QUALCUNO FACCIA QUALCOSA.

E’ ora di farla finita.

Dove non può la diplomazia, dove non può il buon senso, dove non arriva nemmeno la più minorata delle intelligenze umane, deve esserci da qualche parte – anche senza necessariamente arrivare alla violenza fisica – un sistema per fermare un uomo.

Un uomo solo, un uomo evidentemente non padrone di se’ stesso, probabilmente eterodiretto ma sicuramente incapace di rendersi conto del portato delle sue parole, delle sue azioni e delle sue decisioni.

Decisioni che tra l’altro prende in nome di un’ intera Nazione, nazione che però non l’ ha scelto, non l’ ha richiesto, non l’ ha legittimato in alcun modo ad occupare la posizione di supremo controllo che malgrado ciò occupa.

Un volto inespressivo, occhi di ghiaccio che non fanno trasparire emozioni, un sorriso tagliente come una lama, una voce monocorde che fa pensare più ad un automa che ad un essere umano. Un uomo che non capisce (o peggio, che fa finta di non capire) che in un equilibrio delicato come quello in cui si trova il Mondo oggi ogni sua parola può essere “la parola di troppo“, e scatenare l’apocalisse.

Un uomo ricco, potente, ma allo stesso tempo miserabile, meschino e gretto nella sua insensibilità.

Un uomo di merda, in altre parole, che dovrebbe esser stato messo in condizioni di non nuocere già da ieri: le risorse per sua fortuna non gli mancano, potrebbe essere destituito immediatamente, disinnescando la sua intrinseca capacità offensiva ed essere messo a riposo – con buona pace del paese che governa – in tutta tranquillità, trascorrendo così innocuamente gli anni (pochi, tanti, quelli che sono) che lo separano dall’ effettiva e definitiva dipartita.

  • Lo sapevo, Albè ! Lo sapevo che alla fine ci arrivavi… non avevo dubbi, uno della tua intelligenza, con la tua cultura, prima o poi doveva convincersi: benvenuto fra noi, facciamo fuori quello stronzo di Putin” !
  • Ma che cazzo stai a dì… a rincojonito fracico ! Ma quale inteliggenza, ma quale curtura, ma benvenuto de che ? Ma chittesencula, a te e a quella massa de froci fiji de ‘na mignotta che te porti appresso… Putin ? Ma chi cazzo se l’è mai cacato Putin… io sto a parlà de Mario Draghi, li mejo mortacci sua e de quanno ripija fiato. Vabbè Di Maio che è n’ cojone, e lo capisce pure Putin, ma questo la deve fà finita, deve da stà zitto e bbono, mannaggia la pentecoste“!

Per spiegare meglio questo mio malcelato astio verso il citato essere immondo, riporto virgolettato il suo delirio in risposta all’ odierno toccante appello del Presidente pro tempore dell’ Ucraina (paese che ricordo fino a ieri era da noi tutti considerato praticamente solo in virtù delle sue – indiscutibilmente dedite e professionali – badanti ed infermiere, delle sue – altrettanto indiscutibilmente dedite e professionali, nonchè piacenti – mignotte, delle sue incontaminate bellezze paesaggistiche nonchè per alcuni suoi più contaminati territori di indiscusso valore storico):

«Quella del popolo ucraino è una resistenza eroica, l’Ucraina non difende solo se stessa ma la nostra pace, la nostra pace e sicurezza. Quei beni che abbiamo costruito con tanta fatica, l’Italia vi è profondamente grata» ha detto il premier. «Davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte; davanti alla Russia che ci voleva divisi ci siamo mostrati uniti come Europa. Abbiamo congelato beni per 800 milioni di euro agli oligarchi»

Bravo, Mario, continua così. Congelati ‘sto cazzo da che ci sei, che quelli con 800 milioni ci lasciano la mancia al valletto che gli parcheggia il LearJet… ma vaffanculo, và.

La nostra pace ed i nostri valori ce li difendiamo noi, tu fatti i cazzi tuoi che è meglio, stai muto: se vai avanti così, la nostra pace ed i nostri valori sarai tu, proprio tu, a mandarli a puttane. E io, da cittadino italiano, porco il tuo dio, dovrei stare lì a permettere che tu – che non conti un cazzo – metta a repentaglio quello che altri (e non tu) hanno “costruito con tanta fatica” solo per leccare il culo a un altro coglione che fino a ieri non gli avresti dato manco 50 centesimi al semaforo per pulirti il vetro ?

E no, cazzo. Questo proprio no.

Elezioni non se ne parla, eh ? Vabbè, chiedo troppo, lo so.

7 pensieri riguardo “QUALCUNO FACCIA QUALCOSA.”

  1. Mi ero perso la perla finale … “L’ Italia vuole l’Ucraina nell’ Unione Europea”…
    E con questa abbiamo fatto il pieno di stronzate. Come se poi all’ Europa gliene fosse mai fregato un cazzo in fricassea di quello che vuole l’ Italia.
    Si è mai sentito dire in un qualsiasi paese dell’ Unione “è l’ Italia che ce lo chiede”?

  2. Come lo vedo? quello che vuole essere il più realista del re e che è convinto di avere ancora la cambiale in bianco data, a suo tempo, per fermare il Gonde.
    Manca solo che piazzino in costituzione anche la mammə e la torta di mele e abbiamo riamericanizzato l’italia…

  3. A conforto del vecchio adagio secondo il quale “chi lascia la via vecchia per quella nuova…” confesso che fui molto felice – ahimè – quando questo inqualificabile essere si insediò al posto di Conte. Pensavo (me misero) che peggio di lui non avrebbe potuto fare… e mi sbagliavo.
    Sarebbe ora che ci riprendessimo un po’ di quella famosa “sovranità popolare” che in teoria ci sarebbe garantita. Perchè qui – piaccia o no – è dal novembre del 2011 che ci è stata sottratta: sempre e solo governi tecnici, qualcuno maldestramente mascherato da governo politico, ma sempre tecnico. Che poi almeno fossero capaci a fare i tecnici, sarebbe anche passabile. Invece niente.

  4. Bisogna andare a prendere tutti quei maledetti che stanno in parlamento, TUTTI. Bisogna ringraziare loro se l’Italia sta vivendo il periodo più brutto della sua pur breve storia.

  5. È un demone vestito da uomo, non lo reggo, e mi fa paura…. è un banchiere, tutto detto..un ladro di vite umane.

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