Here We Go Again – Ci Risiamo – Aridaje

FugaDaPolis è un Blog diffuso, siamo tutti un po’ sparsi in giro per l’Italia e per il Mondo, quindi non so a quanti di voi sia giunta l’eco di quello che è successo qualche giorno fa ad Ardea.

In sintesi, un demente di nome Andrea Pignani è uscito di casa armato di pistola ed ha ucciso con un colpo per uno due ragazzini ed un anziano ciclista che pedalava nel parco per i cazzi suoi. Apparentemente senza nessun motivo, a freddo. Poi è tornato a casa e si è sparato il quarto colpo, restandoci fortunatamente secco all’ istante.

La cosa in se’ è atroce. Per l’insensatezza del gesto, per l’età delle vittime, per l’ impossibilità di ottenere almeno una spiegazione (dato che l’assassino si è tolto dal mondo con le sue mani)… Resta il dolore immenso di chi ha perso due bambini, e di chi ha perso un padre, un nonno. E anche quello (non meno pesante) di chi ha perso un figlio – sì, demente – ma pur sempre un figlio. Unito al senso di colpa per non aver capito in tempo cosa stava succedendo nella sua testa (o peggio, per averlo capito e non aver fatto nulla in merito).

Ma su quello che si poteva fare e non si è fatto hanno già discusso in troppi, non mi ci metto pure io.

Ciò che mi ha spinto a scrivere questo post è invece la (fin troppo prevedibile) reazione della politica e delle Istituzioni.

Come prima cosa, ovviamente, il cordoglio. Poi la sorpresa, il “non è accettabile che accadano queste cose“. Ma la chicca finale è la solita presa di posizione: in Italia queste cose capitano raramente, ma quando capitano potete scommetterci la casa che prima o poi esce il politico di turno che dice: “Basta! Bisogna dare una stretta alla circolazione delle armi, lavoreremo all’ intensificazione dei controlli, tragedie come questa non devono più verificarsi“.

Brave le mie teste di cazzo.

Si, lo so che queste cose fanno effetto, che portano voti e consenso, ma la stretta ve la darei io al collo, altro che.

Siete voi che non siete capaci, non è che girano troppe armi. E’ per la vostra incapacità che accadono cose come questa, non perchè siamo un popolo di guerrafondai armati fino ai denti.

Spiego meglio: togliamo dall’ equazione le armi “illegali” (quelle per capirci che girano nel mercato clandestino, magari oggetto di furto, quelle con la famosa “matricola abrasa”)… tanto quelle non le controlli, non c’è verso. E di solito sono quelle ad essere usate dai criminali.

Ma l’arma usata dal demente in questione (una abbastanza comune quanto micidiale – almeno a distanza ravvicinata – Beretta semiautomatica cal. 7,65), era di proprietà del padre del medesimo, da questi regolarmente detenuta sino alla sua morte avvenuta a novembre del 2020. Più di sei mesi fa.

Dov’è quindi l’incapacità dello Stato che mi fa incazzare ? Facile: dato che in Italia ogni singola arma da fuoco ha un numero di matricola (così come ogni auto ha un numero di telaio ed una targa) e che ad ogni matricola sono associati nome, cognome, residenza e domicilio (se diversi) del detentore e dato ancora che tutto ciò è registrato in un sistema informatizzato accessibile all’ istante da qualsiasi operatore di Polizia in servizio (detto SDI, che contiene anche tante tante altre informazioni interessanti su ognuno di noi, ho avuto modo di sbirciare il mio ed era incredibile) per creare il quale a suo tempo furono spesi milioni se non miliardi di Euri pubblici…

SI PUO’ SAPERE CHE CAZZO CI VUOLE, cristoddio, ad incrociare in automatico due dati e quando un possessore di armi passa a miglior vita almeno far suonare un campanellino d’allarme che dice: “In questa casa, in via tal de’ tali esiste un’ arma e chi aveva il permesso di detenerla è schiattato, quindi procedere a verifica e se del caso ritirarla” ?

No, non ne siete capaci. O meglio, lo sareste (perchè con l’ informatica oggi si può fare questo ed altro) ma non lo fate: lasciate a noi l’onere di venirvi ad avvisare. Nel caso del demente di cui sopra, nessuno ha avvisato: la madre ha detto che la pistola “non la trovava più” (brava, allora denuncia lo smarrimento), il demente in persona si è ben guardato dal riconsegnarla (o dal chiedere il nulla osta per tenerla, che dati i suoi trascorsi probabilmente non avrebbe ottenuto), ed ecco servita la tragedia.

In più di sei mesi, in un buco di posto come Ardea, nessuno ha pensato di controllare dove fosse quella pistola.

E gira gira, la carota finirà in culo a milioni di legittimi possessori di armi, che vedranno ulteriormente ristrette le loro libertà.

Ecco, questa è un’altra di quelle cose che a me fanno incazzare abbestia. Questi sono capaci di spendere non si sa quanto per creare un’ App che traccia tutti quelli cui abbiamo starnutito addosso (e che poi manco funziona), ma non vogliono usare i mezzi che pure hanno a disposizione per tracciare le armi da fuoco.

Si, il demente ha la sua piena responsabilità… ma è in buona compagnia.

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