Auto-consultazione referendaria

Allordunque, utilizzo questo spazio gentilmente concessomi dal nostro sobrio anfitrione per porre a lui in primis e in subordine a voi tutti il seguente quesito in stile referendario:
Sei favorevole a ché lo scrivente nonché sottoscritto avvenga all’acquisto di automobile usata nella forma di Opel Vectra Station Wagon equipaggiata con propulsore alimentato a benzina nella cilindrata di 2,2 litri, fabbricata nell’anno del Signore 2006 e avente percorsi 296000 kilometri oppure sposti la sua decisione su eventuale seconda vettura disponibile, coetanea della prima e quindi sempre di fattura usata con chilometri 170000 rispondente al nominativo di Chevrolet Nubira SX station wagon con motore traente pari a 1,6 litri e bruciante combustibile ricavato dalla raffinazione del petrolio, detto specificatamente benzina, tenendo conto del fatto che una qualsiasi delle due sopracitate vetture dovrà in ogni caso affrontare un viaggio complessivo di 3500 km presumibilmente con dotazione di traino a rimorchio e più specificatamente di cui metà tragitto con pieno carico disponibile a norma di legge?
In allegato al presente quesito qualora foste interessati trovasi link per visione completa e oggettiva delle vetture in questione.
La risposta dovrà pervenire via commento entro e non oltre tre giorni dalla data di pubblicazione del presente, causa la obbligata tempistica decisionale da parte dello scrivente.

https://www.bilbasen.dk/brugt/bil/opel/vectra/22-16v-direct-comfort-stc-5d/5378834
https://www.bilbasen.dk/brugt/bil/chevrolet/nubira/16-sx-stc-5d/5454137

COME FARSI DEL MALE – RICORDI DI UN TEMPO CHE FU.

Di regola evito di scassarvi il cazzo con storie negative, pallose o tristi. Preferisco (quando capita che io parli di me – cioè sempre) raccontare cose belle, solari, positive, se ci riesco anche divertenti.

Ma la vita è anche merda e ogni tanto qualche pezzetto bisogna buttarlo fuori, la scrittura (anche sotto forma di Blog) esiste anche per quello: perdonatemi quindi se oggi estraggo qualche ricordo sgradevole.

Cerchiamo di dare anche una qualche utilità a queste esternazioni, vediamola come una specie di “caveat”, nel senso che se notate qualcosa di familiare o vi riconoscete in alcuni dei comportamenti che andrò a descrivere, beh, occhio perchè probabilmente vi serve una mano. E se serve, per quello che posso io sono qui.

(rubo l’ espressione “il soggetto” al buon Walter, perchè suona bene. Spero non se ne abbia a male 😉 )

Il soggetto che osserviamo, maschio bianco caucasico poco sotto i 40 anni di età, è reduce da un periodo abbastanza buio della sua vita, caratterizzato da circa cinque anni di difficoltà continue in crescendo. Non specifichiamo cosa, ma roba “pesante”, capace di togliere il sonno anche a uno che normalmente dorme pure sotto le bombe. Ovviamente non è colpa di nessuno se non sua, e il fatto di prendersi ogni responsabilità senza cercare scuse è un’ aggravante – “affaticante” – dal punto di vista psicologico.

Sempre per ragioni che non andremo ad approfondire, il soggetto può in un certo senso permettersi di “lasciarsi andare” perchè (per preveggenza, illuminazione, bucio di culo o chissà cos’ altro) si è preparato da un punto di vista economico ad un momento simile: grazie a questo lavoro di preparazione può sopravvivere – economicamente parlando – in modo indipendente e senza gravare su nessuno. Se questo sia un bene o un male non ci è dato sapere, ma così è.

Sta di fatto che il soggetto entra velocemente in uno stato quasi “vegetativo”. In apparenza, per chi guarda da fuori, nulla cambia: esce al mattino, torna a casa a pranzo, riesce dopo pranzo, ritorna per cena. Porta i soldi a casa, paga quello che serve, fa quello che deve. C’è solo questa strana e persistente emicrania ogni fottuto cazzo di giorno, ed ogni sera è a letto alle dieci. Poi si riparte.

Ma cosa fa quando sta fuori casa ? A parte lo stretto indispensabile per mandare avanti un’ attività lavorativa ai minimi storici, si munisce ogni santo giorno di qualcosa da mangiare, di una bottiglia di whisky commerciale (roba da 10 euro al massimo), di svariati pacchetti di sigarette e si pianta davanti ad un monitor. Nessuno controlla, nessuno interrompe, nessuno spezza il circolo vizioso perchè non c’è nessuno. Chi c’era è sparito, chi c’è non interferisce: non puo, non vuole, non sa o non vede o preferisce non vedere. In fondo non sono cazzi suoi.

Le giornate scorrono in modo quasi completamente passivo, un minimo di attività si riscontra solo al momento di scrivere commenti in discussioni sterili su qualche social o qualche blog, ma per il resto è un susseguirsi di link, di video, di voci WikiPedia, di qualsiasi cosa tenga occupata la mente per non pensare ad altro, ma non tanto da ragionare. Perchè ragionare è faticoso, ed il soggetto non vuole faticare.

La sequenza è più o meno questa:

  • boccone di qualcosa;
  • sorso dalla bottiglia;
  • tiro di sigaretta;
  • link;
  • boccone di qualcosa;
  • sorso dalla bottiglia;
  • tiro di sigaretta;
  • video;
  • boccone di qualcosa;
  • sorso dalla bottiglia;
  • nuova sigaretta;
  • commento / discussione / flame;
  • boccone di qualcosa;
  • sorso dalla bottiglia,
  • tiro di sigaretta;
  • F5 (aggiorna). Ha risposto quello stronzo ? Mo sò cazzi sua;
  • boccone di qualcosa…

…ecc. ecc… (ad lib.)

Tutto questo va avanti per un bel pezzo e ovviamente si tratta di una spirale “a chiudere”, quindi più si procede peggio va. Merda chiama merda e alla fine per quanto il soggetto possa fare per non mostrare al mondo i suoi limiti, questi vengono necessariamente fuori da soli. Il fisico è forte, ha retto ben di peggio e la mente è allenata alla dissimulazione (è solo per quello che anche chi lo conosce meglio di chiunque – e parliamo di gente smaliziata e sospettosa – si beve fino alla fine la storia dell’ emicrania), ma la testa comincia a fare scherzi spiacevoli. Il soggetto rimane nonostante tutto presente a se’ stesso e prende delle precauzioni: per esempio lascia sempre più spesso l’auto a casa e si muove coi mezzi, evita accuratamente ogni tipo di situazione pericolosa o che richieda particolare cautela, smette di fare lavori che impongano alti livelli di attenzione, insomma permette che il contesto prenda il controllo. E scende un gradino dopo l’altro verso una vera vita di merda.

Anche qui, inutile cercare scuse: non è colpa della bottiglia, la colpa è di chi la alza e questo il soggetto lo sa.

Arriva un giorno in cui il soggetto, senza un evento scatenante, senza apparente ragione, senza che nulla sia cambiato, si rompe il cazzo: si guarda allo specchio – non certo per la prima volta – ma quel giorno quello che vede non gli piace per niente. Intraprende perciò una serie di azioni, senza mettere in mezzo nessuno: lui ci si è messo e lui si deve tirare fuori. Inizia un faticoso procedimento all’ inverso.

(qui ci manca tutto un pezzo, ma credo di aver rotto già abbondantemente i coglioni, quindi ve lo risparmio).

Di fatto, tutto ciò che era passivo diventa attivo, ciò che era controllato viene messo sotto controllo. La parte che interessa voi, che avete avuto la pazienza e la bontà di leggere fino qui, è che fra le altre cose il soggetto si “inventa” un titolo che recita: “2010fugadapolis”, lo inserisce nella schermata di registrazione di WordPress e comincia una storia che piano piano, assieme a tante altre piccole e grandi conquiste, lo riporta ad essere “vivo”.

La colpa è unica (ed è solo mia) ma il merito è condiviso e per quanto riguarda questo posto è in ugual misura di chiunque sia passato ed abbia scritto qualcosa. E se anche oggi la situazione non è quella di allora, credo fermamente che qui, fra queste pagine, ci sia qualcosa di buono, che va curato e conservato e desidero ringraziarvi tutti per la parte che fate, che avete fatto o che vorrete fare.

Io, naturalmente, sono sempre qui. Mi auguro che non serva mai, ma se serve sono qui.

Grazie ancora,

Sempre Vostro,

Albert1.

Julian Assange

Mi sento in colpa per non aver mai speso troppe parole per lui. Sul mio blog forse non ne ho mai parlato. Il motivo è stato che, come forse ricorderete, appena venne fuori che aveva rivelato al mondo quelle cose, gli americani tentarono subito di farlo passare per stupratore lestofante, per screditarlo il più possibile (limortacciloro). Per questo sul momento decisi di non dire nulla su di lui. Poi il tempo è passato e, complici i media del mondo asserviti ai governi e ai poteri forti, si cercò di farlo cadere in una specie di limbo, in maniera che se ne parlasse il meno possibile.

Ma i fatti sono semplici:

1 Julian Assange rese pubblici molti documenti segreti in cui si dimostrava che gli USA avevano avuto comportamenti criminali (loro, e non lui) gravissimi e di svariati tipi.

2 Dopo ciò si cercò subito di incriminarlo per molteplici reati.

3 Lui per un po’ si rifugiò in un’ambasciata nella quale credeva di essere abbastanza al sicuro. Ma non lo era. Perfino lui aveva sopravvalutato la giustizia e le leggi presenti nel mondo…

4 In quel periodo vennero spiate le sue conversazioni con gli avvocati e con tutti coloro che incontrava.

5 In quel periodo chi lo voleva morto si interrogò su quale fosse la maniera migliore di fregarlo. Presero in considerazione l’idea di assassinarlo (ma così sarebbe diventato un martire), cosa che avrebbero potuto fare con estrema facilità.

6 Presero in considerazione la possibilità di fallo languire lì, in quell’angusto spazio, per il resto dei suoi giorni. Difatti Julian faticava parecchio ad accettare quella che in tutto e per tutto in realtà era uguale a una reclusione forzata.

7 Poi si interrogarono se fosse meglio farlo marcire nelle galere inglesi o in quelle americane. In realtà entrambe le ipotesi presentavano forti controindicazioni per lui. Non è che ce ne fosse una da preferire.

8 Alla fine se ne sbatterono delle leggi internazionali che vigevano per le ambasciate, gli tesero una trappola e lo arrestarono gli inglesi.

9 In quel periodo le condizioni psicofisiche di Assange erano già fortemente minate.

10 Adesso pare che verrà estradato negli USA ma cambia poco, secondo me… È già un uomo virtualmente morto.

Mi scuso se in quel che ho scritto ci dovesse essere una qualche piccola inesattezza ma le cose in soldoni stanno così:

ASSANGE HA RIVELATO AL MONDO ALCUNI DEGLI INFINITI CRIMINI COMPIUTI DAGLI USA.

INVECE DI DARGLI UNA MEDAGLIA, È STATO TRATTATO COME UN TERRORISTA, CON LA GROSSA COMPLICITÀ DEI MEDIA, QUASI TUTTI ALLINEATI SULLE POSIZIONI DEI GOVERNI DEL MONDO. E TUTTO IL MONDO SEMPLICEMENTE HA FATTO FINTA DI NON SAPERE QUELLO CHE C’ERA SCRITTO IN QUEI DOCUMENTI CHE ACCUSAVANO GLI USA.

JULIAN ASSANGE È ALLO STESSO TEMPO SIMBOLO E TEOREMA DEL MONDO ESTREMAMENTE CORROTTO IN CUI VIVIAMO.

TUTTI I GOVERNI DEL MONDO SONO MARCI. NON POSSONO CHE ESSER TALI, PROPRIO PER LA LORO COSTITUZIONE.

PER QUESTO, TRA PARENTESI, SONO ANARCHICO.

Altre sfumate presenze

c'è il profumo del destino
in certe curve che affrontiamo
a occhi chiusi e orecchi tesi,
quand'anche il minimo fruscìo
genera l'emozion d'una romanza

un'aura di colpevole incoscienza
gonfia la regale indifferenza
in cui son tenute le fisiche comodità 
che generoso il nostro corpo garantisce
(e quanta disperazione se si perdono!)

aleggiano al supermercato o a tavola
criminali complicità ch'elidiamo eleganti 
circa torture inferte alle fonti della proteina
e grugniti disperati, pigolii e muggiti
per tre centesimi in meno o forse quattro

non solo il vapor dell'anima c'accompagna!
bellezza, dea di tutti, nuota immersa nell'arduo
meccanismo della meschinità d'esistere
(e spesso e volentieri anche c'affoga ....)