Recensione libresca: “Io uccido” Giorgio Faletti.

Una catena di omicidi, due uomini alla ricerca di un serial killer: chi si nasconde dietro il nome di “Nessuno”?

Titolo: Io uccido.

Autore: Giorgio Faletti.

Genere: thriller, noir, giallo.

Pagine: 768 (formato ebook), 681 (formato cartaceo).

Dove reperirlo: Google Play Libri; https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.kobo.com; https://www.libraccio.it; https://www.bookrepublic.it (formato ebook); https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.libraccio.it; https://www.Ebay.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it (formato cartaceo) e probabilmente anche nelle biblioteche della vostra città/del vostro paese.

Trama: Un deejay di Radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto, dalla voce artefatta, rivela di essere un assassino. Il fatto viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula 1 e la sua compagna vengono trovati morti e orrendamente mutilati sulla loro barca. Inizia così una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata a Radio Monte Carlo con un indizio “musicale” sulla prossima vittima, e ogni volta sottolineati da una scritta tracciata col sangue, che è nello stesso tempo una firma e una provocazione: “Io uccido”. Per Frank Ottobre, agente dell’FBI in congedo temporaneo, e Nicolas Hulot, commissario della Sûreté Publique, inizia la caccia a un fantasma inafferrabile. Alle loro spalle una serie di rivelazioni che portano poco per volta a sospettare che, di tutti, il meno colpevole sia forse proprio lui, l’assassino. Di fronte a loro un agghiacciante dato statistico. Non c’è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c’è.

No, non sono diventata Speedy Gonzales e in un giorno ho letto 768 pagine, 😁. Questo libro è la mia ultima lettura iniziata nel periodo in cui non avevo Internet e non potevo né scrivere sul blog né altro. Fortunatamente per leggere gli ebook la connessione Internet non serve e il libro di Faletti è tra gli acquisti della mia penultima sessione dì shopping libresco di qualche mese fa. Ah, dimenticavo: preciso che anche questo libro ce l’ho nella mia biblioteca cartacea personale ma non m’andava di passare in rassegna tutti i libri che ho per cercarlo e così l’ho scaricato in formato elettronico. Qualcuno si offre volontario per farmi un bel cazziatone su quanto sono, a volte, pigra e non mi va di cercare i libri che ho in formato cartaceo, 🤣?

E dopo questa parentesi in cui il mio cervello è andato a farsi benedire per il caldo e non connetto questo organo alle dita con cui sto scrivendo, 😁, è arrivato il momento della recensione. Che dire di questo libro? Beh, prima di tutto che scoprire che Faletti, oltre ad essere stato un grande comico, musicista, ecc, avesse anche un grande talento come scrittore è stata una bella sorpresa che si è riconfermata all’ennesima rilettura. Eh, sì: i libri che mi piacciono davvero tanto non li leggo solo una volta ma più e più volte. Ovviamente passa un po’ di tempo tra una rilettura e l’altra ma prima o poi torno a rileggerli, 😉.

Ed in questo thriller, denso di pathos, alta tensione e che lascia con la suspence fino alla fine, ci s’addentra all’interno di una storia ambientata nel Principato di Monaco. Un posto tranquillo, sicuro, dove le persone ricche e famose fanno affari o si godono delle meritate vacanze. Ma non è tutto oro quel che luccica e anche in un posto dove la sicurezza e la tranquillità sembrano farla da padrona ecco che succede quello che nessuno si sarebbe mai aspettato: un catena di omicidi va a macchiare la tranquillità di questo posto e lo porta alla ribalta sui giornali di tutta Europa. Un assassino, un personaggio che si fa chiamare “Uno e nessuno” inizia a seminare morte tra le strade del Principato. Le vittime sono, tranne in un caso, dei maschi sui trent’anni d’età, giovani, ricchi e famosi a cui, dopo l’uccisione, viene asportata la pelle della faccia in una sorta di macabro scalpo che l’assassino userà per uno scopo davvero molto inquietante. Sulle sue tracce ci sono un agente dell’FBI e un commissario della Sûreté Publique che, unendo le loro forze e collaborando come una squadra, cercheranno di fermare il serial killer prima che colpisca ancora. Ma “Nessuno” è molto furbo e non si farà catturare così facilmente…

Voto alla fine della lettura del libro: 9.5.

👍 suspence, azione, pathos, alta tensione: tutti questi ingredienti rendono questo thriller un libro da leggere almeno una volta nella vita; Faletti nelle vesti di scrittore si rivela davvero talentuoso e i suoi libri riescono a “trascinare” il lettore all’interno della storia, coinvolgendolo ad ogni pagina fino alla scoperta dell’assassino; malgrado le tante pagine posso assicurare che la lettura scorre veloce e non è per nulla pesante o noiosa.

👎 nessuna nota negativa da segnalare.

E voi avete già letto “Io uccido” di Giorgio Faletti? Qual è stato l’ultimo thriller scritto da un autore italiano che avete letto?

Aspetto i vostri commenti. 🙂

UOMINI E DONNE: UN TEOREMA.

Questo è il post che stavo per scrivere la scorsa settimana, optando poi per qualcosa di più leggero. Adesso è abbastanza “maturo” e oggi mi avanza un po’ di tempo, quindi mi lancio. Si tratta di un altro dei miei ragionamenti a ruota libera (leggasi “pippone mentale”), quindi come al solito se vi annoia… ci sono sempre i video di gattini su YT.

Analizzando i diversi comportamenti dei due sessi in cui è divisa la specie umana (si, perchè i sessi fisici sono due: le deviazioni per il momento non rilevano), mi sono fatto un’ idea. ll ragionamento è partito da una semplice osservazione, che di suo non c’entra un cazzo (anzi potrebbe essere fuorviante, ma siccome è la cosa che ha fatto scaturire il tutto trovo giusto spiegarla): nel mio vivere in una grande città come Roma e frequentando spesso zone considerate “degradate” mi capita sovente di trovarmi in mezzo a gruppi più o meno omogenei di quelli che di solito vengono chiamati “barboni”. In senso allargato (non ci sono più i barboni di una volta), parliamo di gente che vive per strada, per la gran parte stranieri, quasi sempre persone accompagnate dalla bottiglia o dal tetrapak. Gente innocua, ognuno con i suoi problemi, ognuno col suo motivo per stare lì, ognuno con la sua storia da raccontare (se qualcuno la volesse ascoltare, e io spesso l’ho pure fatto).

La cosa che salta all’ occhio (quella pertinente a questo post) è la netta minoranza di donne rispetto agli uomini. Ce ne sono, ma sono rare e nel caso tendono ad isolarsi.

Credo che (questa è la teoria che cercherò di dimostrare) ciò dipenda da una semplice differenza attitudinale:

L’ uomo scende a compromessi, la donna no.

L’ uomo ragiona a sfumature, la donna è assolutista.

L’ uomo accetta di adattarsi, la donna non ci pensa nemmeno.

Parlo naturalmente di concetti in linea generale, diciamo una “regola” che come ogni regola ha le sue eccezioni, ma sempre una regola resta.

Uscendo dal caso introduttivo, pensiamo ad esempio questo (mi rivolgo ora alla quota maschile di voi): quante volte vi è capitato di discutere a livello di parenti o di vicinato per una cosa che fosse stato per voi avreste accomodato diversamente ma che a vostra moglie/madre/sorella/figlia (insomma figura femminile) o che alla figura femminile di riferimento del parente/vicino invece proprio non andava giù e doveva essere come diceva lei ? Pensateci un attimo. Molto probabilmente voi ed il vostro vicino/parente di sesso maschile a quella cosa non avreste proprio guardato, oppure avreste cercato un accordo, e invece no. Siete andati a discutere. Poi come è finita è finita, ve ne sarete fatti una ragione.

Cambiando target e rivolgendomi all’ altra metà del cielo, porgo la domanda omologa: quante volte avete rimproverato il vostro “lui” di essere troppo accomodante con il “lui” di qualcun’ altra riguardo quella faccenda che proprio non vi andava giù e magari l’avete spinto a confrontarsi, facendo leva sul suo orgoglio di “maschio” ? Oppure, nel caso benedetto non abbiate un “lui”, quante volte avete rotto un’ amicizia o interrotto una frequentazione con un’ altra donna nel momento in cui vi siete accorte che c’erano delle differenze di pensiero per voi inconciliabili ? E una volta rotta l’ amicizia, quante volte siete tornate sui vostri passi ? Mai, vero ?

Ecco, questo è un corollario: statisticamente (per quanto scaturisce dalla mia esperienza, non è uno studio a livello globale) se due donne si allontanano, molto difficilmente torneranno a frequentarsi. Mentre due uomini (a meno di casi eclatanti e “sgarri” imperdonabili) molto probabilmente digeriranno la cosa e ricominceranno, a meno che le loro donne non glielo vietino categoricamente, nel caso siano state parte attiva nello scazzo.

Altro corollario: quando una coppia si divide, chi è che lascia chi ? E’ solo una mia costruzione mentale, o in genere è la donna che (dopo mille segnali e preavvisi o a volte a ciel sereno) manda categoricamente a cagare l’uomo (che quasi sempre se lo è meritato, questo va detto) ?

Più che un “teorema”, questo è un abbozzo di teorema. Per quanto possa essere ampia la mia visione, ho comunque bisogno di dati in più. E chi meglio di voi (comunità eterogenea) può aiutarmi a capire se sono completamente fuori strada o se le conclusioni che ho tratto dalle mie osservazioni hanno un senso ?

Attendo i vostri commenti… Grazie in anticipo per l’ attenzione e la cortese collaborazione, vogliate gradire nel mentre i miei più cordiali saluti.

Torno in veranda…

Ciò che si vede o intravede è una parte del locale di famiglia (che assomiglia un pò all set-up di Marchettino, ma senza mare ). 30 anni di vita in vacanza non è da tutti ; è un processo complesso che richiede costanza… 🙄 E poi il piano va studiato, programmato… Voglio dì, non è che da un giorno all’altro uno si alza e si mette a fare il turista a vita !! E Vi dirò di+; a lungo andare diventa anche impegnativo … Il mare, stanca !!