BUSINESS IS BUSINESS.

(Un post a tema allegro, che in periodo festivo ci sta bene).

Ieri me ne stavo dalle parti di Viale Marconi, avevo un po’ di tempo da far passare, che stavo aspettando che si verificasse un certo evento. Mentre ero lì vedo un bel furgone girare in una traversa: la decorazione delle fiancate (su fondo nero opaco che va tanto di moda) mi incuriosisce, così giro l’angolo e lo trovo parcheggiato davanti ad un portone. Faccio al volo una foto:

Logo e marchio, almeno a Roma, sono conosciuti da tempo: “Exequia” è la compagnia “Low Cost” di una delle agenzie funebri più gettonate nel Lazio (ed ora anche in altre regioni), la Taffo S.r.l.

La Taffo (che opera nel settore da un bel pezzo) si è fatta conoscere dal grande pubblico – ampliando incredibilmente la clientela e crescendo esponenzialmente – negli ultimi anni. Il “colpo di genio” è stata una azzardatissima quanto riuscita (contro ogni previsione) campagna di marketing che puntava su una pungente e a tratti dissacrante ironia.

I loro manifesti scandivano slogan che mai avremmo pensato di vedere associate ad un simile argomento. Cose tipo:

Regalo monolocale. Seminterrato” Con sotto la foto di una bara infiocchettata.

Regalo cappotto. Di legno” sempre con la stessa bara.

Siamo arrivati a Cattolica. Finalmente un po’ di vita” !

Se la mattina ti svegli… significa che è una buona giornata“.

Tutte le feste porta via (no, non è l’Epifania)“. Con annessa bara.

Italiani, vi aspettiamo alle urne“! Con sotto una fila di urne (cinerarie).

E via così… se cercate su Google “manifesti taffo”, vi fate un’ idea.

Hanno sperimentato pure la via del “cross-advertising” tipo pubblicità progresso… ce ne sono due niente male:

Se hai bevuto, fai guidare qualcun altro. Oppure saremo noi a darti un passaggio

e

Ci sono due tipi di donne:” e sotto da un lato una bara e dall’ altro: “quelle che denunciano“.

All’ inizio ci sono state molte ma molte perplessità. Tanti si sono indignati, molti hanno protestato, in alcuni casi qualcuno ha tentato di far ritirare i manifesti anche con denunce e querele, però alla fine, ed alla luce dei fatti la strategia è risultata vincente. Sono passati dall’ essere una realtà locale, quasi artigianale, ad essere un’ azienda leader ed in continua e rapida espansione. Ovviamente, alla pubblicità in senso stretto hanno saputo affiancare una gestione intelligente, semplicemente dicendo chiaro quello che fino a quel momento rimaneva sempre detto e non detto, lasciando spesso delle zone grigie di cui (viste le circostanze) era fin troppo semplice approfittarsi.

Alla fine, il loro discorso è semplice: “quello che offriamo è un servizio. I clienti vogliono che sia fatto bene e che non riservi soprese. E visto che nessuno caga soldi, vogliono pure – se possibile – non essere rapinati” (cosa che di solito succede, dato che in quella particolare situazione non si sta tanto a pensare a chiedere sconti o a guardare il capello). Si sono muniti di una finanziaria per il credito al consumo e offrono pagamenti a rate, partendo oltretutto da prezzi veramente onesti.

In più, come accennavo prima sono riusciti anche a creare la versione “economica” (il brand “Exequia”), che magari offre il carro funebre Mercedes invece del Maserati, ma che comunque rimane estremamente dignitosa.

Ho scoperto poi che i furgoni come quello che ho visto ieri sono destinati proprio al “delivery”, alla consegna a domicilio o nel luogo necessario di tutto quello che serve: bare, corone di fiori, annessi e connessi. Una specie di “Glovo” dei cassamortari, per intenderci.

In definitiva, secondo me, hanno capito tutto.

Semplicemente trovando il coraggio di infrangere un “tabù” e parlando chiaro e sincero, hanno scoperto il modo di fare in modo che la gente li cercasse. Invece di doverla cercare loro.

Si, perchè prima era diverso, ed era molto ma molto peggio. Nel momento in cui si veniva investiti da un lutto, o si era già pronti (perchè magari si conosceva già qualcuno) oppure si diventava preda degli “sciacalli”. Si, sciacalli, perchè giravano (e girano ancora anche se molto meno) degli individui che passavano il tempo negli ospedali, intorno ai reparti di terapia intensiva che (in combutta con gente interna ai nosocomi, che gli girava le “dritte” su chi non avrebbe superato la nottata) non appena succedeva la disgrazia avvicinavano i congiunti e passavano loro i biglietti da visita cercando di “accaparrarsi” il servizio. Capitava a volte anche che litigassero fra loro, sul genere “l’ ho visto prima io, è mio”, un po’ come i tassisti abusivi fuori dagli aeroporti. Ho un ricordo personale di questa “usanza”: mi se ne presentarono addirittura due, con parole di conforto (per le quali ringraziai) e successivo bigliettino (che gli strappai in faccia, chiedendogli di allontanarsi immediatamente se non volevano essere attaccati al muro).

Ecco. Io credo che oggi, anche e soprattutto grazie a Taffo, esista un modo più semplice e chiaro per affrontare una questione del genere. E se ci si arricchiscono non ci vedo assolutamente nulla di male. Business is business.

17 pensieri riguardo “BUSINESS IS BUSINESS.”

  1. Argomento “pesante” ? Ok, sdrammatizzo, via…
    Era un po’ che ce l’avevo in canna, la sparo qui: 😀

    P.S.: non è mia, trovata in giro, ma c’è Kermit e sembra fatta apposta per me…

    1. …poi cjami me birbante, eh ?
      Lo fai apposta ?? 🙄 No dico, la vedi si o no, la curvatura della vastità del cazzo !! Ecchediamine
      E’ l’unico business perpetuo … però, messo così , with no feelings.. Alla fine, its’ only a deal on the price

  2. Personalmente sono stata fortunata, quando ho dovuto ricorrere a questo tipo di servizi, ho trovato sempre persone molto umane, oserei dire delicate, che hanno saputo trattare tutte le questioni con molto rispetto e senza dare l’impressione di essere degli avvoltoi. E’ chiaro che per loro è lavoro, ma non hanno avuto la faccia tosta di insistere, o di proporre l’ultimo modello di bara extralusso come se stessi acquistando una fuoriserie. Per quel che ne so, qui in provincia il settore è ancora abbastanza decente.

    1. In effetti è sempre un problema di numeri e di spazio. Nelle grandi città è in un modo, nei centri più piccoli è sempre tutta un’ altra storia. Anche perchè in quei casi sono persone che magari si conoscono pure (o comunque hanno un nome da difendere, non gli conviene comportarsi male)…

    1. Ciò è molto comodo.
      Dalle mie parti c’è un’ agenzia fondata e gestita da una banda di albanesi (so che suona male, ma è tutto regolare). Sono miei clienti, persone a modo. Li tratto sempre con un occhio di riguardo, essendo molto seri sono sicuro che quando servirà sapranno restituirmi il favore… Più tardi possibile, non ho fretta.

  3. Beh, qualche tempo fa, stanco del mio vecchio lavoro, stavo per fare domanda di assunzione in una delle agenzie funebri della mia zona. Sai quelli che portano la bara. Poi mi han fatto capire che se non conosci qualcuno che già ci lavora dentro non entri. Comunque il furgone con le piccole bare che svolazzano in giro è top.

  4. Ho vicinissimo alla casa di roma un’agenzia di pompe funebri in cui i dipendenti fumano sempre. Puzzano talmente tanto di fumo che la loro puzza si sente dall’inizio della via. Ovvio che non ci andrei mai da loro. Comunque, ogni volta che passo, penso che quei coglioni stanno lavorando alacremente per, un giorno, finire essi stessi in quelle bare. Quel giorno mi farò una bella risata alla facciaccia loro.

  5. Non sapevo di “Taffo” ma devo dire che i loro slogan sono eccezionali.
    Ma anche l’idea di fondo è validissima: low cost funerario.
    Ma perché mai dovremmo spendere fior di quattrini per le esequie? OK il rispetto per il morto, ma nemmeno legno costoso, marmo di carrara e fiori di sanremo!

    1. Con quelle idee hanno sbancato. Poi hanno anche la roba “di livello”, c’è sempre chi non rinuncia a fare “bella figura” e sono pronti ad accontentare anche quel tipo di cliente.

      1. Ma, sai, la “figura” lascia il tempo che trova.
        Io sono contro ogni tipo di sfarzo, anche nei matrimoni, o per orologi, automobili, gioielli, etc.

  6. Onestamente, penso che chi si occupa di onoranze ed esequie, ha capito tutto dall’alba dei tempi, perché è un settore che quando c’è crisi, è sempre in forte espansione, e quando non c’è crisi, ha comunque un introito costante e garantito. Se poi riescono a farlo con ironia ed eleganza, tanto meglio; certo è una marcia in più.

    1. Crisi o non crisi non passano un giorno senza lavorare. Non per niente c’è l’ usanza per le agenzie di pompe funebri di essere sempre aperte, h24. Che poi magari manco serve, ma penso sia rimasto un segno distintivo. Sono gli unici “esercizi” che non hanno nessuna limitazione d’orario.

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