I MISTERI DI AMAZON.

No, non è un post complottista… è solo una cosa che veramente non capisco e che mi fa diventare scemo. Il mistero vero e proprio arriva alla fine.

Anche se non mi ritengo uno “shopper compulsivo”, devo dire che parecchia roba la compro su Amazon. Feci l’ account quando ancora vendevano solo libri, CD, DVD e videocassette: era comodo perchè certe cose che mi interessavano non si trovavano per niente, invece su Amazon c’erano. Oggi sfrutto l’ abbonamento “Prime”, che a conti fatti ancora mi fa risparmiare (dico “ancora”, perchè se aumentano un’ altra volta il canone di iscrizione finisce che mi conviene pagare le spedizioni).

Vabbè, non era questo che volevo dire.

Ormai Amazon è diventato una specie di “social” anche lui, e il contributo degli utenti ne fa parte integrante: le recensioni, le stelline, le “domande e risposte”, sono qualcosa da cui ormai non si può più prescindere quando si fa una scelta. Tutto molto bello, ma ci sono delle cose che mi fanno incazzare abbestia. Comincio da alcune tipologie di recensioni:

Il recensore frettoloso: quello che mette 5 stelle e scrive “è arrivato oggi, bellissimo, come mi aspettavo, funziona perfettamente“. Eh. E sti cazzi nun ce li metti ? Voglio dire, se non hai voglia di scrivere una recensione lascia perdere, che cazzo ce ne frega che è come ti aspettavi ? Posto che non sappiamo nemmeno cosa ti aspettassi ?

Il recensore interessato: quello che premette “non ho ricevuto alcuno sconto ne’ promozione per questo articolo e non sono in alcun modo affiliato al venditore” e poi si lancia in una sviolinata infinita che esalta sospettamente il prodotto e ancor più sospettamente lo specifico venditore in un modo che ti fa capire che se il venditore non è lui è sua sorella.

Il recensore risentito: quello che mette una sola stella ad un telefono da 19 Euro e ci tiene a specificare che “la qualità costruttiva è pessima, sembra un giocattolo e nella confezione non c’è nemmeno il caricabatterie ma solo un cavetto USB. Ho fatto subito il reso“. Ah, mecojoni ! E per 19 Euro che ti aspettavi, un capolavoro dell’ ingegneria ? In più se guardi la descrizione c’è scritto “caricatore non fornito, usare con qualsiasi porta USB alimentata”. Ragazzo mio, fatti una vita!

Il recensore esagerato: quello che per un prodotto di per se’ semplice ed intuitivo ti spara tre paginate di testo con tanto di foto e video dell’ “unboxing”, raccontandoti tutti i cazzi suoi. Praticamente ha passato più tempo a fare la recensione che ad usare il prodotto. A questo punto apriti un fottuto canale YouTube e metti tutto lì… magari diventi famoso come la Ferragni.

Il recensore col T9: quello che scrive probabilmente con la tastiera impostata su un’ altra lingua oppure direttamente sul “bimbominkiese” e che con tutta la buona volontà non riesci proprio a capire cosa cazzo abbia scritto e soprattutto perchè.

Passiamo poi alla sezione “domande e risposte“.

La domanda stupida (si lo so, non esistono domande stupide, ma queste vi giuro che lo sono): quella tipica è “ma c’è la lingua italiana” ? Questa la trovi in genere in relazione a smartphone o tablet Android, dove lo sanno pure i sassi che puoi impostare qualsiasi lingua compreso il celtico antico, l’aramaico e il cinese mandarino, ma loro niente. Non ci vogliono stare. Poi ci sono tutte quelle alle quali si troverebbe facilmente risposta leggendo la cazzo di fottuta descrizione del cazzo. Ma loro niente. Chiedono. Non gli va di leggere, preferiscono chiedere.

La risposta peggio della domanda: un classico. Qualsiasi sia la domanda c’è sempre quello che risponde: “non lo so. Era un regalo“. Ma scusa, amore mio, ma che cazzo perdi tempo a scrivere una puttanata del genere ? Cosa ce ne fotte che era un regalo ? Ti sentivi proprio in dovere di comunicarci una cosa così ?

Adesso il problema è che di queste “perle” ce ne sono una marea: non sono casi isolati, ne trovi almeno una per ogni singolo prodotto presente su Amazon. E veniamo dunque al “mistero” vero e proprio:

Amazon si pregia di comunicare ai suoi utenti che tutti i “contributi” lasciati come recensione o Q&A, prima di venir pubblicati sono passati al vaglio da un team di scimmiette volenterose che ne verificano correttezza, adeguatezza e conformità alle “policies” aziendali. Prima di loro, un sistema automatizzato provvede ad eliminare direttamente ogni testo contenente parolacce, blasfemità, offese razziste o altre parole considerate sconvenienti. Diciamo che se scrivi “questo prodotto è una merda che mannaggia cri*** non lo regalerei nemmeno ad un ne*ro fr*cio“, ecco, alle scimmiette nemmeno gli arriva, lo bruciano subito. Ma poi le scimmiette arrivano. Ne ho la prova, perchè una volta (senza che vi spieghi nel dettaglio) ho inserito in una recensione un paragrafo che aveva una netta connotazione “no-vax” (ed era anche pertinente) con un commento che diceva “questa parte può essere eliminata se ritenuta sconveniente“. Beh, manco a dirlo la recensione è stata pubblicata senza quel paragrafo. Quindi è sicuro che qualcuno l’ha letta.

Ma allora, ed ecco il mistero, come è possibile che certe recensioni e certe domande e certe risposte vengano pubblicate comunque, nonostante la loro completa inutilità e la loro idiozia intrinseca ? Cioè, esattamente, vi pagheranno pure poco… ma per cosa vi stanno pagando ?

Mah. Ecco perchè odio la censura e la moderazione, ed ecco perchè FugaDaPolis è quello che è: se vuoi moderare, allora devi farlo bene, sempre e fino in fondo. Se non hai voglia e/o tempo, o se credi in cuor tuo che la gente sia capace di moderarsi da se’, allora fai un favore al mondo: lascia tutto aperto, poi si vede.

13 pensieri riguardo “I MISTERI DI AMAZON.”

  1. “se vuoi moderare, allora devi farlo bene”

    esatto.
    da cinque anni gestisco un forum di tifosi di calcio, nato dall’esplosione di un forum (storico e popolatissimo) dovuta a scazzi vari tra i gestori.
    mi hanno offerto la scopa da infilarmi si sa dove, e ho accettato a tre condizioni:
    – che non dovessi smenarci soldi (per povertà mia)
    – che non dovessi occuparmi della parte informatica (per incapacità mia)
    – che potessi fare un forum assolutamente senza regole e quindi
    senza moderazione (per desiderio mio di quiete e scarsa voglia di fare la maestrina dalla penna rossa)

    infatti c’è un’unica regola, che riguarda i tifosi di una particolare squadra ed eventuali commenti positivi su di essa, TUTTO il resto è lasciato alla più libera libertà. con l’ovvio corollario che i miei poteri assoluti li esercito sempre e solo quando mi pare.

    e devo dire che in cinque anni ho dovuto esiliare una decina di utenti, particolarmente fastidiosi. il che su oltre duemila iscritti lo considero un risultato decente.
    ma quello che mi ha impressionato (non sorpreso, perché me l’aspettavo in un certo senso) sono le centinaia di richieste di bando per questo o per quello, quasi tutte dettate da motivazioni politiche (in senso stretto e lato) e tutti provenienti da persone sinistre. il che mi ha confermato che a sinistra la libertà di pensiero ed espressione è vista come una vera e propria maledizione, una sorta di malattia dell’anima e della coscienza che va estirpata con qualsiasi mezzo, possibilmente truce e rancoroso.

    per il resto mi diverto da bestia a testare la pavlovianità di certe persone e di certe correnti di pensiero, e allo stesso tempo godo a bestia nel leggere interventi di persone decisamente sopra la norma, anche se non soprattutto in tutti quegli argomenti (e sono tanti) che esulano completamente dal calcio e da chi lo anima e popola.

    ma mai e poi mai mi convinceranno a mettere delle regole e soprattutto a farle rispettare

    1. La politica è una brutta bestia. Quando poi la metti insieme alla fede calcistica ottieni una specie di nitroglicerina altamente instabile. C’è gente che ci si accoltella, pensa su un forum che può succedere…

      1. vero, ma la cosa peggiore (dell’Italia in generale eh) è che la politica viene infilata a forza in qualsiasi tipo di discussione, dal cibo alla scelta dei tessuti…..
        per dire, nel “mio” forum c’è una sezione apposta per parlare di politica, dove si scannano in allegria tra opposte fazioni, ma gli stessi che sono attivissimi là dentro riescono a ficcarcela anche in tutte le altre sezioni (musica, arte, campionati stranieri, viaggi et cetera)… una roba davvero disarmante.
        il ’68 ha fatto danni ormai credo irreversibili, ormai si tende a guardare qualsiasi cosa in termini di schieramento politico. che – siccome siamo in Italia – assume subito i connotati del tifo da curva, privando qualsiasi dibattito delle giuste prospettive e di un minimo di obiettività, per cui il ragionamento deperisce e viene sostituito da slogan, insulti, sminuimento dell’altro, ce l’ho più duro io, fascista e così via.

        quanto alla moderazione (rispondendo a kikkakonekka), una cosa è tenere un blog, e quindi uno spazio personale, benché pubblico, in cui il padrone di casa ha il sacrosanto diritto di mettere le regole che meglio crede, e di farle rispettare come meglio crede.
        un forum è già una cosa diversa, non è uno spazio personale ma già pubblico di suo, e chi lo manda avanti può benissimo, ovviamente, decidere di gestirlo come crede mettendo paletti, regole e moderazioni varie, come può anche decidere il contrario.
        io sono per la totale libertà di opinione E di espressione, dando per scontato che normalmente, quando ci si iscrive a qualsiasi forum, il padrone della piattaforma mette delle condizioni di utilizzo per i commenti, che di norma nessuno legge e rispetta.
        e allora, visto che per iscriversi a quello (come a tutti gli altri) ci si impegna ad evitare commenti sessisti, razzisti, offensivi eccetera, chi li usa sa già di andare contro delle regole da lui stesso sottoscritte, per cui non vedo il motivo per cui debba pensarci io, o ricordarglielo ogni volta.
        si è liberi di iscriversi, si è liberi di commentare in qualsiasi modo, si è liberi di violare le regole sottoscritte all’iscrizione, non è il gestore occasionale dello spazio a doverle eventualmente far rispettare ma il padrone della piattaforma.
        che di norma se ne frega altamente.

        secondo me a ragione: essere liberi significa poter pensare, dire e fare ciò che meglio si crede, prendendosi però la responsabilità di ciò che si pensa, dice, fa.
        la moderazione limita la libertà all’origine, e non aiuta assolutamente l’evoluzione del pensiero.
        chi offende volontariamente deve aspettarsi ritorsioni dall’offeso, per chi offende senza volerlo basta riconoscere l’errore e chiedere scusa, non è così difficile. ma certa gente non arriva proprio a capirlo, e pretende regole ferree, tranne quando riguardano lui stesso, come ho avuto modo di constatare in questi anni.

      2. Aggiungo che il confronto è sempre e comunque positivo, anche se portato avanti a colpi di vaffanculo e mortaccitua. Io stesso, che mi ritengo una persona abbastanza intransigente quando si tratta dei cazzi miei, attraverso il confronto a volte ho “guadagnato” qualcosa, oppure ho imparato qualcos’ altro. Preferisco sempre uno che mi dice “ma che cazzo stai a dì” ad uno che sparisce in silenzio e poi magari cova astio nei miei confronti o (ancora peggio) rimane dell’ idea che io sia un essere inferiore. Questo ovviamente nel mio caso si applica alla vita reale (meglio un nemico dichiarato che un traditore, oppure meglio uno che ti contraddice apertamente che uno che davanti ti sorride e dietro ti sputtana).
        E funziona anche qui, eh ? Se ci fai caso – per esempio – nei miei articoli da un po’ di tempo a questa parte il livello di blasfemia è sceso di botto e drasticamente (ogni tanto mi scappa, ma solo ogni tanto). Eppure non è che sono stato folgorato sulla Via di Damasco… per cazzi miei smadonno come un portuale anche solo se mi cadono le chiavi per terra: è solo che c’è stato qualcuno (più di uno) che semplicemente mi ha fatto notare che le bestemmie a grappolo concatenate con tre gradi ricorsivi di parentesi gli davano fastidio. Io ci ho pensato, e ci ho guadagnato. Fine.
        Anche questo è “confronto”. Sono certo che invece c’è stata gente che – sentendosi indignata dopo aver letto un paio di articoli “pesanti” – ha preso e se ne è andata. Così, senza dire niente, e questo non fa bene.

  2. Ma che stai scherzando?! 😀 😀 Amazon non potrebbe mai lasciare le recensioni davvero libere. 🙂 Si regge su un meccanismo per il quale a loro non frega niente delle recensioni contro corrente; a loro interessa vendere il prodotto quante più persone possibili e tutto ciò che esula dalla comunicazione di massa viene scartato. C’è gente che nell’ambito del self publishing viene assunto da chi pubblica libri per fare un mucchio di recensioni con account diversi. L’ho imparata da poco sta roba. Sulla piattaforma Fiver ce ne sono una marea che si spacciano per copywriter e invece fanno solo recensioni. Amazon li tollera, salvo fare qualche retata ogni tanto, ma solo per far vedere che loro sono “corretti”. C’è gente che si guadagna da vivere così, facendo recensioni per i self publisher; se però c’è una cosa che sanno questi, beh è proprio quella che non possono fare recensioni che parlino di questioni scomode. Devono solo incensare il prodotto, con tutti i mezzi e con tutte le parole che conoscono. Punto. La massa è quella che acquista e la media della massa che acquista un prodotto con un certo standard non viene nemmeno visto da gente che ha una consapevolezza diversa, se così vogliamo chiamarla. E non è detto che siano gli schiavetti di Amazon a segnalare i commenti che vanno contro corrente; facile che siano gli utenti stessi che approdano sulla recensione a segnalare. Come accade su facciabuco, o su tutti gli altri social; se vieni segnalato, il più delle volte è proprio grazie a uno di quelli che lì dentro chiami “amici”. 🙂

    1. Si, i meccanismi di questa cosa mi sono abbastanza chiari… ma sempre trovo assurdo dover ancora leggere stronzate atroci come quelle degli esempi (che ho banalizzato, ma sono tutti veri). Mah.

  3. Io sono per la censura per i contenuti ritenuti illegali (contrari alla legge) e offensivi (di qualsiasi tipo), parolacce o meno.

    Non si può abusare di uno strumento informatico per veicolare pensieri che vanno contro la legalità e contro la morale.

    Sono a favore anche della moderazione, che in alcuni casi ho utilizzato anche nel mio blog: non si viene a “casa mia” per dire parolacce, offendere altri utenti, o altro.

    Anche perché poi, nel caso di segnalazioni, a rimetterci sono io e l’intero blog, non il fesso che ha scritto il commento. Per cui io “modero” eccome.

    1. Anche questo è vero. Per quanto mi riguarda, la mia “visione” dipende dalla natura stessa di questo Blog: il fatto di essere tanti, e tutti ad “armi pari” lo rende in un certo senso immune da questi eventi. Se fosse il mio Blog personale e qualcuno venisse a rompermi i coglioni pesantemente credo che mi comporterei in un’ altra maniera, anche se lascerei la moderazione come ultima spiaggia. Penso che prima coglierei l’occasione per una delle mie lezioni sulle differenze fra mondo reale e mondo virtuale 😉
      Poi, dipende sempre dal tipo di persone di cui si parla e soprattutto dal numero di interventi: anche qui è una cosa statistica, più commenti girano, più persone ci sono, maggiori sono le probabilità che qualcosa di sgradevole avvenga. Ma io confido sempre nella voglia di spiegarsi e di capirsi.
      Sul tema del post, quello di cui non mi capacito è come sia possibile che con tanto lavoro di moderazione da parte di Amazon (e delle sue scimmiette 😉 ) escano comunque fuori certe assurdità.

      1. “quello di cui non mi capacito…”
        perché è un ambiente a volte ipocrita, come Trip Advisor.
        Un sacco di gente è pagata per scrivere bene, molti d’altra parte scrivono male per invidia o gelosia.

      2. Qualcosa su TripAdvisor l’ ho scritta pure io, a volte anche sulle Recensioni Google. Io seguo una regola abbastanza semplice (albè, che palle cò ‘ste regole), che ha un presupposto:

        “Caveat emptor”, cioè è chi compra che deve stare attento.

        Premesso questo, io faccio così: se un posto o una cosa mi sono piaciuti particolarmente ne tesso le lodi e scrivo cosa mi è piaciuto. Se non mi sono piaciuti non scrivo niente e basta. Perchè perderci tempo ?

        Sul menu di un ristorante dove andavo spesso c’era scritto:

        “se siete stati bene, tornate e ditelo ai vostri amici. Se siete stati male ditelo solo a noi e vi faremo tornare”.

        Nella prima stesura la chiusa era “Se siete stati male fatevi i cazzi vostri”, poi l’ hanno cambiata 😉

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