Recensione libresca: “Il ritratto di Dorian Gray” Oscar Wilde.

L’eterna giovinezza in cambio della propria anima: una maledizione che avrà drammatiche conseguenze.

Titolo: Il ritratto di Dorian Gray.

Autore: Oscar Wilde.

Genere: classico, filosofico, gotico, fantastico, drammatico.

Pagine: 257 (formato ebook), 256 (formato cartaceo).

Dove reperirlo: app Apple Books; Google Play Libri; https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.kobo.com; https://www.libraccio.it; https://www.giuntialpunto.it; https://www.unilibro.it; https://www.bookrepublic.it; https://www.libreriadelsanto.it (formato ebook); https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.libraccio.it; https://www.Ebay.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it; https://www.giuntialpunto.it (formato cartaceo) e probabilmente anche nelle biblioteche della vostra città/del vostro paese.

Trama: Dorian Gray è un giovane di straordinaria bellezza. Un giorno viene ritratto da un suo amico pittore, Basil Hallward, in un quadro che ne rappresenta fedelmente le stupende fattezze. Proprio nello studio del pittore, Dorian conosce lord Henry Wotton, uomo cinico e senza scrupoli che diventa ben presto un punto di riferimento nella vita del ragazzo. Dorian inizia così a condurre un’esistenza fatta di eccessi e priva di ogni scrupolo morale. Nonostante le azioni malvagie di cui Dorian si rende colpevole, e nonostante il trascorrere del tempo, il suo volto non accenna a perdere la bellezza, come fosse inattaccabile sia dai segni del tempo che da quelli della depravazione. È piuttosto il suo ritratto a mostrare il peso di tutto questo. Il ritratto di Dorian infatti, divenuto mostruoso, non è che la raffigurazione della sua anima perduta. Questa gli si mostra in tutto il suo orrore e Dorian, non sopportandone il peso, sfregia il ritratto con un pugnale. All’improvviso quel volto dipinto riacquista l’originaria bellezza, quella che tutti fino a quell’istante avevano ammirato sul volto di Dorian, dove ora appaiono invece i segni della dissolutezza e della sua vita corrotta e degradata.

Tanti anni fa avevo preso in prestito in biblioteca il formato cartaceo di questo libro ma, a poche pagine dall’inizio, l’avevo mollato e restituito perché mi sembrava poco interessante e noioso. Ed ora, dopo averlo letto, mi sento di dire che sono stata una grande sciocca a non proseguire la lettura di allora perché è un libro bellissimo, 👍👍👍!

Questa storia ruota attorno alla figura di Dorian Gray che vedendosi ritratto in tutta la sua giovanile bellezza e, per non invecchiare mai, decide di fare una specie di “patto con il diavolo”. Non sarà lui bensì il suo ritratto, ogniqualvolta la sua vita dissoluta lo porterà a qualche nefandezza, ad invecchiare mentre lui resterà bello e giovane come nel momento in cui è stato ritratto. Dorian Gray è un narciso, un ragazzo che s’innamora della sua immagine come fece Narciso, il personaggio della mitologia greca, specchiandosi in una fonte d’acqua. E come Narciso farà una brutta fine: la bellezza di cui era tanto innamorato finirà per essere la sua maledizione e, man mano che il ritratto invecchierà, scoprirà che la sua vita così libertina e priva di morale è diventata un peso che grava sulle sue spalle. Non riuscendo più a sopportare questo peso la scelta è una soltanto e il destino, alla fine, si compirà anche per lui.

Voto alla fine della lettura del libro: 8.5.

👍 questo libro mi è piaciuto molto perché ha al suo interno una morale molto molto importante: la bellezza, soprattutto quella eterna, non è mai una buona cosa perché non si può fermare il tempo che passa e che tutti, prima o poi, siamo costretti a fare i conti con i segni che il trascorrere del tempo porterà inevitabilmente su ognuno di noi; è un monito, per chi vorrebbe avere l’eterna giovinezza (in epoca moderna fatta di chirurgia estetica, filler, punturine e interventi costosi che spesso rendono le persone delle “bambole di plastica”), ad imparare ad accettarsi sempre per quello che si è e fregarsene degli stereotipi che ci vorrebbero tutti degli “eterni giovani”. Ricordate, la bellezza non sta nel proprio aspetto fisico ma nel proprio aspetto interiore: quella è la vera bellezza, quella è qualcosa per cui vale la pena restare giovani perché, se si ha o si mantiene sempre un animo buono e gentile, quella bellezza non sfiorirà mai.

👎 nessuna nota negativa da segnalare.

E voi avete già letto “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde? Per voi conta più essere giovani internamente od esternamente?

Aspetto i vostri commenti. 🙂

10 pensieri riguardo “Recensione libresca: “Il ritratto di Dorian Gray” Oscar Wilde.”

  1. Non ho mai letto il libro ma lo conosco per sentito dire. Sono pienamente d’accordo con te che la bellezza è quella interiore, ed è l’unica bellezza che vale e aggiungo anche, se si è delle brave persone inevitabilmente questa bellezza interiore illumina esteriormente rendendo il soggetto bello. B3llissima recensione, brava 🥀👏

    1. Grazie mille carissima Giusy, 😊! Concordo anch’io con la tua aggiunta, 👍: la bellezza interiore illumina e la persona che la possiede la si riconosce subito perché traspare dal suo animo e dal suo modo d’essere, 😊.

  2. …bona notteeee 😆 , vista l’ora.
    Si, “bellissimarecensione” , al punto da stuzzicare la voglia di leggerlo; ma più in là…

  3. E’ uno di quei classici talmente classici che non smettono mai di essere attuali. C’è talmente tanta “roba” dentro che ogni volta che lo leggi (io sono solo alla seconda) ci trovi qualcosa di nuovo. Concordo sul fatto che all’ inizio lascia perplessi, ma una volta che ti “aggancia” non ti molla più. Anche perchè fa pensare, parecchio.

    1. Ben detto Albè, 👍: i classici di questo tipo sono degli evergreen, capolavori della letteratura che continuano ad affascinare milioni di lettori. Tra i libri da rileggere sicuramente ho messo anche questo e seguirò il tuo esempio perché è un libro davvero coinvolgente, 🙂 e, come dici bene tu, fa anche pensare molto.

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