Detta così suona un po’ lapidaria, ma mi spiego meglio. Innanzitutto non faccio questa affermazione perchè mi ritengo vittima di “malagiustizia”: sarebbe facile, dato che il 75% (abbondante) delle volte che con essa ho avuto a che fare, passivamente o attivamente me la sono comunque presa nel culo, ma non è per questo che lo dico. Tanto la storia è sempre quella, i tribunali sono come gli ospedali: finchè puoi stanne lontano, se poi per sventura ti tocca, incrocia le dita e stringi forte le chiappe.
Diciamo che oggi come oggi, prima di “adire le vie legali” cerco ogni alternativa possibile, fino alla rinuncia a far valere i miei lesi diritti.
Posto questo, faccio riferimento ad una cosa abbastanza recente che non credo vi sia sfuggita: parlo di una sentenza di due giorni fa relativa ad uno dei tanti procedimenti civili per risarcimento danni di alcune fra le tante vittime del terremoto de L’ Aquila del 2009.
Girano molte storie e molte “coloriture” di questa vicenda, molti si indignano, postano cose struggenti, immagini strazianti, pensieri di fuoco e sembrerebbe, a leggere queste esternazioni “social” che il giudice si sia impazzito e che il mondo si sia capovolto. Beh, prima di tutto non è così, e non è una cosa generalizzata (dato che va a penalizzare solo alcune delle 24 vittime sulle 309 complessive, riguardo un singolo processo dei tanti).
In sintesi, limitatamente a questo filone della vicenda il giudice avrebbe addebitato un “concorso di colpa” nella misura del 30% alle vittime stesse poichè queste avevano deciso di rientrare in casa dopo le due scosse della sera che precedettero quella devastante delle 3:32 del 6 aprile 2009.
Detta così, fa incazzare non poco. Anche perchè ci sono prove inconfutabili che l’ unità di crisi controllata dalla commissione grandi rischi, a sua volta controllante la protezione civile abbia quella sera rassicurato i cittadini: era in corso uno “sciame sismico” che avrebbe “scaricato” l’energia del terremoto e non si prevedevano quindi eventi distruttivi. Chi si è fidato è rimasto fregato. Ma oggi viene penalizzato, per il fatto stesso di essersi fidato di quella che in quel momento era l’ autorità più importante.
Quindi si, c’è da incazzarsi.
Però.
(Da qui partono le mie personali considerazioni, discutibili come sono discutibile io stesso): innanzitutto sono dell’ opinione che nessun risarcimento mai potrà consolare alcun parente o amico di una persona che ha perso la vita. Di chiunque sia la colpa, se colpa c’è. D’ accordo, può aiutare a superare un momento triste (anche se quel momento è stato 13 anni prima) oppure può dare un senso ad una battaglia per la verità, ma non ti restituisce quello che hai perduto. La perdita di una cosa inanimata e sostituibile può essere risarcita (tipo assicurazione che ti ripaga la macchina rubata – se te la ripaga), ma la perdita di una vita umana non può avere una giusta contropartita in denaro. Chi si è imbarcato sul carrozzone dei risarcimenti si è quindi (consapevolmente o meno) messo al servizio di un sistema gestito da sciacalli e da intrallazzoni, diventando parte di un film dove il suo ruolo non andrà mai oltre quello della comparsa. I protagonisti sono altri. E oltretutto è un carrozzone sul quale si monta facile, ma dal quale non si scende mai: alla fine sei talmente esausto che sei disposto a pagare per tornare a terra.
Poi, nello specifico, di che “giustizia” parliamo ? Una giustizia che ti dice: “mia cara, è vero, tua figlia è rimasta sotto qualche tonnellata di cemento perchè nessuno le ha detto di uscire, e la costruzione faceva anche un po’ cagare. Quindi adesso ti diamo 100.000 Euro: 30.000 ce li mette lo stato e 70.000 li leviamo al costruttore. Anzi no, aspetta… mi dicono che tua figlia è rimasta lì perchè si è fidata dell’ autorità ! Ma che scemotta… beh, allora il 30% è colpa sua, quindi ti diamo solo 70.000 Euro, via“.
Un’ autorità che ti penalizza perchè ti sei fidata dell’ autorità. Bello.
Adesso faccio un volo pindarico e lancio una sfida. Al solito lo scrivo qua, rimarrà (data e ora) ad imperitura memoria. Mettiamo che fra un po’ comincino a fioccare le cause di risarcimento per gli “effetti collaterali” gravi dei “vaccini” da covid. Scommettiamo che prima o poi uscirà una sentenza che dirà “Si, tu sei rimasto paralizzato a causa del ‘vaccino’, è vero. Però pure te sei scemo… ti sei fidato dell’ autorità che ti diceva che era sicuro… via: concorso di colpa, 30% in meno” ?
Io in questa giustizia non ci credo. Mi spiace. E non essendo un fedele non credo nemmeno in quella divina, quindi diciamo che ho un motivo in più per tenermi lontano dai guai e per essere molto prudente. E fidarmi il meno possibile dell’ autorità, visto come vanno le cose.
Concludo con una doverosa precisazione: non ho voluto in alcun modo qui sminuire o ignorare il dolore di chi ha perso i suoi cari in quel disastro e nemmeno la disperazione di chi pur sopravvissuto si è trovato dall’ oggi al domani a non avere più niente. E’ solo che a questo tipo di dolore dò un valore troppo alto per sprecarlo in una corsa a chi deposita la “memoria” più convincente sul banco di un giudice. E penso anche a tutti quelli (interessati da eventi pure molto più datati) che ancora oggi vivono in un container: dov’è la “giustizia” ? Qui manca persino la decenza, altro che giustizia.
Concordo con la tua amara analisi. È un “luogo” la giustizia da cui bisogna star distanti (perché non è uguale per tutti)
Concordo sul fatto che nessun risarcimento può in alcun modo compensarti della perdita di una persona cara, soprattutto di un figlio. Personalmente ho sempre pensato al risarcimento economico come una punizione per i responsabili, e per questo dovrebbe essere altissimo, in modo da rovinarli. Poi magari potrei decidere di dare i soldi in beneficenza, ma intanto chi ha sbagliato è giusto che paghi. Quanto alle eventuali cause per risarcimento da vaccino, la vedo molto ma molto grigia, perché conosco persone che hanno avuto problemi fisici dopo aver fatto le loro brave dosi, ma siccome poi hanno anche contratto il covid, sia pure in forma leggera, i medici a cui si sono rivolti per problemi cardiaci o di altro tipo, li hanno imputati a strascichi del covid. Nessuno, e dico nessuno, ha neanche ipotizzato che fosse colpa dei vaccini. C’è un tacito accordo tra questi traditori di Ippocrate per cui il vaccino non deve neppure essere nominato. Danno tutta la colpa al covid, e quanto ci tengono a dire che ci sono tantissimi casi di long-covid. Pare che il covid abbia come effetti a lungo termine cardiopatie, paralisi più o meno diffuse, emoraggie cerebrali, aborti spontanei, e chi più ne ha più ne metta. Io e mia figlia dobbiamo essere state miracolate, perché l’abbiamo avuto per ben due volte, senza essere state vaccinate, e stiamo benissimo. La cosa più ignobile che ho scoperto è che di recente, per spiegare certi malori improvvisi, si stanno inventando delle nuove malattie, strane sindromi dagli effetti a volte invalidanti, che colpirebbero i bambini, proprio nella fascia di età che è stata sottoposta alla vaccinazione. Pensa tu che strana coincidenza…
Alberto, quando ci hanno vaccinato abbiamo firmato un foglio che solleva tutti da ogni responsabilità per qualunque effetto collaterale del farmaco.
E poi non esiste la giustizia divina, figurati quella umana.
Personalmente non ho mai nascosto la mia idea in merito; e pur di portarla avanti ci ho rimesso pure il posto di lavoro, che si sa, la gente che dice le cose come stanno, in un paese dove vige un sistema totalitario, si devono far star zitte in qualche modo. Dite che sto esagerando? Non credo. Non mi fido di chi si fa garante della salute della popolazione, della sicurezza della popolazione, della giustizia di un paese e poi si rende complice attivo di chi distrugge un sistema sanitario che, pur con qualche difetto, funzionava benissimo; che si rende complice attivo della corruzione dilagante degli organi di giustizia e che usa gli organi dedicati alla sicurezza pubblica per vessare chi non si sottopone a pratiche sanitarie anticostituzionali e pericolosissime, quindi inumane. E mi venite a chiedere cosa ne penso? Penso che chi da pecora segue un gregge che sostiene tutto questo, vessando e perseguendo chi vorrebbe fargli aprire gli occhi, non solo si rende complice a sua volta, ma si immola volontariamente a vittima. Viviamo in una società dove il ragionamento logico e razionale non è più contemplato, ma sono tutti attivissimi sui social e si dedicano giorno e notte a seguire gli organi di mainstream ufficiali, a loro volta venduti alle grosse lobby finanziarie che si sono comprate anche i governi europei; è di questi giorni la notizia che la CNN è finanziata in larga misura da una grossa casa farmaceutica che ha prodotto uno dei sieri più ambiti dagli italiani. Esatto; la CNN… pensate! Pagata da loro; che volete che ci raccontino?! Che farsi sierare fa male? Viviamo in una società che si limita come degli automi senza cervello e senza coscienza a seguire i dettami di telegiornali, dei video sui social che confermano in continuazione l’imbecillità dilagante delle masse, rassicurando le masse stesse che “va tutto bene” e mandandole a votare come se davvero vigesse ancora un sistema democratico. Ecco, se qualcuno mi chiedesse ancora, dopo anni che osservo e subisco la stupidità dilagante di questi personaggi, a tutti i livelli, che cosa ne penso in merito alla giustizia italiana, di primo acchito mi verrebbe da chiedergli “Ma di quale giustizia stiamo parlando?!!” Non esiste più un sistema giudiziario, così come non esiste più un sistema sanitario sicuro, come non esiste più un parlamento e una democrazia. E prima ci si sveglia e ci si rende conto di questo e meglio è per tutti. La sentenza dell’Aquila? Ma di che stiamo parlando?! Ma come si fa a stupirsi di una cosa così ovvia? Tutto il meccanismo è talmente corrotto e dedito a ricordare alle masse con ogni mezzo che le popolazioni non hanno alcun potere, perché sono automi che si sono dimostrati manipolabili a tutti i livelli, che mi stupisco che qualcuno ancora si indigni e si chieda perché sta succedendo tutto questo! Sta succedendo perché noi italiani, da anni, ce ne freghiamo della cosa pubblica e ci limitiamo a delegare ai peggiori, ci siamo abituati alle mazzette, alle raccomandazioni, alle mafioserie di provincia, credendo che chi ci rappresenta sono i migliori solo perché così ci racconta la televisione. E dopo questa, credo di essermi tirata addosso le antipatie di quei pochi che ancora potevano avere il dubbio se eliminarmi dalla cerchia o meno, ma il punto è che se ci vogliamo salvare il culo, prima dobbiamo prendere atto della verità… e la verità in questo caso, fa veramente schifo e nessuno vuole sentirsela dire. E per inciso, mi scuso con Aurelio, ma ho visto ora che la storia del ragazzo malato è stata divulgata da tutti i giornali ufficiali del mainstream italiano; motivo per il quale toglierò il post dal mio blog. Una roba che viene divulgata da loro, può avere il solo fine di farsi raccontare i cazzi della gente, oppure a farsi garanti di un fasullo interessamento a una caso umano, non certo quello di aiutare uno dei tanti malati che popolano questo paese, visto che proprio loro hanno contribuito più che attivamente a creare milioni di morti e malati cronici. Alle farse non mi presto, mi scuserete.
Concordo pienamente con le tue considerazioni ma, d’altro canto, come Elena non mi,stupisco più di niente soltanto una cosa ancora mi lascia alibita: ma la gente dove sta con la testa? È possibile mai che nessuno si renda conto che siamo soltanto manipolati e anestetizzati secondo uso e misura del potere. Elena ha spiegato il tutto molto bene, ma perchè siamo così in pochi ad averlo compreso? Eppure non credo bisogna essere dei geni per comprend3rlo è tutto così chiaro e lampante…
Una sentenza è il risultato di una valutazione in fatto ed in diritto. Il compito del giudice è accertare i fatti e, quindi, individuare le norme da applicare quale conseguenza di quei fatti.
Esiste effettivamente una norma del codice civile che prevede il caso in cui il danneggiato abbia contribuito al danno e, in questo caso, la riduzione del risarcimento.
Il problema di una buona parte dei giudici italiani si trova nello squilibrio tra la conoscenza delle norme e la capacità di individuare i fatti.
Molti giudici non sanno “leggere” la realtà, perchè il percorso per diventare giudice favorisce chi ha pochi contatti con la realtà di tutti i giorni.
I magistrati che conosco, salvo quelli con il cognome giusto, sono persone che, in vista del concorso per diventare magistrato, si sono estraniati dalla realtà anche per anni. Ore ed ore chiusi in casa a studiare. Ovviamente nessuna possibilità di un lavoro, neanche part time. Vita sociale nulla.
Per questo non ho mai neanche pensato di avvicinarmi al concorso. Dovevo cominciare a lvorare . Per superare il concorso devi essere un manuale vivente; oppure….
Superato il concorso, il piccolo magistrato entra in un mondo ovattato, fatto di privilegi, corsie preferenziali per le normali attività, parcheggi riservati, fidi e finanziamenti concessi in pochi attimi, convenzioni molto vantaggiose con ogni settore del commercio e dei servizi r controlli di qualità del lavoro molto generosi (“per evitare lo stress”, si giustificano al CSM).
In sintesi: può un magistrato italiano giudicare sui fatti? Di solito no, perchè il suo approccio alla realtà e quello di una persona che vive fuori dalla realtà.
Sulla base di queste considerazioni è ovvio che un magistrato italiano possa ritenere corresponsabili della propria morte delle persone normali rassicurate dalle autorità competenti. Se lui si fosse trovato nella stessa situazione, probabilmente sarebbe partito, su un’auto NCC in convenzione, per un posto ad un centinaio di chilometri dalla sua casa e si sarebbe stabilito in un albergo per qualche mese; tanto il tribunale sarebbe stato chiuso “per terremoto”.
Una notazione: un noto imprenditore e politico che oggi avrebbe bisogno di un tagliando, anni fa ipotizzava la necessità di sottoporre i magistrati a test psicologici periodici. Chiaramente l’idea gli era stata suggerita, a ragione. dai numerosi avvocati che lo circondavano. Ovviamente i sinistri insorsero dai loro salotti con vista sul cupolone, il duomo o la mole.
Aspettavo il tuo intervento e, come previsto, vedo che siamo in sintonia…
Credo di aver scritto più pezzi contro i giudici, credo che in Italia sia la cosa che funziona peggio.
Certo i politici la vogliono cambiare ma non certo per migliorarla.
Ho letto sentenza da rabbrividire.
I giudici applicano la legge non la giustizia
Il problemone è che ormai c’è una legge per ogni esigenza, e di volta in volta si applica quella che fa più comodo. A questo punto mi chiedo se non sia più saggio un sistema di “common law” come quello anglosassone dove le “leggi” vere e proprie sono poche, chiare e univoche e i processi si basano solo sulla giurisprudenza. Mah. Sicuro qui funziona a cazzo.
Non credi nella Giustizia perché la Giustizia è un potere, e ogni potere è corrotto.
Più che corrotto è proprio marcio. Fracico, direi…
Mia madre, ora deceduta, rimase coinvolta in un caso di “probabilissima” malasanità.
I miei genitori fecero causa per vedersi risarciti, anni ed anni buttati nel cesso, mentre io ero assolutamente contrari a tutto ciò, perché era “ovvio” che avrebbero dato ragiona alle autorità ospedaliere ed era altrettanto “ovvio” che tutta questa storia avrebbe solo portato ulteriore dolore.
Quando capitò a me, con mio padre (che morì poco dopo), lo sconforto del momento mi fece pensare a questa opzione, dato che dei provati ed indiscutibili ritardi sarebbero stati facilmente riconducibili all’ aggravarsi della malattia.
Pensai, pensai e pensai ancora. Poi conclusi che era tutto già abbastanza duro da mandar giù così, inutile aggiungere altro.
A distanza di sedici anni sono ancora convinto di aver fatto la scelta giusta.
Sì, l’hai fatta.
Sarebbe stato un ulteriore lungo supllizio.
In passato, lavorando in uno studio che assisteva assicurazioni, ho preso più volte le difese dei medici, che -spesso- sono solo dei poveretti che hanno fatto tutto il possibile. Gli avvocati sanno che c’è la responsabilità concorrente della struttura e dell’assicurazione e, qundi, sperano di tirare su due soldi con un transazione da pochi, maledetti e subito.
L’unica volta che mi ritrovai a difendere una vittima di malasanità, scoprii di ritrovarmi in mezzo ad una faida. Un medico dello stesso reparto dove era avvenuto il fattaccio aveva istigato i genitori di un bambino, che sembrava avere subito un danno grave, contro il collega che era intervenuto. Lo stesso medico accusatore aveva segnalato il tutto ad un medico legale suo amico che mi contattò per prendere le difese dei genitori.
Nonostante le rassicurazioni del medico legale, la situazione si rilevò molto più complicata del previsto, visto che emersero problemi gravi a carico del bambino precedenti all’intervento del medico. Chiesi al medico legale di indicarmi il nome del delatore che aveva denunciato il collega, per indicarlo come testimone. Ovviamente il medico volle restare anonimo. Neanche i genitori del bambino -stranieri- riuscivano a ricordarne il nome.
Alla fine grazie ad una perizia d’ufficio che il mio medico di parte definì “molto generosa per noi”, riuscii a strappare un minimo concorso di colpa del medico alla causazione dello stato di disabilità del bambino, probabilmente preesistente. Due soldi per i genitori del piccolo disabile. Ma niente mi fa togliere dalla testa che tutto il caso fu montato ad arte da un mediconzolo carrierista che voleva liberarsi di un concorrente.
Mantus: i tuoi commenti sono come al solito “illuminanti”. Porti a galla un altro aspetto del problema che contribuisce a non farmi dormire sonni tranquilli. Vale a dire che ad una “giustizia” organizzata a cazzo di cane si aggiunge lo spregiudicato abuso della medesima. Sempre a cazzo di cane, naturalmente.
E’ la stessa cosa che accade in un pronto soccorso stracolmo di gente che ci si reca per risparmiare due soldi o per accelerare un esame o per mettere le basi ad un risarcimento assicurativo o perchè è semplicemente ipocondriaca. Se già funziona a cazzo, così funziona ancora più a cazzo e inoltre lentamente.
(ho detto forse “cazzo” ?)
Agli evidenti problemi in sede civile, affianca l’ “obbligatorietà dell’ azione penale”, allarga il tutto agli uffici di polizia che sono costretti a dare ascolto a tutti gli stronzi che vanno lì a querelare qualcuno (spesso falsamente) solo per fargli passare un brutto quarto d’ora o per spillargli due soldi ed hai un quadro che dire desolante è poco.
E se ancora non è saltato tutto in aria è solo perchè in fondo questo sistema in questa merda ci sguazza e ci guadagna.
Ma in definitiva, rebus sic stantibus, come cazzo si fa a “fidarsi” ?
Testo del Vangelo
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Ecco, io non sono praticante da ere geologiche, oramai, ma sono credente e mi piacciono le sacre scritture… un po’ tutte, anche di culture a noi lontane. Ho adottato questa frase del Vangelo di Matteo, perché l’ho trovata molto sensata. E ho cominciato a stare molto meglio, dopo una serie di vicissitudini pazzesche che mi sono capitate in questi anni, ma in realtà anche molto prima. Magari se a qualcuno va di meditarci su, senza andarsi a cercare troppe interpretazioni fuorvianti di preti e pretucoli che vogliono fare gli influencer in rete, potrebbe essergli altrettanto utile.
Amen, Sorella ! 😉
E cos sia!
La giustizia, almeno per quanto riguarda l’Italia, è una cosa indecente. Persone che dovrebbero amministrare una giustizia equa spesso sono collusi e corrotti: uno schifo assoluto, 🤦♀️. Che senso ha avere dietro lo scranno il cartello con scritto “La giustizia è uguale per tutti” quando è ben evidente che le cose non stanno così?
veloceveloce perchè sto sistemando un server di 1 comune costa west, e non mi pozzo distrarre…, ma ne approfitto della pausa imposta…
La giustizia senza giustezza ” is a hell of a business ” !! 👿