Non li ho mai letti i manuali, tranne uno oggi, perché l’articolo era interessante, quindi non li so scrivere e mi scuseranno quelli che si aspettano un manuale con tutti i crismi. Ne uscirà una solfa che solo i più spartani e resistenti riusciranno a leggere, ma oggi va così; oggi è il giorno dei post e chiedo venia.
Il fine è quello di capire come sono fatta e come si fa ad andare d’accordo con me… non è difficile dal mio punto di vista, ma è ostico e richiede grande pazienza dal punto di vista altrui e di questo son consapevole; non è dovuto e anche di questo sono consapevole… in generale con me basta essere molto espliciti e non dare nulla per scontato. Come quando si scrive un manuale, appunto.
HO qualche difficoltà a capire i doppi sensi; anzi, non li capisco proprio. Io non rido mai alle battute con doppi sensi (tranne quando recito la parte e poi vi spiego cosa intendo), per la gioia di chi ne fa uno stile di vita e le usa in qualsiasi ambito di interazione sociale. Avevo un collega così… non c’è mai stato gran dialogo, ma lui non poteva sapere e soprattutto non poteva capire 😀 😀 😀 .
Per me quello che viene detto o scritto equivale esattamente a quello che viene detto o scritto. Non ha significati “nascosti”, come li chiamo io. Quindi non capisco il sarcasmo, non capisco i discorsi “maliziosi”, però li so fare, perché per imitazione negli anni ho imparato a farli, ma non mi rendo conto quando li fanno gli altri. Però capisco la satira attraverso il ragionamento, capisco i fumetti, attraverso il ragionamento… non rido, ma sorrido, ecco. 😀
Quindi potete prendermi allegramente per il culo anche per mesi, tanto io non me ne accorgo. Lo so perché mi è successo spesso negli anni scolastici e qualcuno aveva il buon cuore di farmelo presente a cadenza regolare. Di buono c’è che se non te ne accorgi, non puoi soffrirne. 😀 Quindi se qualcuno vuole prendermi per il culo, lo faccia pure, ma non me lo dica. Di contro so fare battute anche sarcastiche e maliziose, ma solo perché col tempo ho capito il meccanismo; di mio non ci trovo niente da ridere, nemmeno se gli altri si sganasciano; però se io faccio la battuta e se non rido, paradossalmente risulto anche più divertente, ho notato. 😀
Non so mentire. Nel senso che non lo so fare nemmeno quando per convenzione sociale o per questioni diplomatiche andrebbe fatto. Ora, io portavo una divisa; ve lo immaginate che cosa può succedere in un ambiente istituzionale dove una non mente mai?! 😀 😀 😀 Non avrei mai potuto fare carriera, gente! Mai! Perché vedete, il mito di Forrest Gump funziona solo nei film americani. Per me Forrest era un mito. Era uno che ce la faceva, nonostante tutto, no? Mi bastava.
A volte dico delle bugie, per tenermi in allenamento, perché so che potrebbe servirmi, ma in tempo record riesco sempre a sbugiardarmi da sola, perché lo faccio solo per tenermi pronta, quindi sono tutte balle che non mi servono realmente per sopravvivere. E se non è in gioco la mia sopravvivenza, trovo insulso raccontare bugie. Non mi viene. HO imparato a fingere solo per questioni di sopravvivenza; in quel caso lo faccio benissimo. Ho studiato per mesi tutto il metodo Stanislavskjj da adolescente e sono un’ottima attrice, ma devo avere ben chiaro il copione. Se qualcuno pensa che sto scherzando, mi spiace, ma no, non sto scherzando. Col tempo si impara a fare tutto. Questione di sopravvivenza, ripeto.
Non ho mai potuto ovviare però al problema che non capisco quando la gente mente (vedi sopra) e soprattutto, il più delle volte, non capisco perché lo fa. Quindi potete raccontarmi tutte le palle che volete in termini di interazione diretta; io vi crederò sempre in buona fede, potete starne certi. Chi mi conosce lo sa… chi frequento io, devono essere necessariamente delle persone meravigliose, mai ambigue, mai false, mai inaffidabili, altrimenti non potrei frequentarle. In effetti sono roba rara e poche, pochissime. Io frequento solo tre persone così e mi sento moooolto fortunata… solo quelle, per ovvi motivi. Sono anche le uniche che abbraccio con slancio e senza problemi; per il resto, ogni contatto fisico mi risulta fastidioso.
Questo vale per le persone che mi stanno realmente vicine. Non so se si coglie il senso… non coltivo mai il dubbio quando si tratta delle persone alle quali tengo; per me loro sono sempre in buona fede. Punto. Non è ingenuità; si chiama fiducia. E per una che non contempla la menzogna come mezzo di interazione se non per questioni di sopravvivenza, è una pacchia potersi affidare completamente. In una situazione rilassata e normale non la pratico la menzogna e nel contempo non la considero possibile da parte delle persone che amo.
Per tutto il resto coltivo il dubbio, 😀 intendo per le cose che non capisco e che stimolano realmente il mio interesse; parlo di questioni non legate alle interazioni umane. In questo caso so come trovare le informazioni necessarie per verificare informazioni dubbie e ci penso da sola a demolire eventuali dati falsati o inesattezze. Sono molto allenata al dubbio per questo motivo; la mia regola è non dare mai niente per scontato.
E’ una faticaccia dover verificare sempre tutto, direte voi, magari anche quello che la gente dà per scontato, ma per me è una questione di sopravvivenza… di necessità imprescindibile. Questo in ambiente militare è effettivamente molto utile, soprattutto nelle indagini. Vado in crisi se non trovo risposte che mi possono aiutare nella verifica della verità e perseguo l’obiettivo con metodo; in quel caso finché non trovo una risposta accettabile, spesso mi dedico a una specie di ricerca ossessiva. Mi fermo solo quando trovo la risposta. Una così negli ambienti istituzionali è pericolosa; lo capirebbe anche uno stupido.
Ah sì, spesso uso parole oscene (non solo parolacce, uso proprio parole oscene e molto colorate, intervallate da rime che i più giudicano divertenti…) soprattutto quando sono sotto pressione per questioni serie o vado in meltdown, ma non mi succede da tanto tempo, soprattutto da quando mi sono licenziata. E’ una reazione incontrollata; meglio qualche oscenità, piuttosto che una reazione fisica, no? C’è chi mena e c’è chi diventa una poetessa dell’osceno. 😀
Preferisco stare da sola e in silenzio. Intendo dire, sempre. Nel senso che potendo scegliere, preferisco stare sola. Non ho sensi di colpa per questo, se a qualcuno venisse il dubbio. Amo le persone ch eamo, ma preferisco vederle a piccole dosi. Loro lo sanno; io le amo anche per questo.
Il silenzio è una condizione necessaria. Per questo ho scelto di lavorare nei boschi e di vivere in una casa isolata nei boschi (finché posso e sto lavorando per continuare a potermelo permettere) A volte ascolto musica a volume moderato, soprattutto quando disegno o dipingo, ma più spesso ascolto degli audiolibri mentre faccio altre cose. Tenermi concentrata su due o tre cose diverse contemporaneamente per me è normale; in questo come Asperger sono decisamente anomala, mi hanno spiegato, purché siano cose che mi interessano veramente. Io le chiamo “le mie ossessioni”. Sono patologicamente ossessionata dai dettagli, in generale. Può essere un pregio, come un difetto. Per me è solo la prassi.
Non riesco a sopportare i volumi alti, le persone che urlano, non li sopporto. Nemmeno la musica più bella del mondo, non riesco a sentirla a volume alto. So che per molti questa è un’oscenità, ma non posso farci niente. Ad un concerto in età adolescenziale sono andata in meldown, ma ho capito perché eche cosa è realmente successo solo due anni fa. Chi era con me ha pensato che fossi anemica… mah. Per me un volume che gli altri considerano normale e piacevole, è alto. Il mio cane che abbaia per me è spesso insopportabile. HO un udito che somiglia a quello dei cani e questo in bosco è utilissimo, ma non in mezzo alla gente.
Il mio cane è bravissimo, abbaia solo per avvisarmi se arriva qualcuno, ma quando lo fa è uno strazio, perché se abbai all’improvviso mi si alza la pressione e mi si sconquassa ulteriormente il cervello (e capite che non sarebbe il caso, no? che già di suo è abbastanza sconquassato); 😀 😀 😀 non è un problema, perché ho tendenzialmente la pressione bassa. 😀 I centri commerciali ed i supermercati per me sono veleno, ma la spesa la devo pur fare, no? Ma poi un’oretta al buio e in silenzio, sempre. Non so stare per troppe ore in un ambiente affollato, soprattutto se è rumoroso e ci sono le luci al neon; detesto le stazioni, gli aeroporti, i luoghi con molte macchine. Odio il traffico, come tutti penso.
Se vado al cinema, ogni tanto devo uscire, perché ho qualche problema con i rumori forti e gli ambienti chiusi che per me sono un mix micidiale. Guardarsi un film con i palmi sulle orecchie ha poco senso. Lo faccio per gli amici, ma di mio non ci andrei MAI!! Quindi il più delle volte mi guardo i film a casa, a basso volume. Lo so, sembra triste, ma vi assicuro che è molto peggio collassare fra le poltrone di un cinema o su un tram, cosa che è già successa per la gioia degli astanti. 😀 (sarcasmo)
Ora, io posso viaggiare, posso fare tutto quello che fa qualsiasi altra persona, ma ho l’estrema necessità di lunghi tempi di recupero quando gli stimoli si fanno eccessivi. Dopo un viaggio in aereo o in treno mi servono due giorni per riprendermi (e non parlo di fusi orari); non per l’aereo o il treno in se, ma perché rimanere chiusa in un abitacolo fra la folla e in un aeroporto o stazione rumorosi mi risucchia tutte le energie. E quando dico tutte, intendo tutte. Ai pub con la musica a palla preferisco un posto tranquillo e poco affollato. Al pub ci vado con gli amici, ma quando raggiungo il limite di sopportazione mi tocca salutare e andare; loro lo sanno e non giudicano. Io me ne vado a dormire, perché devo recuperare.
Detesto i vestiti stretti, le etichette dei vestiti, l’odore dei vestiti sintetici, gli elastici, i colori sgradevoli (ho passato 18 anni con una divisa, cribbio!!!!!). L’unico indumento che ho amato erano gli scarponi. Li amo ancora. Fosse per me, farei la nudista, ma mi hanno educata con certe tare cattoliche, che no, non si fa. Mi limito a stare con vestiti larghi, morbidi e comodi, per ora 😀
E poi, dulcis in fundo, dico sempre, sempre, sempre quello che penso; non è una scelta. E’ una necessità. Non lo faccio ingenuamente o con cattiveria, come pensano molti. Lo faccio perché per vivere devo respirare e devo anche dire quello che penso. Sono sullo stesso piano. Per questo i blog. Tanti blog anonimi, prima dell’ultimo. Altro punto a sfavore se lavori a contatto con la gente; non ho mai omesso di dire (e soprattutto scrivere) esattamente quello che ho pensato in 18 anni di lavoro. Mai! A chiunque, anche ai superiori. Ovviamente le punizioni fioccavano copiose, ma ci ero abituata. E’ strano, perché in teoria il mio lavoro era esattamente quello di far emergere la verità, no?
Mica potevo giustificarmi, anche perché nemmeno io capivo perché sono così. Allora non lo sapevo ancora il perché. 😀 😀 Non potendo fingere, non posso non dire quello che mi ronza per la testa. Risulto stronza, offensiva e pedante; così mi hanno detto e probabilmente hanno ragione. Consapevole, ma non posso esimermi, questo è tutto. Posso resistere per un po’, ma prima o poi da qualche valvola, svalvolo e parte tutto. Ho dei tempismi falsati in questo, nel senso che magari non lo faccio subito e nel contesto appropriato. IL mio compagno mi definisce “mina vagante”. Lui sa. Lui ha le sue ottime ragioni. Lui è un santo.
Ora, nelle interazioni dirette fatico a capire la, mimica facciale; questo mi ha portata a sviluppare un’abitudine opposta a quella che mettono in atto molti Aspergher, ovvero fisso insistentemente negli occhi la gente per cercare di capire cosa pensa, fino a risultare offensiva, probabilmente. Posso capire che si incazzano. Anche a me dà fastidio quando lo fanno con me. Molto fastidio, ma non me ne accorgo. Ovvero, adesso ci sto più attenta in realtà. Spesso ho notato che abbassano lo sguardo imbarazzati, allora capisco che ho fatto la cazzata, ma è sempre troppo tardi. E adesso posso capirlo, mi rendo conto… ma da poco e a me interessa cercare di capire, non lo faccio per metterli in imbarazzo. Ma loro che ne sanno?! Eh… Ci arrivo anche con il tono della voce il più delle volte, ma non con tutti.
Per me le facce sono tutte senza espressione; provate a immaginarvelo. Per questo dipingo animali e piante… le facce io non le so vedere. 😀 Oppure, se non mi interessa cosa pensano, evito di guardarli e allora si incazzano perché non li guardo (questo è tipico degli Aspergher). Un gran casino, insomma. 😀 ma tanto noi non ci vedremo mai, quindi andrà tutto bene, no?!
Per andare d’accordo con me ci vuole pazienza, probabilmente. Ma vi assicuro che anche per una come me ci vuole molta pazienza per vivere i un mondo che non mi somiglia manco per niente. La vita è un viaggio complicato e pieno di insidie e di cose strane, ma io son dell’opinione che nonostante tutto, vale la pena fare del nostro meglio e non mollare.
Quanto ho scritto? Ah sì, troppo, troppo, troppo, come sempre. MI scuso tanto, ma questa volta il tema era richiesto.
…e spero di aver capito cosa era stato chiesto. Sono andata fuori tema? Se sono andata fuori tema, ditelo, grazie.
Ahò, che vvói tirá?
(Poi torno e ti spiego che vuol dire)… 😉
Tanta roba! Stamattina si lavora, poi però mi leggo tutto…
No, vabbè.
Un’ altra guardia pentita.
Questo è più di quanto mi aspettassi… 😀
E con te, questo Blog ne conta tre. Top !
Riparto, poi torno, eh ?
(non è che me la sto tirando, è che stamattina si va “a scatti”)…
e chi sono gli ex colleghi?
Per me, Polizia di Stato.
oh cazzo! Ma sei un ex poliziotto pure tu? Sono circondata!! 😀
Trovi qui il sottoscritto (primo visibile da sx) con una faccia che già tradiva il dubbio di star facendo la cosa giusta… 😉
Sì, riconosco quello sguardo. Si chiama circospezione; me lo hanno spiegato spesso guardando il mio tesserino di riconoscimento 😀 😀 😀
La tua è stata anche una fuga da poliz… dunque. Adesso tutto torna. Conosci O.S,.A.?
In un post di qualche tempo fa, l’ avevo chiamato essere “fuori luogo”.
Ed era solo il primo (o secondo non ricordo) anno di Accademia (oops, non si dice Accademia, si dice “Istituto Superiore di Polizia”)… Che palle, ‘sta smilitarizzazione… ,)
Sentirsi “inadeguati”. E’ la stessa cosa. Per me era sempre questo. Mi riconosco perfettamente.
No, con le iniziali non ce la faccio… 😉
Comunque è durata poco, sono transitato quasi subito in altro “settore” e poi ho mollato definitivamente per motivi di opportunità. E’ ormai dal 1997 che sono costretto a rinnovare il porto d’armi ogni due anni come tutti i comuni mortali.
Rinnovi il porto d’armi per uso caccia?
Ma che sei matta ? Quale caccia ?
Ho seccato per sbaglio una biscia nel mio giardino (peraltro con una ridicola carabina ad aria, non era il caso di fare rumore) scambiandola ignoratemente per una vipera e ancora me ne pento… figurati se posso andare a caccia.
😀 😀 ah beh… sai nel mio lavoro ero abituata ad avere a che fare con il mondo venatorio….allora per uso sportivo. No? 🙂
Ci sei quasi… hai tralasciato l’ ovvio. Difesa personale.
P.S.: ti vedo, sai ? Stai raccogliendo dati… eheheheh… Hai un nome (non un cognome, ma potrebbe non servire), hai delle date, hai delle caratteristiche, stai “incasellando” ed “incrociando”. Ti ho capito abbastanza ? 😉
Tieni conto che dal 1995 sparisco dai “radar”, qualsiasi cosa su di me finisce lì: prima, tutto quello che vuoi, dopo, solo un “privato cittadino” come tutti. Mancano due anni ? Già. Vai a sapere ? (ooops, un’ altra informazione) 😀
Sì, sei abbastanza limpido, ma mi ci vorrà più tempo. Devi scusarmi. Non volevo essere invadente. Cioè, no, so di esserlo, ma non sarebbe la mia vera intenzione. E’ che parte il programma “verifiche”… e non lo so gestire. Grazie di avermi messo un freno. 😀 😀
Noooo, non è un freno. E comunque non l’ ho messo io, ma l’ Amministrazione.
Era solo per vedere se ti avevo “beccato”.
Non “scusarti” mai. Non serve. Almeno con me.
Qui si gioca, e quando si gioca tutto è lecito.
(Prima che qualcuno dica ad Elena e a me di “trovarci una stanza”, tengo a precisare: questi scambi fanno parte del normalissimo processo di “avvicinamento” che caratterizza i partecipanti a questo Blog 😉 Sappiatelo).
P.S.: mi sono scordato di spiegare come promesso l’ espressione “Che vvòi tirà” ? Rimedio:
In tutto il mondo, ma qui mi riferisco a Roma, capita fra “giovincelli” che ci si cimenti in gare di velocità con mezzi a motore: motorini, moto, macchine… nella Capitale c’erano e ci sono luoghi specifici dove ci si intrattiene in questo tipo di competizione. “Tirare”, nello specifico sta per “correre” e per estensione “gareggiare”. Quindi capita che dai finestrini delle auto o da dietro i caschi ci si dica: “Che vvòi tirà” ? Intendendo: “vogliamo fare una gara a chi è più veloce” ?
Nel caso specifico, lo dicevo con riguardo alla lunghezza del post di Elena, dato che (comparandolo al mio) sembrava ci fossero i presupposti per una “gara di prolissità”. 😀
In questo caso, mi sa che ho trovato una degna avversaria…
Grazie!! Non sai quanto mi sento sollevata quando mi spiegano le cose in modo limpido. Ho omesso nel post la mia tendenza a una certa grafomania, ma mi sembrava scontato (tengo attivi 4 blog che aggiorno settimanalmente e con post piuttosto prolissi… la patologia mi sembra evidente). Adesso mi sono messa a scrivere un manuale di omeopatia, illustrato, con racconti annessi. Lo scopo è alleggerire i blog dalla mia prolissa presenza dirottandola su altri fronti che potrebbero divenire una professione. Ci provo.
fufù,
” , è che stamattina si va “a scatti”)…”
una forma gentile per dire che stamattina va di merda … 😛
scatti/ dal greco attico σκῶρ, gen. σκατός, “escremento”, e λόγος, “materia, ragionamento”) si intende la trattazione che ha per tema le deiezioni. Forme patologiche possono portare all’eccitazione erotica.
…fuori tema ?? …tema andato fuori ??
Non saprei, io ragiono&vivo a specchio ; mi cogli impreparato .
Io a te Lezzy, non ti capisco, sempre, sappilo. E’ un mio limite. 😀 Dei due commenti di cui sopra, non c’ho capito una mazza, mi spiace. NOn capisco perché usi la &, ad esempio…
Eeee, ma Lezzy è così: “take it or leave it”. 😉
che significa “take it or leave it”? E’ comese io scrivessi: i sraibder zel az do must net varstea, azeu iz abie az i klof aloa. Per me è la stessa cosa.
Pardon. “Prendere o lasciare” 😉
Prendere, allora. Sempre. Per lasciare c’è tempo.
fufù,
Certo che non mi capisci, sono cryptico per scelta, non lo sapevi ?
Ti aggiorno ; io non mi sento minimamente un “collega ” come Voi 2. A me sono bastati solo 4 anni alla ‘dea’ (sotto il piumone….capisci a mmè), per capire con che razza di “animali” ero finito !! A Voi 2 un po di +, se ho capito bene . Quindi sono in vantaggio… 🙂 rispetto a Voi, ma niente collega.
Che hai dei limiti me ne ero accorto , ma sono limiti tuoi, quindi non entro in merito; e non dispiacerti, please… 🙂 .
Uso la & perchè me gusta, ed in inglese indica una congiunzione logica. Siccome ho fatto le scuole con ” gli Indiani d’america” si da il caso che spiaccichi un po di lingue.. E poi, come carattere lo trovo figo, mi ricorda l’infinito, nel linguaggio informatico.
Parte delicata- 😐
Riguardo al “mi trovi impreparata, non ho studiato…, ” (sull’ immagine dell’orizzonte dritto & curvo che ho postato) , beh mi sono cascate le palle per terra. 😥 Considera che, da un vulcano femmina in piena eruzione mi aspettavo almeno di scottarmi pocopoco…
Studiato cosa, (se posso chiedere) se una delle 2 immagini è falsa ? Non serve una laurea in fisica per constatare che l’acqua allo stato nat. non curva. A meno che…
Conoscere veramente dove siamo/viviamo dovrebbe essere una priorità… visto che la nostra permanenza su questa terra è breve, e ricca di menzogne millenarie
Le cose, e/o le persone + complicate da capire ,spesso risultano le + semplici da comprendere.
Bene, la tastiera x oggi ha finito l’inchiostro…. per ulteriri infoes. tel:: 555-6835021
Muchissimo gusto , que le vaya muy bien A pronto 😎
Ma io te l’ho detto che non sono in eruzione attualmente. Sonnecchio, brontolo, ma non sono attiva. Non dovresti prendertela e farti cadere le braccia. L’infinito lo usano anche in ambito esoterico ed equivale al numero otto, che è un numero importantissimo, quindi lo conosco, ma la & per me è la & e non la vedo coricata, come il simbolo dell’infinito. L’informatica e le lingue, come la teoria sulla terra piatta, non rientrano fra le mie scarse competenze, tranne che per il tedesco che un po’ conosco perché ho fatto la spia a Dresda prima che cadesse il muro. Lo so capire il fatto che tu non ti senti collega. Io ho lasciato nemmeno tre mesi fa, quindi faccio ancora fatica a scrollarmi di dosso una vita lavorativa durata 18 anni. Io sono durata tanto perché in realtà qui non è stata tutta feccia fin dall’inizio; è peggiorato tutto negli ultimi cinque anni, perché hanno voluto che peggiorasse, ovviamente. Comunque per me Albert 1 è un collega di blog, più che altro. In merito al pianeta dove viviamo, abbiamo più false certezze di quelle che pensiamo, ma siccome pensiamo che siano cose certe, non le metteremo mai in dubbio e quindi rimarranno tali finché qualcuno non si sveglierà e dirà che “eppur si muove”… e così via. Ora, io non metto in dubbio le certezze di nessuno, ma mi riservo di avere i miei dubbi, tutto qui. 🙂
Comunque, Elena, grazie per il tuo contributo. No, non sei assolutamente andata fuori tema e si, hai colto pienamente il senso della “richiesta” (che poi richiesta in senso stretto non era).
E poi ancora no, non hai “scritto troppo”. Non si scrive mai troppo: magari a volte si parla troppo, ma lo scritto è un’ altra cosa.
Hai confermato l’ impressione che mi ero fatto di te ed hai fornito a tutti informazioni utilissime riguardo come interfacciarsi con la tua persona nella sua attuale forma e con le sue peculiarità.
Ok, allora son serena; son felice se ho fatto quel che andava fatto e se quel che ho fatto può essere utile. 😀
In questo blog se non son matti non li vogliamo… E’ una battuta eh… Lo scrivo per Elena che per sua ammissione non capisce il sarcasmo… Vi voglio bene attutti!
Grazie per aver specificato, ma ci sarei arrivata comunque, che vi leggo da un po’. E’ bello sentirsi compresi, nel senso di sentirsi ricompresi fra simili. 😀 😀 😀