Questo post trae ispirazione dal combinato disposto di alcune notizie di questi giorni sommate alle discussioni da queste sollevate nonchè dagli ultimi due “ficcanti” articoli del nostro Allegro Pessimista (che poi trattano di un altro argomento in voga oggi).
Si tratta come al solito di pensieri in libertà, che cerco di mettere in ordine scrivendoli qua, non so se ci riuscirò ma ci provo.
Parto dal fatto (invero drammatico) di cronaca: Isola di Ischia, due giorni di maltempo pesante, alluvione, frane, fango, acqua, tragedia. Se non vado errato 10 morti, qualche disperso, centinaia di “sfollati”, una storia pesante davvero. Scatta la “caccia al colpevole”, come al solito rimpalli infiniti di responsabilità, viene fuori che tutti avevano avvisato di qualcosa ma nessuno aveva fatto un cazzo. Alla fine, la “colpa” è dell’ abusivismo edilizio.
Certo. Si, come no.
Ho sentito numeri astronomici a sostegno di questa tesi: sembra che le autorità “fossero a conoscenza” di ben 26.000 casi di abuso edilizio sull’ isola. Ventiseimila. E che cazzo vuol dire ? A parte che la maggioranza degli “abusi” consta in genere di qualcuno che si è allargato di qualche metro o che si è chiuso un terrazzo per ottenere una stanza in più. Ma poi, autorità, se sei al corrente di un “abuso” le cose sono due e non più di due: o è sanabile, quindi confermi che può stare dove sta e come sta, ti prendi i tuoi bei soldini di oneri concessori e bene così, oppure non lo è (tipo sta su un terreno che frana, o troppo vicino a un fiume che esonda o è brutto da fare schifo e deturpa il paesaggio…) e allora lo fermi prima che diventi una “casa” per qualcuno, tiri giù tutto e ci pianti degli alberi o so un cazzo che altro. Punto. Tertium non datur.
E allora, se sei presa i soldi del condono ed hai autorizzato la costruzione, quella da “abusiva” diventa “regolare”. E a quel punto DEVI tutelarla, non ci stanno cazzi. Se finisce sotto un mare di merda insieme ai suoi abitanti, la colpa “umana” è la tua, cara autorità. Su quella divina, o del “fato”, non possiamo discutere quindi è inutile farlo.
Oppure, se hai chiuso uno o due occhi, non ti sei presa i soldi e l’hai lasciata lì senza raderla al suolo prima che ci pensasse il “fato”, di chi è la colpa ? Sempre la tua, mi spiace. Certo, coglione chi l’ ha costruita e ci si è messo pure dentro, ma lui – se ci è rimasto sotto – diciamo che la sua parte di colpa l’ ha già abbondantemente espiata. Resti tu, autorità. Che sei tenuta a vigilare ed intervenire, se no che cazzo ci stai a fare ?
E se un tempo era anche possibile (in qualche misura) che delle costruzioni “venissero su” all’ improvviso e nessuno se ne accorgesse fino a cose fatte, oggi con le tecnologie e gli strumenti che ci sono è altamente improbabile che ciò succeda. A maggior ragione su uno scoglio con meno di 50 chilometri quadrati di superficie, e poco più di 60.000 abitanti che probabilmente si conoscono tutti per nome. Quindi non vi inventate un cazzo, per favore.
Mi torna in mente un’ altra storiaccia, che mi turbò parecchio e mi toccò anche personalmente (per vie traverse): la frana-valanga di Rigopiano di cui fra poco ricorrerà il sesto anniversario, nella quale passarono a miglior vita ben 29 anime. Ancora fanno a cazzotti per scoprire di chi fu la colpa e ancora tutti si rimpallano ogni sorta di responsabilità. Sicuramente in quella circostanza qualcuno avrebbe dovuto fare qualcosa e sicuramente non l’ ha fatta, ma a parte tutto vi assicuro che basta arrivare fino lì, mettersi con le spalle a quel poco che resta della struttura e guardare su verso la montagna. A quel punto è lampante, giuro che basta guardare con gli occhi. Chi cazzo ha permesso che quella che in origine era una baracca per le pecore con abbeveratoio posta proprio ai piedi di un evidente canalone sul fianco più ripido di un monte diventasse un resort capace di ospitare 50 persone ? Torno a ripeterlo, era un bersaglio fin troppo facile: basta spostarsi di nemmeno 500 metri sulla destra (dove infatti sopravvive tranquillo un rifugio in pietra evidentemente costruito fuori dalla traiettoria del canalone) per essere al sicuro. Autorizzare una costruzione (per di più a scopo ricettivo) proprio lì è stato esattamente come autorizzare una villetta sul cratere di un vulcano.
Ma è tutto così ovvio (e fin troppo facile): l’ “abusivismo”, così come l’ “evasione fiscale” è la bestia immonda, brutta e cattiva. Diamo la colpa a lei, che tanto sfugge sempre, e ci siamo lavati la coscienza. A posto così. Trovato il colpevole, andiamo avanti, domani è un altro giorno. Di merda. (cit.) Questa chi la riconosce si becca 1.000 punti.
A questo punto (e vi ringrazio per esserci arrivati e non aver cambiato sito mandandomi mentalmente a cagare), vi starete chiedendo cosa c’ entrino i post dell’ Allegro, dato che trattano di tutt’ altro (ma “tutt’ altro” si scrive così o “tutt altro” oppure “tuttaltro” ? Se è maschile l’apostrofo non ci vorrebbe, però vai a capire. Vabbè). Diciamo che in senso stretto non c’entrano una mazza, ma alla fine ce li farò entrare per forza.
Il tema qui è la polemica sul cosiddetto “Reddito di Cittadinanza“, un altro dei nostri “mostri”, che in altri paesi si chiama sussidio di disoccupazione, o aiuto alla povertà o in mille altri modi ma che qui abbiamo pensato di battezzare con un nome di merda. Io non l’avrei chiamato “reddito”, tanto per cominciare, perchè un reddito è un provento che si percepisce a fronte di qualcosa (e qui lo percepisce chi non fa niente, proprio per il fatto di non fare niente) e poi perchè un reddito per definizione produce delle “tasse” e questo non solo non le produce, ma anzi viene a sua volta prodotto dalle “tasse” pagate da altri. Poi di “cittadinanza” che vuol dire ? Lo prendi perchè sei “cittadino” ? E se sei campagnolo ? 😉 (Ok, questa è una cazzata).
Sgombro subito il campo dagli equivoci: io non sono contro il reddito di cittadinanza. Sia chiaro. Posso essere contro chi se ne approfitta, ma non è dato a me verificare. Secondo me, uno Stato che si meriti la “S” maiuscola è tenuto a provvedere a chi sta con le pezze al culo, per mille e più motivi, ed è sacrosanto che chi ha di più debba contribuire ad aiutare chi non ha nulla. Su questo non ci piove. Il problema nasce quando uno stato non è uno “Stato”, in definitiva quando non è capace di fare quello che dovrebbe, e a maggior ragione quando questa incapacità è dolosa, e non solo colposa. In altre parole, se tu metti in campo un meccanismo di questo tipo (soldi a pioggia a prescindere, presi dalle tasche dei contribuenti e dati a chiunque riempa un moduletto più o meno complesso) e poi non sei in grado di controllarne il funzionamento, stai facendo solo danni. E più ci rimetti le mani, e più vai a smucinare, più danni fai. E’ la stessa cosa di autorizzare in sanatoria una costruzione e poi non verificare che sia adeguatamente protetta dagli eventi avversi, o servita dalle necessarie infrastrutture. (visto che c’entrava ?).
Anche qui, la “colpa” la diamo facilmente ai “furbetti del reddito” (che pure ci sono) e così l’abbiamo fatta franca… non la diamo invece a chi davvero ce l’ha. E chi ce l’ha ? Ce l’ha chi regala a destra e a manca soldi non suoi e poi non mantiene le promesse. Ce l’ha chi non fa in modo che lavorare sul serio sia più conveniente che starsene seduti a non fare un cazzo e aspettare l’accredito sulla PostePay. Ecco chi ce l’ha, la colpa. Perchè io non credo che tutti quelli che percepiscono questa “provvidenza” statale siano felici così. Credo che tutti, dal primo all’ ultimo, sarebbero ben più appagati dal poter fare in pace qualcosa di utile e remunerativo, senza che gli vengano rotte le palle in tutti i modi.
E scusate, ma torno a parlare di tasse:
Ma se io devo scegliere tra un part-time da 1.000 Euro per vedermene levare ogni mese 230 di tasse e prenderne invece 600 senza fare un cazzo dalla mattina alla sera, secondo voi, cosa scelgo ?
Questo interrogativo apre la strada a un mucchio di riflessioni, che non sarebbe male fare insieme. Chiudo qui il post pure perchè mi sono “allargato” parecchio, ma vi lascio con un interrogativo ? Cosa vi è venuto in mente leggendo ?