«Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.»
(Vangelo secondo Matteo 7,1-5 (CEI))
Sarò anche un becero miscredente bestemmiatore per il gusto di esserlo, ma ho sempre ritenuto che le Scritture (tutte, a qualsiasi epoca e fede afferiscano) siano una fonte inesauribile e preziosa di saggezza. Poi con certe cose mi trovo di più, con altre meno, ma sempre saggezza è.
Prima di lanciarmi in uno dei miei pipponi clamorosi (perchè come spesso accade con me l’ incipit del post non c’entra un cazzo col titolo e il tema è un altro) faccio mia la morale di questa parabola e levo subito la trave dal mio occhio. Anzi facciamo che me ne levo due.
Trave n. 1: ho la malsana abitudine a tempo perso durante la giornata di sbirciare gli aggiornamenti di “status” su WhatsApp di tutti i miei contatti. Io non ho mai usato questa funzione, ho solo la foto del profilo ed un motto: “Omnia Silendo Ut Audeam Nosco“. Foto e motto sono gli stessi da quando ho installato WhatsApp la prima volta. Diciamo che già se mi levassi ‘sto vizio di curiosare non mi accorgerei nemmeno della cosa di cui sto per scrivere.
Trave n. 2 (che poi è un travetto, una travicella): anche io a volte sento di condividere i miei pensieri del momento ed anche in rari casi gli stati d’animo. Quelli estremi, di solito. Solo, lo faccio in modo un po’ più articolato, elaborato e riflessivo: tradotto, rompo il cazzo a voi qui sul Blog.
Ok. Ora posso guardare le pagliuzze.
La domanda nuda e cruda che mi faccio è la seguente: perchè cazzo la gente (tanta gente a quanto vedo) sente il bisogno di trasmettere al popolo attraverso il suo “status” di WhatsApp ogni suo minimo sbalzo d’ umore, oppure di far sapere a tutti che appoggia questa o quella causa dell’ ultimo minuto o ancora di spiattellare a destra e a manca una sua emozione (generalmente i rodimenti di culo, tipo i lutti in famiglia, i divorzi, i figli stronzi, cose così)? Ancora, se ti sei lasciato/a con la tua donna/uomo o anche se avete solo litigato, perchè non scrivi direttamente a lei/lui invece di mettere nel tuo “status” frasi sibilline che chiaramente sono indirizzate solo a lei/lui ma che così tutti quelli che hai in rubrica le leggono e pensano “e mò che cazzo hanno combinato ‘sti due” ?
Corollario n.1 alla domanda: ammesso che tu ritenga giusto e carino fare così, cosa credi che gliene possa fregare al popolo di queste tue tribolazioni mentali ? Non ti viene il dubbio che chi si trova a leggere anche suo malgrado si rompa un po’ i coglioni ?
Corollario n. 2 alla domanda: soprattutto riguardo chi abusa di questo strumento cambiando “status” tre volte in un giorno… non ti sembra che in questo modo tu stia leggermente “inflazionando” la tua presenza sociale ?
Corollario n. 3 alla domanda: molti forse non se ne rendono conto, ma spesso la gente ha in rubrica i loro numeri di telefono per questioni lavorative. Magari se lo scordano o non ci pensano, ma se io ti conosco come responsabile dell’ ufficio acquisti della ditta per cui lavori ed ho con te un rapporto professionale, ti sembra normale che io sia informato che ti è morto il gatto ?
Conclusione: probabilmente sono “tirchio” (e non dimentichiamo che data l’ età, nonostante tecnologicamente io mi mangi per antipasto il 90% dei “nativi digitali” e per dolce il rimanente 10%, resto comunque un “boomer” e forse certe dinamiche proprio non le capisco), però credo che le emozioni abbiano un valore.
E credo che sia anche abbastanza alto: in un mondo dove il valore delle cose materiali è destinato ad azzerarsi nel tempo di una scoreggia (“Toh, guarda, ho comperato l’ iPhone 14 UltraMax… 1800 euri” – PROOOOOOT ! – Valore attuale 1150 in rapido calo), un’ emozione secondo me più è grande più bisogna tenersela stretta e goderne fino alla fine condividendola non a cazzo di cane ma solo quando e con chi è veramente opportuno farlo. E poi, ma questo è secondario, anche “farlo” nel modo giusto, riconoscendole il valore che ha.
Chiudo con un esempio pratico: un mio conoscente apre al mattino postando la foto della lapide della nonna scomparsa di recente, con un sottofondo di musica triste, angioletti che svolazzano ed un testo accorato e strappalacrime sul genere “sei stata la mia luce, non ti dimenticherò mai, ciao ovunque tu sia“. Ok, diciamo tutto bello. A ora di pranzo, lo status viene aggiornato con una sua foto in fila presso un ufficio pubblico ed un testo di invettiva contro il “magna magna” statale e “qui non funziona un cazzo” e “ma si può lavorare così”. Ancora ok, anche se sei sul filo. Alle 5 di pomeriggio, foto al tavolino del bar con bicchierone di Spritz dozzinale, ciotola di patatine di merda e didascalia “Il Meritato Riposo”. Famme capì, nel giro di 8 ore te sei già scordato Povera Nonna ? Che valore dai, e soprattutto che valore devo dare io che ti leggo, alle tue emozioni ?
Dunque ….
….vediamo…..🤔…
WhatsApp Italia è spuntato nel 2009,io l’ho installato nel 2017 perché la mia più cara amica si è ammalata e ha passato tanto tempo x ospedali a volte con l’impossibilità di parlare….ma scriveva tanto…nel frattempo io venivo bannata da fb per il 4°anno e così all’ennesima sua richiesta ho scaricato l’app. Lezzy un paio d’anni dopo mi ha sfiancato rompendo le ba..rche x venire su WordPress… perché facevo la ninja,entravo,leggevo e commentavo da lui, su fuga etc etc e sono ancora qui.
Cambio il mio stato ogni po’ di giorni,di solito c’è musica,libri,street art e fotografie….non so’ se sto nella “normalità”wozzappiana.
Comunque tutta sta’ rottura perché mi è piaciuto il post ma già lo sapevi no?
Se hai “retto” quello delle elezioni, potrebbe piacerti anche la mia lista della spesa 😉
Comunque si, rientri in una normalità “umana”. Quelle che condividi sono emozioni di un momento, quelle “giuste”, quelle condivisibili secondo me in quel modo… in fondo quelle per le quali credo sia stato inventato lo “status” di WA.
Il mio problema è, come sempre, con quelli che abusano dello “strumento”: nulla è sbagliato in assoluto e nulla è nocivo se è nella giusta quantità. Quella che a seconda dei casi si perde di vista è la quantità opportuna.
Amen fratello 😉
🙂
… it’s a compulsive sugar-high watermelons, society 😐
p.s. …me lo sono dovuto rileggere /il post)per capirlo; non sei l’unico vecchietto a prendere sviste spazio-temporali… L’importante è invecchiare decorosamente, dai
….ciao admin, un saluto a tutti 🙂 😎 😛 ( …stile w8)
ha ha ha ha ha
WhatsApp è gratuito, se ci volesse un bel cinquanta centesimi per ogni “stato” sicuro non saremmo più in grado di notare la vacuità di molte persone!
Un salutone ad Albè
E a tutti i Fugapolisti
Ciao, Wu !
E il bello è che è gratuito perchè senza accorgercene lo paghiamo con il nostro “lavoro”. Generiamo traffico, diffondiamo l’uso della piattaforma, per chi lo gestisce è tutto guadagno. Il che va anche bene, peraltro, fossero questi i problemi…
Completamente d’accordo.
🙂 è la stessa cosa che dice mio marito
Azzarola, dopo non so quanti anni che ho WhatsApp, scopro oggi qui da te la faccenda dello “stato”.
Ha ragione la mia amica quando dice che sono un’asociale di merda. :-)))
Il futuro è degli asociali di merda !
Oggi seminiamo, poi raccoglieremo… 😉
Mi sembra comunque che tu sia sopravvissuta bene anche senza saperlo…
Benissimo! 😂
Sono l’unico al delirio ad avere il vecchio telefonino e a non condividere niente.
Spesso si scordono di avvisarmi di cose che mi riguardano a livello di lavoro.
Ecco, questo può essere un problema: spesso si scrive una comunicazione su una chat WhatsApp e si dà per scontato che tutti ne siano venuti a conoscenza.
Ciò è scomodo.
” perchè cazzo la gente sente il bisogno di trasmettere al popolo…”
perché non ha un cazzo da fare. persone che trovano sempre il tempo per queste stupidaggini, ma se poi chiedi loro di dedicare un po’ di attenzione a qualcosa di importante “non hanno tempo”.
Corollario: insisto a dirlo. L’epoca del “social” è tutta una distorsione. Noi NON SIAMO SOCIAL, ma cerchiamo solo di attirare attenzioni su di noi.
Su ogni cazzata ci capiti (nonna morta, politici, spritz).
Sono fortunato a non prestare la minima attenzione a tutto ciò.
Di whatsapp so solo che è un social network ma non ce l’ho e non so nemmeno come si usa. Sono molto molto molto indietro in fatto di conoscenza del mondo dei social network perché a parte il blog non ho nè Facebook, nè Twitter, nè altro. 🙂
Ad un certo punto della lettura mi è partito un polmone dal ridere.
Standing ovation.
Cioè … in realtà alla fine ognuno ha il diritto di fare come meglio crede, però anche io sinceramente non colgo il senso di alcune esternazioni, nello stato di WhatsApp, intendo, ma può essere che sia io a non farcela … qualcuno ha detto Boomer!? 😉
Se posso, aggiungerei un corollario: purtroppo non ricordo dove (l’età…) ma mi è capitato di leggere uno sfogo piuttosto scaldato contro i contatti che non guardano lo stato. In quel caso la persona sosteneva di usarlo come mezzo per comunicare a tutti una data problematica.
Lì per lì mi ero anche chiesta se fossi io ad essere tonta … e nel mio caso la risposta è sì, sempre, a prescindere, ma sullo stato rimango della mia / tua idea 🙂
Lo uso e solitamente sono robe tutte diverse, da foto che trovo in giro, frasi che mi rimangono impresse e nulla di particolarmente personale. Ho bloccato le persone che non voglio lo vedano.