Fuori luogo, fuori tempo, insomma fuori. Vi siete mai sentiti “fuori luogo” ?
Segue esempio visuale concreto: nell’ immagine sotto (che risale ad oltre trent’ anni fa) è facilmente riconoscibile l’ espressione di una persona “fuori luogo”.
C’è chi guarda in camera, chi si guarda l’un l’altra (all’ epoca fra il secondo ed il quarto soggetto da sinistra c’era del tenero, e si vede)… e poi ce n’è uno, il primo da sinistra, che è “fuori luogo”.
Ancora non sapevo di esserlo, almeno non a livello cosciente, e sarebbero passati anni prima che realizzassi la mia totale incompatibilità con un certo modo di essere. Meglio tardi che mai, credo di aver reso un grande servizio alla Collettività levandomi dai coglioni. Sicuro l’ho reso a me.
Ovviamente questo è un “fuori luogo” epocale, non chiedo tanto, ma per la curiosità che anima questa sezione del Blog vi chiedo:
Quand’è che vi siete sentiti “fuori luogo” ?
Può capitare non solo di “sentirsi” fuori luogo ma di non essere assolutamente integrati in quel contesto. 🖐️😊
Nello specifico è stato solo un fuori luogo. L’integrazione c’era tutta, ma uno può essere perfettamente “integrato” e ciononostante non essere a proprio agio.
Tutti i giorni a causa di un’epoca che non gradisco
Talmente tante volte che mi è più facile pensare a quando mi sento dentro luogo…
Ok, Ok, mi sa che ho sbagliato quesito… 😀
Non sopportavo la scuola dall’asilo fino alle fine delle superiori. ( sempre promosso col minimo sindacale)
Ad ogni riunione di lavoro.
Non sopporto lavorare in squadra.
Sempre. A fare la spesa. Dal dottore. Sui mezzi pubblici. La gente è una merda.
Giusto con la mia fidanzata non lo sono.
Mi sono sentito fuori luogo molti anni fa in 2-3 occasioni, quando a qualche festa o in discoteca, non mi accorgevo che l’amico di turno ci stesse “provando” con qualche tipa, ed io rimanevo lì a rompere le scatole senza volerlo.
Ma me lo fecero notare, che dovevo togliermi di torno.
Allegro: ti capisco. Stesso tipo di carriera scolastica. Io però mi impegnavo per far sentire fuori luogo gli altri: epiche battaglie con “secchioni” e professori, molto spesso mi hanno promosso per disperazione e quando mi hanno bocciato mi hanno cortesemente invitato a cambiare sezione (se non scuola, cosa che peraltro facevo già di mio).
Mantus: quel sano individualismo che piace a me. Non a caso l’ unico sport che abbia mai praticato è il tennis (e mai in doppio).
Coule: è già qualcosa, anzi è molto. Tienitela stretta !
K: secondo me era un’ inconscia competitività. Io in quei casi ho sempre risolto defilandomi a priori: feste poche, discoteca mai, ai falò in spiaggia ero quello che suonava la chitarra mentre gli altri piano piano uscivano dal “coro” e finivano a limonare… vita sentimentale piatta, ma alla fine sono diventato un discreto menestrello 😀
@ 2010fugadapolis
Verissimo. In uno sport di squadra basta che uno sbagli e tutto va in vacca.
La cosa ridicola e che quando mi è capitato, mi è anche toccato ripetere la solita frase fatta: “lavoriamo insieme, vinciamo insieme e perdiamo insieme”. Un paio di volte mi hanno anche applaudito. Mentre cercavo di ricordare come funzionasse una mitragliatrice gatling.
Troppe volte mi sono sentito “fuori luogo”. Ricordo nel lontano 1963 fui invitato a una festa Zurigo… dove ero da poco arrivato appena laureato. Non facevo il “matto stupido” come gli altri. Mi sentii dire: “Ma tu non sei italiano dato che non fai il matto”. Mi resi conto che “loro” non conoscevano l’italiano. Ero “fuori luogo”.
Buon Pomeriggio.
Quarc
Quarc: forse tu in quel caso eri “fuori luogo”, ma sicuramente loro erano un po’ scemi. 😉
Per chi non lo sapesse, ci sono popolazioni serissime che, quando bisogna spassarsela è obbligatorio farlo al massimo. Quando si lavora… guai non lavorare; quando bisogna divertirsi… guai non farlo al massimo addirittura esagerando.
In definitiva… lascio fare a voi.
Buon tutto carissimo.
Quarc