Lo scorso venerdi, complici anche alcuni impicci che hanno sottratto tempo alla mia presenza qui, vi ho lasciato con un articolo, diciamocelo, un po’ “loffio”.
Ma dato che io sono io, e non sarei io se non mi lanciassi periodicamente in uno dei miei “pipponi” filosofici quest’ oggi provvedo immantinente a trapanare le meningi di chiunque fra voi abbia la forza, la voglia ed il tempo di leggere con questa argomentazione che so dove comincio ma non ho idea di dove andrò a finire.
Come già detto, sono uno che raramente cambia idea e difficilmente riconsidera cose già esaminate e messe da una parte… però ogni tanto succede e quando succede è mia cura ammetterlo e spiegare anche cosa e perchè.
La convinzione che “riconsidero” oggi è quella che ho sempre trovato magistralmente riassunta (anche come metafora) nell’ ultimo verso della canzone “The End” dei Beatles, che oltretutto è l’ultimo brano (penultimo se si tiene conto dei 23″ di “Her Majesty” che però sta lì per sbaglio) dell’ ultimo LP inciso dai Fab Four mentre erano ancora un gruppo: “…and in the end, the love you take is equal to the love you make“.
In altre parole ho sempre creduto – anche come risultato della mia formazione – che la vita degli esseri umani, in termini di “bene” e di “male” fosse un’ equazione a “saldo zero”: il bene che fai prima o poi ti torna, così anche il male e fra loro si bilanciano. Alla fine, secondo un ragionamento strettamente scientifico, quando uno nasce, nasce “puro” (non avendo ancora fatto niente di bene e niente di male) e allo stesso modo quando muore “chiude il conto” a zero avendo ricevuto nel corso della vita tanto bene per quanto ne ha dato e tanto male per quanto ne ha fatto.
Il mio primo grosso sbaglio (quello che salta all’ occhio subito) è quello di aver voluto applicare a questo argomento (diciamo, “metafisico”) un ragionamento “scientifico”. E’ evidente che quasi sempre lo “zero” non torna. Se prendiamo una singola persona (facciamo un nome random, che so, Adolf Hitler) e non consideriamo tutto il contorno, il problema esce subito fuori: è nato “puro” come tutti, ma per quanto possa essere morto male è difficile ipotizzare che abbia potuto fare tanto bene da bilanciare il male che ha creato.
Si potrebbe controbattere (e qualcuno ha anche il coraggio di farlo) inserendo nell’ equazione le “sliding doors” e le teorie distopiche: nel caso di Hitler, ad esempio, si potrebbe arrivare ad affermare che fra i milioni di vittime della sua follia e delle sue azioni ci sia stata una singola persona che – se non fosse rimasta uccisa – avrebbe in seguito causato la fine dell’ intera Umanità. In questo modo il vecchio Adolf (pur facendo uno sfacelo) avrebbe inconsapevolmente salvato il mondo.
Ma se anche fosse vero questo, allora staremmo matematicamente fuori lo stesso, perchè in tal caso il “bene” sarebbe esageratamente superiore al “male”, quindi niente “saldo zero”.
Eppure – nei secoli – molti si sono posti questo problema e molti hanno preteso di “forzare” questo livellamento fra bene e male, a volte trovando spiegazioni anche più fantasiose delle “sliding doors” di cui sopra: prendiamo ad esempio un campo (quello religioso) dove la “scienza” viene tranquillamente messa da parte, trascurabile nelle sue leggi di fronte alla “fede“. Con la religione cattolica, ad esempio, i conti si fanno presto: tanto per cominciare l’ essere umano non nasce “puro” (abbiamo quindi già eliminato uno dei presupposti) ma si porta appresso il “peccato originale” che già da solo vale come passepartout per giustificare una quantità abnorme di male ricevuto. Ma poi, per buona misura, si inseriscono delle variabili scientificamente imponderabili (tipo il “Regno dei Cieli”) che rendono inutile qualsiasi calcolo matematico: sei uno che ha fatto 100 di bene ma in cambio ha ricevuto 1.000 di male ? Tranquillo, i 900 che mancano li riceverai in Cielo. Oppure sei una merdaccia che ha fatto sempre e solo del male, ma in Terra ha vissuto come un Re ? Niente paura, la sconti agli inferi, non scappi. Se prendiamo invece in considerazione le religioni che contemplano la reincarnazione, la storia è ancora più facile. Inseriamo nell’ equazione il “Karma” (sto semplificando, eh ? Senza offesa per nessuno) e il gioco è fatto: una vita non ti basta per equilibrare bene e male ? Nessun problema, ti reincarni e torni su questa terra infinite volte, finchè non ci sei riuscito: c’è qualcuno che tiene il conto preciso per ogni singolo essere vivente e non sbaglia un colpo. (Oh, che poi a conti fatti così è anche più comodo e logico, se vogliamo).
Come la giri la giri però, per un individuo razionale, ateo, rigorosamente “scientifico” e privo per scelta del supporto – e del conforto – di ogni forma di “fede”, mi sa che questa mia vecchia convinzione del “saldo zero” è una stronzata da archiviare. Per lo meno in questi termini.
Diciamo che alla fine della “riconsiderazione” odierna, pur continuando a sentire un brivido lungo la schiena ogni volta che ascolto quell’ ultima frase di “The End”, in merito a questo tema farò mia (leggermente modificata) la morale di un vecchio proverbio: “Fai del bene e scordatene, non fare del male, ma se ne fai fottitene“.
L’ avevo detto che era un ragionamento incasinato: chi vuole contribuire a dissiparne le nebbie (o ad incasinarlo ancora di più) ?
Mah, è uno dei discorsi in cui secondo me vale tutto.
Multiversi? Vale tutto.
Vita dopo la morte? Vale tutto.
Reincarnazione? Vale tutto.
Karma? Destino? Predestinazione? Vale tutto.
Non ci sono prove, solo teorie, più o meno campate in aria.
Ognuno la vede come vuole.
La mia opinione? Fare meno male possibile se si crede che il bene sia positivo. Questo significa che fare del male è lecito se si è convinti sia giusto? Non lo so, io preferisco la sfera del Bene.
… se poi ci metti che a volte fare il bene fa male e fare il male fa bene non ne usciamo più. 😀
Mi sa che alla fine conviene farsi i cazzi propri. “Che è meglio” (cit.)
Che poi mi viene in mente un altro tema che voleva essere di un ulteriore post: quelli che ti dicono “lo faccio per il tuo bene” (o ancora peggio al passato “l’ ho fatto per il tuo bene”). Ma i cazzi tuoi, no ? 😉
Io mi rimetto ai proverbi e ai modi di dire, che il loro perchè ce l’hanno. In questo caso direi: “male non fare, paura non avere”. E ci aggiungerei anche un “come fai, sbagli”.
L’ideale sarebbi far del male a chi sta per fare del bene che potrebbi essere un bene.
Zipdimensionequasiparallela
Ehmmm. Non lo so. Me sò perso… 😉
😂😂😂
Off-Topic: dalle statistiche di WordPress questo post ha generato 18 visualizzazioni. Di queste, una dalla Russia e una dal Sudafrica. Ora, o qualcuno di voi è in trasferta oppure stiamo attirando strane attenzioni… 😀
Occhio…
Aspetta che prendo i sassolini da spargere, così trovo la strada per tornare a casa.
Forte Nadia!!!
Alberto ci porta a perdere come Pollicino 😅
Vero Nadia 😉
Ai tempi delle superiori qualcuno ebbe a dire di me che ero una cattiva compagnia per i ragazzi. Mi pare che ne ho già raccontato, ma quasi quasi ci fo un post… 😉
Si dai scrivi un post al riguardo quello precedente non lo avevo letto forse neanche ci conoscevamo 😉
un sacco da 25Kg dovrebbe bastare… 😉
Mi sono smarrita anch’io in tutto questo post… Personalmente dalla mia visione romantica della vita, penso che esista un equilibrio tra bene e male ma non preso singolarmente come citi tu Hitler, ma piuttosto globale, c’è chi fa del male ma da un’altra parte c’è anche chi fa del bene o per lo stesso motivo o per altro, dal mio punto di vista esiste sempre una compensazione, a tale proposito di bene e di male avevo scritto giorni addietro un post dove credo di avere spiegato con anche esempi il concetto di equilibrio tra bene e male, non t lo dico per farti andare a visitare il mio blog, sto pensando quasi quasi di ri-blogarlo qui a seguito del tuo, magari domani o dopo domani se per te va bene per questa sera ho programmato un piccolo post qui su Fuga da polis 😉 Buona serata Albe
L’avevo letto il tuo… Mi sa che è stato un impulso subliminale per questo. 😉
Wow però…
😂
Io, di mio, penso che si faccia ciò che va fatto, sempre, nel bene e nel male. A volte consapevolmente (e sarebbe meglio) a volte inconsapevolmente ( nella maggior parte dei casi). Se agisci con consapevolezza puoi decidere se fare il bene o fare il male, se non sei consapevole, allora è facile che fai un po’ come ti dice di fare chi ti dirige. E se chi ti dirige è votato al male, allora sei della cricca dei malefici, senza saperlo. E agisci di conseguenza. Per questo è importante la Conoscenza e la conseguente consapevolezza. E questo unito a tutto il resto, è Vita, come direbbe qualcuno. Detesto la morale fondata sul senso di colpa di stampo cattolico, così come rifuggo teorie e dogmi di qualsiasi religione. So che quel che, se mi concentro abbastanza, so intuire, è ciò che mi permette di capire cosa devo fare per darmi un senso, a volte a prescindere da cosa penso, perché la mente spesso mente, ma l’intuizione non sbaglia mai. E visto che la mente, mente, anche se sapendola usare è utilissima, quando si tratta di questioni metafisiche, la scienza cerco di lasciarla a chi è troppo abituato a pensare (perché è così che ci educano fin da piccoli, no?) a discapito di chi è abituato a sviluppare l’intuito (andando contro corrente con immane fatica). I risultati sono ovviamente diversi, spesso opposti, ma questo non mi tange, a meno che chi pensa a discapito di chi intuisce, non sia io; allora il discorso mi cambia. Ma sono migliorata negli ultimi tempi; di solito lascio spazio all’intuito, più che ai dogmi scientifici o religiosi; perché? Perché l’intuito mi ha salvato la pelle, più di una volta e questo come prova, mi basta, anche se non è scientifica. Ognuno è messo alla prova con una vita che è solo sua; penso che vi siano leggi universali che accomunano tutti gli esseri viventi e che si possa arrivare a intuirne qualcuna vivendo e a conoscerne altre studiando e sperimentando, ma detto questo, tutto il resto mi sa che è troppo spaventoso e troppo oltre le nostre minuscole capacità di comprensione, per poter essere veramente contemplato e compreso. E chi ci racconta storie per tenerci buoni, per me può fottersi! Preferisco ascoltare le storie raccontate in tempi andati da parte di chi ha voluto renderci degli esseri svegli e consapevoli. Non a caso queste storie non vengono insegnate a scuola o vengono contraffatte e snaturate per renderle inefficaci. E intanto ci insegnano a “credere” nella scienzah. E per come siamo messi oggi, magari non è un male per le masse continuare a “credere”, che si tratti dogmi scientifici o religiosi, non fa differenza. A volte, già solo sfiorare le Verità massime con l’intuito, può fare impazzire un povero Cristo, proprio perché di Cristo ce n’è stato uno e tutti gli altri, (o quasi) mi sa che son nessuno (appunto). Meglio fare i passi che ci sono dati da fare, senza voler pretendere più di quanto siamo in grado di sopportare. IN tal senso, sviluppare l’intuito ci preserva la sanità mentale e fisica, mentre dare troppo credito alla tanto declamata scienza odierna, fondata sul dogma che è tanto dannoso quanto quello religioso, può portarci nella fossa anzitempo. E se qualcuno non riesce a capire di che cosa sto parlando, si faccia due conti sulla mortalità scientificamente rilevabile e altrettanto scientificamente occultabile degli ultimi due anni e mezzo. Quello che hanno combinato in due guerre mondiali, con due bombe atomiche e una pandemia di spagnola, a confronto sfigura in termini di morti e di massacro di vite umane. Ma siccome noi siamo esseri strani, che se non vengono “informati del fatto che l’umanità sta per essere decimata”, non si rendono conto di nulla (ci vuole sempre un essere superiore, un pastore del gregge, che riporta la verità del momento, no? Altrimenti la Verità non esiste nemmeno) IN tal senso mi vien da dire, che HItler è ancora vivo, nel senso che non è solo un folle che ha portato alla morte milioni di persone nella Seconda Guerra Mondiale; Hitler è tuttora attivo in chi continua l’opera iniziata con la carneficina della Prima Guerra, che è stata un massacro inenarrabile, perseverando con la Seconda, e incalzando con quello che sta succedendo oggi. Hitler era presente anche nella Guerra dei Trent’anni e negli stermini del lontano passato. IN varie epoche, i vari HItler hanno avuto certamente nomi diversi nella logica pensante dell’umanità, ma si tratta delle medesime entità che caratterizzano l’esistenza umana su questo Pianeta, da sempre. E no, non si possono fare rientrare in un’equazione esatta… penso che questo pensiero non calzi; perché è un pensiero (appunto), perché è razionale e perché non tiene conto di variabili metafisiche che non sono ponderabili da noi piccoli esseri ai quali mancano le Conoscenze necessarie (e non parlo della scienzah alla quale ci hanno insegnato ad aggrapparci con le unghie e con i denti, oggi), per sopportare la Verità.
Il discorso che fa Nemesys sulla “compensazione” fa parte di quelle verità che lei ha probabilmente intuito, o conosciuto leggendo, e che nessuno ci ha voluto insegnare. Eppure sono alla base di tutto. Noi esseri umani possiamo fare disastri con i nostri pensieri e soprattutto con i nostri pensieri uniti alle nostre emozioni; si chiama creare “forme pensiero”, o “eggregori”, o se vogliamo parlare in termini di fiabe antiche, di “mostri”. Allo stesso modo, possiamo creare però anche forme pensiero positive, annettendo pensieri volti alla conoscenza e al bene collettivo a emozioni altrettanto benefiche. Questi processi sono reali e sono potentissimi. Tutte le religioni del mondo sono fondate sulla creazione di forme pensiero, di eggregori. Il pensiero umano unito all’emozione può creare meraviglie, come può creare mostri immondi; ne volete una prova? Beh, niente di più facile ed attuabile; chi conosce bene queste cose, ha innescato un’emozione potentissima nelle masse attraverso i media (lo strumento più potente e comodo, oggi) negli ultimi tre anni; si chiama PAURA. Alla paura, che è un’emozione irrazionale (che parte dalla pancia, non dal cervello), hanno annesso una narrazione completamente fuori di testa, che anche un bambino poteva capire che era costruita per fotterci. Pensate alle mille contraddizioni di quel periodo… pensateci. Eppure pochi si sono fatti venire dei dubbi (quelli che ragionavano con il cervello e non con la pancia). Ma siccome la paura spegne il cervello, si è creata un’eggregore potentissima che ha saputo sviare le azioni delle masse. Una specie di religione della pandeminchia! UN mostro con una forza incontrollabile. Sono dellevere e proprie entità. Il risultato? La corsa ai vaccini. Obiettivo raggiunto! Chi innesca queste dinamiche, di forme pensiero, eggregori e narrazioni (ovvero il saper raccontare storie), è maestro! Gli ignoranti siamo noi, che ci caschiamo da secoli, perché di ste cose ne sappiamo nulla! Il discorso sulla compensazione di Nemesis quindi funziona: più pensieri di merda produciamo, (che sia paura, ansia, rabbia, odio o altro…) più diamo cibo a chi crea un mondo di merda; più pensieri puliti creiamo (senso di fratellanza, amore, coraggio, desiderio, o altro….) e più nutriamo chi intende ripulire questo mondo dalla merda. Ma l’equazione zero, qui e ora, c’è?! Si naviga fra alti e bassi, da secoli e secoli… La simmetria, l’equilibrio perfetto, non ci è dato vederle, anche se forse da prospettive non terrene, certamente una visione d’insieme che ha un senso c’è, ma non nella nostra piccola dimensione umana.
…senza parole

😀 😀 😀 immagino…
Non esiste nessuna compensazione va tutto a culo
Molto interessante questo tuo articolo. Sebbene mi scocci ammetterlo , la penso come UAP: sarebbe bello se ci fosse, ma non c’è alcuna compensazione. Personalmente cerco di fare del bene agli altri più che altro per me stessa. Così è un atto quasi egoistico e non so mai se è fare davvero del bene oppure no…
“Bene” e “male” sono concetti astratti, impossibili da quantificare.
Credo che ci siano 2 considerazioni da fare:
– la propensione al male “homo homini lupus”
– la predisposizione al bene (come senso etico, valore finale, religioso, etc)
Le due forze a mio avviso non sono contrarie l’una all’altra, ma possono modellarsi. Ovvio che, per un quieto vivere, si cerchi di perseguire il “bene”.
Ma sul fatto che sia tutto risolvibile ad una equazione, o a un sistema di eq, io (per quanto statistico e matematico) la vedo dura.
Tutto è opinabile. Chi decide cosa è bene e cosa è male?
Il pluricitato Hitler era convinto di agire per il bene del popolo tedesco.
Gengis Khan agiva per il bene del suo popolo.
Un ladro ruba per il proprio bene e molti assassini sono convinti di rendere il mondo migliore, uccidendo le proprie vittime.
Più che di bene o male, parlerei di azioni e reazioni.
Da qui la necessità apparente di sistemi etici e/o religiosi; salvo che spesso tali sistemi diventano tra loro contraddittori. Storicamente Dio è stato servito sia dando da mangiare agli affamati, che sgozzando gli infedeli. Chi ha fatto del bene tra i caritatevoli e gli sgozzatori? Tutti e due, per alcune religioni.
Nessuno dei due per un sistema liberale, dove i bisognosi sono parassiti e l’omicidio è sempre e comunque sbagliato.
…la razza umana è 1 (e non quelle che ci insenano…), munita di 1 cervello, tripartizionale; rettile, limbico e neocorteccia.
Siamo ancora acerbi (in termini evoluzionistici ), quindi sostanzialmente ancora animali…
Da quando esistiamo pare che ci siamo evoluti prevalentemente nell’ ammazzarci a vicenda…
Beh, sì, un discorso piuttosto pippamentalesco… 😉