giornaletti ma su interi portali web dove si trova di tutto e di più, pratiche come quella descritta sono sdoganate (con questo non li sto assolvendo o scusando, capisco solo il motivo).

E se è successo, non vedo niente di strano nel fatto che la ragazza in questione si sia “un po’ risentita” del trattamento riservatole ed abbia deciso di denunciare la cosa. E per me, chi denuncia non è “consenziente” così come chi è “consenziente” non denuncia.

A me sembra ci sia roba sufficiente per un rinvio a giudizio. Magari non ci sono gli estremi per la custodia cautelare, ma “per favore, resti a disposizione e non si allontani dalla città, grazie. E da che ci siamo, lasci qui il passaporto“.

Poi si vedrà.

E veniamo dunque a Grillo Senior, e alla sua ormai arcinota videosparata disperata. Ora, va bene che l’età fa brutti scherzi, ma scusa, Beppe, che cazzo pensavi di ottenere con questa apparizione se non il tuo suicidio politico ?

Tu, proprio tu che hai fatto del giustizialismo a tutti i costi e del “manettismo” spinto il carburante di un movimento politico che in pochi anni è salito ai più alti vertici di governo… proprio tu adesso ti metti ad inveire contro il sistema giudiziario ? Che c’è, ti hanno toccato quel coglione di tuo figlio (come lo chiami tu, io non lo conosco ma mi fido del giudizio di un padre) e come per magia tutto quello che tanto ti piaceva (e che tanto ti ha fatto gioco) non va più bene ? Sono impazziti tutti, secondo te ? Oppure semplicemente stai assaggiando un po’ di quella medicina che hai rifilato per anni ai tuoi avversari, e non ti piace per niente ? Benvenuto nel mondo, Beppe.

Ah, una cosa: il coglione di tuo figlio è innocente, lo sai ? E lo sarà (rimanendo libero di roteare il suo pisello come vuole) finchè non verrà dimostrato il contrario. Quindi che ti agiti a fare ? Non mi sembra l’abbiano sbattuto in cella con cinque nigeriani che gli roteano in faccia i loro, di piselli (quelli si, preoccupanti). Che problema hai ? Ora il coglione deve semplicemente farsi il suo iter, come sopra descritto. Ce l’hai un avvocato, no ? Beh, pagalo. Come tutti noi.

E stai zitto. Muto, porcoiltuoiddio. Non se ne può più di sentirti strillare come una vecchia checca isterica (ooops, è violenza di genere questa ? Beh, sti gran cazzi). Già avevi rotto abbastanza le palle prima, ma ormai non ti si regge più.

Io so solo una cosa: se io fossi il padre di quella ragazza, sarei isterico pure io. Ma non strillerei. Starei invece molto zitto ma tu saresti costretto ad investire in guardie del corpo per il coglione, non in avvocati. Perchè come tu credi a lui, io crederei a lei, e tutti possiamo sbagliarci. “Kill’em all, let God sort’em out“

Dicevi: “chi sbaglia è fuori“, “indagato = condannato” e tutte queste belle cosette ? Duri e puri ? Senza se e senza ma ?

Ecco. Continua così, abbi fiducia nella Magistratura e non ci cacare il cazzo. Grazie.