Sui giornalisti

Tra le categorie più abiette e riprovevoli del genere umano, quella dei giornalisti occupa un ruolo prominente, a un’incollatura dai pedofili, primi tra i peggiori, ma sicuramente sopra agli spacciatori di crack, persone che a confronto sono ammirevoli.

Gli ultimi tempi stanno però dimostrando una implicita rivendicazione da parte dei giornalisti di scalzare i pedofili dal podio. Le loro azioni vanno senza dubbio in questa direzione. E non è detto che non ci riescano! Un colpo da maestro, in tale contesto che premia chi fa la cosa più abominevole, è stato portato oggi, dal giornale radio di Radio Due, in cui la giornalista è andata a intervistare alla Stazione Termini di Roma (che giornalismo d’inchiesta!) i profughi scappati dall’Ucraina in guerra, ed è riuscita a trasformare tale tragedia in una viscida propaganda a favore dei sieri magici, facendo dire a quei poveri disperati che erano venuti in Italia per bucarsi.

Ascoltare dal minuto 3:22 https://www.raiplaysound.it/audio/2022/03/GR-2-ore-1030-del-04032022-a436d7c2-517a-43bc-ae2e-9b009a0cb4a3.html

Ecco, se solo d’Io può decidere della vita e la morte della persone, per giornalisti e pedofili ho già deciso. Per gli spacciatori di crack invece ancora non saprei…

8 pensieri riguardo “Sui giornalisti”

  1. Non ascolto sennò mi incazzo e di venerdi pomeriggio non mi va.
    Però mi fido sulla parola.
    Io sostengo che dovrebbero limitarsi ad elaborare i lanci d’agenzia, belli caldi e tranquilli nelle loro redazioni (o a casetta, se in “lavoro agile”).
    Fanno già abbastanza danni così.
    Se proprio vogliono uscire, prendessero un bell’ aeroplano, si mettessero un elmetto e un giubbotto antiproiettile e andassero a parlare di covid direttamente in Ucraina, possibilmente nelle zone dove si spara davvero: vedi come gli passa subito la voglia di toccare certi argomenti…

  2. “I giornalisti RAI sono senza vergogna”

    E’ una condicio sine qua non. Se no non li assumono.

    Adesso che ci penso ero a un passo da essere assunto in RAI.

  3. Il rapporto più stretto che abbia mai avuto con la RAI è stato quando gli ho venduto del materiale girato in esclusiva. La cosa buona è che il prezzo l’ho fatto io e non hanno detto “bah”. Quella cattiva è che mi hanno pagato sei mesi dopo la data pattuita (che era già a tre mesi dalla fattura).

  4. Allegro: avevi ragionissima.
    L’ ho sentito adesso.
    Quanta saggezza nel secondo scambio di battute:

    “Qual’è la situazione della pandemia in Ucraina”?
    “Non c’è più, la pandemia”…

    Bastava poco, in fondo. 😀

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