Premessa doverosa: questo articolo non si riferisce a persone serie e preparate che svolgono il loro lavoro con professionalità, impegno e massima onestà. Da quello che leggo in giro pare che, in questo scorcio di epoca, i “mestieri” più ambiti, ma anche i più diffusi, siano quelli dell’influencer e del mental coach. Gli influencer sappiamo […]
E allora scriviamo cazzo su consiglio quasi ordine di chi è avvezzo a scriver di tutto e di tutti ma facciamolo in questo modo particolare che mi diverte e non mi permette di pensare troppo a sintassi regole e codicilli perché il bello di tutto ciò è che non devo pensare o riflettere o tornare mille volte sulla stessa parola scrivendo senza badare agli errori e concedendomi l’unico lusso di tornare a correggerli in rilettura ma senza assolutamente cambiare il senso di ciò che ho scritto e pensato di getto perché renderebbe tutto vano e il presente scivolerebbe in un universo parallelo in cui tutto è corretto e dosato e calcolato mentre invece qui Tessa suona la chitarra sbagliando le note per imparare a non sbagliarle e la legna della stufa inizia appena a scaldare l’aria mentre metto a punto l’idea di un delitto perfetto che nemmeno la buonanima del Tenente Colombo con l’aiuto di Jessica Fletcher mi incastrerebbero per cui devo solo decidere se compierlo davvero o affidarlo a un personaggio di un racconto nella speranza non mi mandi tutto a peripatetiche quindi nella perenne indecisione che ormai mi appunto come medaglia al petto mi godo il presente perché se del doman non v’è certezza e del passato vi è sol ricordo quel che è sicuro dell’adesso è che devo andare al cesso.
Perché a volte un blog non basta.(A noi ce lo sfoderate parecchio!)