Poteva essere una coincidenza, Stè, che ieri scrivendo un post mi tornasse in mente la storia dei “comodini”.
Poteva essere una coincidenza, Stè, che tornassi a rileggermela su MRT, felice di vedere che l’ amico Zipgong, dopo tutti questi anni addirittura l’avesse trovata ed avesse aggiunto un suo contributo (confesso, sono stato davvero felice di questo).
Poteva essere una coincidenza, Stè, che non mi fermassi lì, tornando alla home page di MRT, che sapevo fermo e “congelato” da anni.
Poteva essere una coincidenza, Stè, che invece ci trovassi un post di Enrico, scritto appena al termine dello scorso anno, leggendoci alla fine una cosa che non mi è piaciuta per niente.
Ma tu lo hai sempre detto, lo hai scritto migliaia di volte, ogni volta che hai firmato un pezzo o anche solo un commento: “lcne”, Le Coincidenze Non Esistono”.
Da tanto tempo, ormai, ci eravamo “persi di vista”. E quando due persone si perdono di vista al punto di non sapere quando una delle due non c’è più, c’è poco da fare.
Ringrazio ancora Internet, che in un modo o nell’ altro (nell’ unico che mi è ad oggi concesso) mi permette di salutarti un’ ultima volta: quella poca strada che abbiamo fatto insieme non l’ho mai dimenticata e quelle poche birre vorrei poterle moltiplicare.
Faccio uno strappo, Stè, e adesso – proprio adesso mentre clicco “pubblica” – ne apro una e la alzo per te. Vorrai perdonarmi se non è fredda al punto giusto e se è solo una Moretti di merda, ma è la cosa più decente che ho trovato qui intorno 😉
LeCoincidenzeNonEsistono. Hai ragione. Non che avessi mai dubitato.
❤
Anche io credo che non esistano le coincidenze…
Sinceramente non mi ero mai posto il problema, fino a quando il semplice nickname di questo ragazzo non ha cominciato a farmici pensare. Da allora non ho mai più vissuto una cosa come una “coincidenza”.
Mi sono chiesto spesso la differenza fra *caso* e *destino*. Ma se davvero le coincidenze non esistono, allora è tutto già scritto. Inevitabilmente. Non saprei dirti, Al. Vado verso i miei secondi anta e non so dirti se è tutto un sogno, mi si accavallano le nostalgie, devo sforzarmi per capire se un ricordo è un ricordo vero. Di mio ho anche il fatto che non riconosco le fisionomie – e non ricordo manco i nomi. Qualche notte mi si apre un mondo, di quando avevo vent’anni, mi sogno gli amici di Milano, mi viene a trovare qualche ragazza che non da sveglio nemmeno ricordo. Mi sveglio e per prendere di nuovo sonno mi guardo Twitch, gente che cammina, in giro, riprendendo tutto. Di Stefano non parlo mai, non riesco. Lo ricordo perfettamente però.
Ciao Al,
enpi
Grazie Enrico, grazie sul serio per aver raccolto l’ appello ed essere passato. Anche se la causa in se’ è una cosa dolorosa, è bello rileggerti.
E sarei davvero felice di farlo ancora, se avrai tempo e soprattutto voglia, io sono qui, noi siamo qui, e questo spazio è anche tuo, se lo vuoi.
A presto,
Al.