Oggi è Primo Maggio, festa dei lavoratori. I più giovani forse non sanno che questo giorno non era semplicemente una giornata in cui non si andava a scuola o non si lavorava, oppure si andavano a fare delle scampagnate per mangiare pecorino e fave. No. Era il giorno dedicato ai diritti dei lavoratori.
“Che significa ciò?” si chiederanno in molti “i lavoratori avevano diritti?!?!”
Certo, in un mondo distopico e di realtà alterata, queste domande sono ovvie. Tanto che già c’è chi ha avanzato seriamente l’ipotesi di tornare alla schiavitù, per almeno dare un minimo di diritti ai lavoratori.
Sì, in un passato recente i lavoratori italiani avevano diritti. Non solo. In Parlamento (quando ancora era obbligo morale scriverlo con la maiuscola) esistevano dei partiti politici che avevano a cuore gli “ultimi”. In primis il Partito Comunista, ma anche la Democrazia Cristiana. Questi partiti non esistono più, né esistono più gli ideali e i valori che questi portavano avanti. Era il periodo in cui in Italia esisteva lo Stato Sociale, con le scuole che insegnavano, gli ospedali che curavano, e leggi che davano dignità ai lavoratori, dipendenti o liberi professionisti che fossero. Anche se questo oggi sembra impossibile, ciò è accaduto veramente.
Cosa è successo?
È finita la guerra fredda, è caduto lo spauracchio comunista dell’Unione Sovietica, quindi non c’era più bisogno di tenere a bada i cittadini, e nello specifico i lavoratori. Coloro che già avevano fatto fuori Enrico Mattei prima – reo di pensare al bene dell’Italia e perciò di mettere a repentaglio gli interessi delle multinazionali statunitensi – e Aldo Moro dopo – che ebbe la colpa di arrivare a una pacificazione della società, sdoganando il Partito Comunista – decisero che in Italia fosse giunto il momento di porre fine a 40 anni di benessere e di stabilità politica (a guida democristiana): il voto maggioritario e Mani Pulite furono gli strumenti per creare da zero una forte spaccatura nella società, dando origine a una destra e una sinistra allora inesistenti, non solo politicamente, ma anche concettualmente nella testa delle persone. Si crearono i presupposti per quel “divide et impera” di romana memoria, strategia che da sempre tanti frutti porta alle classi dominanti, e che gli ultimi due anni ha confermato essere vincente per “guidare il gregge impaurito”.
Il Partito Comunista gradualmente si trasformò in un partito liberista – sotto la guida di un atlantista filoamericano che già pubblicava libri per la editrice del capo della coalizione di destra e che poi venne compensato per i suoi servigi agli USA diventando presidente della repubblica italiana per 9 anni – mentre la sua ala formata dai radical-chic – composta da figli di papà annoiati e che amavano sentirsi differenti – andò a creare quella nuvola di partitucoli che oggi si riconoscono nel cartello di LeU.
Il cruccio centrale del Partito Comunista, i diritti dei lavoratori, è stato da tutti costoro messo da parte, sostituito da quel nebbioso muro di istanze che fomentano la contrapposizione (sì, ancora una volta il solito “divide et impera”), con rivendicazioni per maggiori diritti (rispetto agli altri, a mo’ di “Animal Farm”: tutti gli animali sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri) per alcune categorie, specie omosessuali e immigrati (che oggi siamo costretti a chiamare “migranti”, usando un anglismo). Strategia di distrazione di massa per eludere i problemi reali, che sì porterebbero a far pensare le persone, e creare artificialmente fazioni contrapposte di irrazionali e irragionevoli tifosi, per indurre subdolamente allo scontro sociale.
Questo almeno in parlamento (con la minuscola) oggi. Ma fuori ci sono ancora gruppi che non hanno abbracciato l’Agenda dello Zio Sam e di coloro che rappresenta.
Tra i primi che vale la pena ricordare (tra gli altri) ci sono:
http://www.comunismoecomunita.org/
Mentre è di sicuro interesse un aggregatore come https://www.sinistrainrete.info/
Chi si definisce “di sinistra”, e autenticamente crede di essere tale, non può prescindere dal seguirli. Facendolo, rientrerebbe finalmente in contatto con la vera essenza del socialismo, e potrà verificare quanto distante da ciò sono i proclami e soprattutto le azioni di PD e LeU, che tutto sono (liberisti, alto borghesi, snob, discriminatori, atlantisti, globalisti, guerrafondai, servi delle multinazionali, filo-vaticano, nazisti, più un’altra serie di cose che non si possono dire, per non rischiare una denuncia) tranne che di “sinistra”.
Per tale rinsavimento, potrà forse aiutare la lettura del lapidario articolo di Moreno Pasquinelli di una manciata di anni fa, che fa a pezzi una combriccola di fancazzisti dei centri sociali che si presentarono alle ultime politiche.
Fuori da un approccio ideologico, vanno invece menzionati tutti quei gruppi non ascrivibili all’area di derivazione comunista, ma che ambiscono a riportare l’Italia al livello di civiltà che avevamo raggiunto fino a trenta anni fa, perseguendo i seguenti obiettivi:
1) Il ripristino di tutti i diritti di libertà cancellati in questi ultimi anni, tra cui la libertà di scelta terapeutica;
2) Il rifiuto dello Stato tecnocratico di polizia e l’abolizione di tutti i dispositivi elettronici di schedatura e sorveglianza;
3) L’abbandono del liberismo per un’economia che assicuri giustizia, lavoro e reddito per tutti, attuando ma aggiornando il modello di economia mista scolpito nella Costituzione del 1948;
4) La piena sovranità politica, economica, alimentare, monetaria dell’Italia, quindi l’uscita dall’euro e dalla Ue;
5) Una politica di neutralità, di pace e fratellanza tra i popoli, quindi di liberazione dalle catene della NATO.
Oggi, primo maggio, a Padova, questi gruppi, che non si sono appiattiti a ossequiare la narrazione ufficiale imposta dagli USA (comprese le ultime criminose uscite di quella che è la più alta carica dello Stato) si ritrovano per ricordare che in Italia i lavoratori devono avere diritti.
https://www.appellodei100.it/primo-maggio-2022
Viva il Primo Maggio, festa che celebra i DIRITTI dei lavoratori!
Se i sindacati si dessero una svegliata, non sarebbe male.
Sono corresponsabili della situazione attuale, di diritti calpestati, stipendi ridicoli, morti annunciate.
Non è con la Politica che si risolvono le cose. Perché è la Politica il vero male. La Storia lo insegna. Se ancora vi volete affannare a cercare qualcuno da votare, fate il loro gioco. Non può esistere una Politica pulita e non corrotta. La Storia insegna questo. Prendetene atto. O avete troppa paura che poi dovrete affrontarne le conseguenze?
Articolo molto più strutturato e profondo di tante analisi dei “Giornalai” dei nostri organi di informazione.
Purtroppo il sale è rimasto soltanto nell’uomo della strada.
Articolo decisamente condivisibile, in linea con molti altri che hanno una visione critica. Noi tra questi. È evidente che oramai stiamo convergendo tutti verso le stesse conclusioni. L’Appello dei 100 è un ottimo passo avanti.
A Mattei e Moro ci permettiamo di aggiungere Pasolini e Caffè. Tutti spariti in situazioni poco chiare, e tutti in vario modo rappresentavano degli ostacoli.
Alcune opinioni circa i vostri commenti:
– A Kikkakonekka: i sindacati confederati sono parte integrante del problema, servi del capitale, e andrebbero abbattuti tanto quanto i partiti attualmente in parlamento.
– A coulelavie: disertare le urne apporta vantaggi solo ai partiti che già stanno in parlamento. Ti invitiamo a leggere il nostro appello a riguardo:
– A baglio2013: forse basta essere onesti, e ciò in Italia oggi è quasi un difetto. Per fortuna ci sono ancora persone così, come noi qua stiamo dimostrando.
Resistenza!
Battaglia persa, sono riusciti a metterci uno contro l’altro noi lavoratori.
Hai il potere di farmi riflettere… Come sempre d’altronde. Aspetta che me lo rileggo un paio di volte.
Buongiorno a tutti, e grazie delle risposte. Anche io ho riletto quanto avevo scritto, e ho apportato una manciata di modifiche, su tutte ho aggiunto una breve frase esplicativa.
Immagino che Kikkakonekka si riferisca agli altri sindacati, non ai confederati, che è evidente si occupino di tutto ma non degli interessi dei lavoratori.
La Politica è cosa nobile. Il problema è che in Italia oramai non esiste, almeno se guardiamo al parlamento. Mi chiedo però quale sia la proposta di coulelavie.
Con tutto il rispetto, io non sono l’uomo della strada, sono l’Onnipotente! I giornalisti di oggi, poi, sono degli analfabeti al soldo dei loro padroni: che aspettarsi da costoro?
È assolutamente vero che oramai è tutto così evidente, che un po’ tutti noi menti libere stiamo convergendo verso le stesse conclusioni. Personalmente nella parte iniziale di questo articolo ho messo a sistema varie cose da fonti non schierate, non da ultimo quanto ascoltato nei seminari pubblicati da Idee Sottosopra
https://youtube.com/channel/UCL3HlT99aQ1004ojA7u6ETQ
mentre i cinque punti programmatici sono ripresi pari pari dall’appello dei 100, del quale ho messo il link. Che i punti siano quasi sovrapponibili a quelli della Coalizione è tutt’altro che sorprendente, visto che oramai è chiaro a tutti in che acque stiamo navigando, e quali sono le ovvie soluzioni.
In conclusione, mi preme sottolineare che ho menzionato i link ai siti di ispirazione socialista non per fare proselitismo, ma per evidenziare che in Italia c’è ancora chi si ispira a quelle idee, contrariamente a PD e LeU, che invece sono solo strumenti del globalismo, teste di legno in mano ai burattinai del liberismo più spinto.