Dice il sempreverde Vocabolario della Lingua Italiana Treccani:
incentivo s. m. [dal lat. tardo incentivum, uso fig. e sostantivato dell’agg. incentivus «che dà il tono», der. di incinĕre «intonare»]. – Stimolo, impulso, incitamento: essere d’i. al malcostume; dare i. alle passioni; i. al bene, a una sana moralità; salario a incentivo: v. salario2, n. 1 a. Nel linguaggio economico, per lo più al plur., misura di politica economica o finanziaria (in partic. creditizia o fiscale) diretta a creare condizioni più favorevoli all’aumento della produzione, degli investimenti, dell’esportazione e in genere allo sviluppo del reddito nazionale, e anche a favorire l’attività economica in determinati settori o zone: incentivi a produrre, a investire; creare degli i. per l’agricoltura; incoraggiare con incentivi l’iniziativa privata.
E io, se lo dicono Tre(c)Cani, mi fido perchè mi piacciono i cani.
Poi (anzi prima, cronologicamente parlando), sento sempre più voci autorevoli che rispondono alle critiche al “green pass” con la tiritera istituzionale che ormai va per la maggiore. Non usano proprio tutti gli stessi termini esatti ma in sintesi ci dicono:
“Il GreenPass non ha propriamente una funzione di contenimento del contagio, è però un ottimo incentivo a vaccinarsi“.
Il contorno nelle varie versioni di questa storia varia da voce a voce, ma il termine “incentivo” è sempre presente.
Perchè scegliere proprio questa parola ? Perchè è ingannevole, ecco perchè.
Siamo abituati da sempre a considerare l’ incentivo una cosa positiva: è una cosa che conviene, che offre un vantaggio. Per definizione si tende però a pensare che l’ incentivo si possa anche tranquillmente ignorare (se ad esempio non abbiamo interesse ad essere incentivati), ed è qui che ci hanno fottuto. Da sempre. Non solo col greenpass.
Consiglio a tutti di impostare un allarme mentale che scatti ed accenda qualche lucina rossa quando si sente pronunciare la parola “incentivo“. Perchè qui da noi “incentivo” è sinonimo di “inculata“. Da una parte ti incentivo, dall’ altra ti inchiappetto. Si può dire che il fantino che frusta le chiappe del cavallo lo stia “incentivando” a correre, si può dire che il cane che mordicchia la zampa della pecora la stia “incentivando” a rientrare all’ ovile, e via così.
Esempio incentivante ? Presto fatto: un poveraccio (stavolta non io, ma uno che conosco bene) si compra un giorno una bella macchinina nuova, un SUV diesel giapponese Euro3. Costa un bel po’, ma il poveraccio ha una bella pensione, è anziano ma non tanto da non poter ottenere un bel finanziamento a 8 anni: pagherà alla fine quasi il doppio del prezzo, ma così la rata è bassa e non fa male. E il poveraccio si gode così la sua bella macchinina e non rinuncia a nulla.
E’ così attento e preciso che dopo dieci anni, finita di pagare la macchinina questa è ancora praticamente come nuova: bella, lucida, pulita dentro e fuori, tutti i tagliandi fatti, manutenzione specchiata, un po’ di chilometri perchè gli piace viaggiare ma in 10 anni ha fatto sostituire qualsiasi componente mostrasse un minimo di usura. Il poveraccio sa bene che questa cosa non conta un cazzo e che il valore di mercato della macchinina è prossimo allo zero, però non gli importa: è la sua, gli piace, ci si trova come un topo nel formaggio e non ha nessuna intenzione di venderla o sostituirla.
Un altro bel giorno, legge sul giornale che lo Stato dà incentivi per rottamare le vecchie auto diesel Euro0-3 e offre assieme a molte case automobilistiche, cifre da capogiro. Addirittura dando indietro la sua bella macchinina e comprandone la nuovissima versione Euro6b la pagherebbe quasi la metà del listino. Ci pensa un po’, e poi fa l’errore più grosso che poteva fare: decide “sti cazzi, mi tengo la mia, con tutto quello che ci ho speso mi va avanti per altri 10 anni come minimo“.
Perchè “errore” ? Perchè subito appresso all’ incentivo ecco presentarsi la fregatura. Passa un altro annetto e tutto ad un tratto il comune di residenza del poveraccio bandisce (fra le altre) le auto diesel Euro3. In città non cammini. Punto. La bella macchinina te la dai in faccia. E non azzardarti a protestare perchè “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare. E poi, coglione, ti avevamo anche proposto l’incentivo… cazzo vuoi di più” ?
Tornando al nostro “green pass”, visto che è stato definito un “incentivo”, io mi preoccuperei. Perchè lo so che dietro arriva l’inculata anche qui. Io ora ho fatto lo stesso errore che fece il poveraccio del SUV. Ho detto “sti cazzi, il green pass ficcatevelo al culo con appresso app, tamponi, vaccini e test sierologici”. Ma so già da adesso che accadrà qualcosa di spiacevole più avanti. Sento come un bruciore giù nelle parti basse, niente di buono.
La morale è: attenti agli incentivi. Potete anche ignorarli, ma dovete essere consapevoli, sempre. Altrimenti poi vi ci prendono pure per i fondelli.
‘Ste merde.
Ti tocca il vaccino prima o poi.
Mi pare di capire che all’ incentivo non si può sfuggire… è tipo una maledizione che una volta lanciata presto o tardi ti beccherà comunque la dove giammai batteva il sole… 😅