quel che sembro sono come appaio splendo rifuggendo l'ombre scure di chi smania d'arricchire s'odon bacchici flauti allegri che occhi chiari e negri ravvivano e donan anche frenesia alle membra stanche coppe sacre al dio vuotando che presiede ad uva e vigne rincorriam vesti ciprigne ebbri e soli nel profondo
