Ho deciso di rispondere direttamente in un post così non disperdo le risposte tra i vari commenti. Innanzitutto ringrazio tutti e chiarisco ovviamente che i nomi sono fittizi ma la ragazza è mia figlia, e fin qui… Ho omesso molti particolari della storia, alcuni onestamente penosi, oltre che il motivo della chiusura della storia da parte di lei, per ovvi motivi personali. Devo dire che Albè ci ha preso al 90% con la descrizione del ragazzo e della sua famiglia. Famiglia, soprattutto la madre, che non molla un metro. La casa dei due doveva essere a breve distanza dalla “cuccia” familiare, ogni decisione doveva essere vagliata e approvata da lei, ecc, ecc. Personalmente quando mia figlia ha preso la sua decisione io ho tirato un sospiro di sollievo, la sua sarebbe stata una vita all’ombra della suocera. Per quello che riguarda la richiesta di risarcimento abbiamo deciso comunque di onorarla, son soldi che non abbiamo speso prima, li spendiamo adesso, anche contro il parere di nostra figlia. Certo lo faremo con calma, un poco alla volta e solo quando non sarà un peso per la gestione familiare. Ovviamente loro non possono pretendere nulla, anche se un mese dopo il primo pagamento, non vedendo arrivare il nostro bonifico, mia moglie si è vista arrivare un messaggio del tipo: non abbiamo ancora ricevuto la somma pattuita, provvedi. A quel punto è scattato il vaffanculo da parte nostra, seguito da un messaggio di scuse da parte loro. Ah. Il mondo è bello perché è vario, diceva mia nonna…
Ps: Marco, sollecitato da Greta (Anna) ad avere un chiarimento sulla questione, ha dichiarato di volerne restare fuori. Io sto ancora festeggiando per la scelta di mia figlia e ora, credo, anche lei…
Hai fatto la scelta giusta
Terrificante. Sul serio: terrificante
La loro vita è terrificante…
Io i soldi glieli mandavo col cazzo 😉
Immaginavo 😁
Ciò che sottende a questa storia è una delle cose che mi fanno salire il crimine. Non escludo ulteriori “pipponi”, fors’ anco un post (tranquillo Walt, non nello specifico dei cazzi tuoi ma sull’ andazzo di queste faccende 😉 ). Rimane che se era per me i soldi li vedevano in sogno.
Solo una curiosità, e solo se è lecito; ma fra voi genitori, vi siete mai incontrati di persona?
Si, pochissime volte. Siamo ovviamente di due pianéti diversi…
Non avevo capito fossi tu convolto in prima persona.
Io non so se i soldi glieli avrei dati, ma forse si. Ma con un conteggio equo.
Conteggio equo. Almeno questo. 😉
La cosa giusta da fare sarebbe stata questa: se per caso tua figlia avesse tenuto una condotta in qualche maniera scorretta o sconsiderata, tale da cagionare la rottura del rapporto con lo spasimante, allora sì, essi potevano pretendere una sorta di risarcimento. Ma in tutti gli altri casi no! Quel che è fatto è fatto, era tutto in buonafede!
Ti do ragione, l’idea è che loro abbiano pensato a una specie di fidanzamento di comodo per avere un posto dove stare o che, al limite, si sia voluto approfittare della situazione. In ogni caso, meglio che le cose siano finite ora.
La vita ci mette in difficoltà perché così impariamo a riconoscere i cretini e i pavidi… e tutta un’altra serie di elementi dai quali tenersi alla larga. Greta ha certamente avuto intuito ed è improbabile che ripeta l’errore. Come dice Alberto, i bambinoni che hanno bisogno della mamma ad età avanzata, sono dannosi e decisamente facilmente sostituibili con qualcosa di meglio!
La libertà di tua figlia è comunque impagabile.
No.
Scusami Walter, ma nun ce la posso fà. Ti avevo avvertito.
Non entro nel merito delle decisioni familiari e poi sono dell’ idea che “cosa fatta capo ha”, però non riesco a togliermi dalla testa l’assurdità di questa storia e non mi capacito della sua conclusione.
Quindi ricomincio :D.
Scusami (e due) se parlo come parlo, ma lo faccio da Amico (perchè così è per me nei confronti di tutti voi, anche se non abbiamo mai mangiato insieme). Se in qualche modo offendo, ti prego solo di dirmelo chiaramente, recepisco perfettamente un “fatti i cazzi tuoi” quando lo sento.
Ma mi chiedo: che cazzo ciavète nella testa tutti quanti, i bruchi ? (cit.) In primo luogo: su che basi avrebbero calcolato questi signori l’ ammontare della pretesa cifra ? Affitto di una stanza ? Prima colazione, pulizie e cambio lenzuola ? In quel caso si chiama “Bed & Breakfast”: accertati i requisiti, presentano una SCIA al comune di competenza, acquisiscono il titolo ad operare in tal senso, emettono ricevuta fiscale con marca da bollo da 2 Euro (a carico del Cliente) ed incassano regolarmente il dovuto. Non credo che il loro asserito credito nei vostri confronti possa discostarsi molto – nel caso – dalle tariffe medie di zona, perchè non penso proprio che in quel periodo abbiano “campato” tua figlia dalla A alla Z comprese le sigarette (ammesso che ne faccia uso). Penso molto più realisticamente che si siano limitati ad ospitarla traendo vantaggio anche dall’ aiuto che poteva dare in casa.
Posto questo, non c’è nulla da “restituire”, poichè nulla è stato “prestato”. Non per essere “fiscale” (perchè nulla è più lontano da me), però visto che quando deve andare in culo a me vale, magari potrà valere anche per loro: il punto è, le somme che ricevono da voi (peraltro anche tracciate in quanto trasferite con mezzo elettronico), come cazzo le giustificano ? Le mettono in dichiarazione dei redditi ? E a che titolo ? Sono scemi: agli occhi del fisco si sono affittati una stanza in nero per un anno e si fanno mandare i soldi in banca. Vabbè.
Quindi qui il punto è: o in quel periodo le hanno “prestato” del denaro, ed allora è giusto che lo richiedano, oppure devono stare zitti e non rompere i coglioni. I patti erano chiari dall’ inizio, si erano offerti di darle ospitalità e non avevano accettato la vostra offerta di contribuire per questo: quindi non c’è motivo al mondo per cui queste condizioni debbano essere modificate, nemmeno l’ interruzione del rapporto tra i figli, che per quanto li riguarda è “causa di forza maggiore”, non prevedibile e indipendente dalla volontà loro come dalla vostra (parlo di genitori).
Vale quindi in questo caso l’ universale dettato della “Legge del Menga” (inutile riportarlo qui 😉 ).
Sono da sempre dell’ opinione che pagare per il “quieto vivere” non sia mai una cosa da fare: ho litigato di brutto con miei familiari per questo, in più di un’ occasione (probabilmente ne racconterò, perchè ormai mi hai aperto una via che faccio fatica a non seguire), ma ti assicuro che quando ravviso meschinità o tentativi di approfittarsi di situazioni o posizioni difficili mi incazzo a bestia, mi irrigidisco e non concedo nulla.
Da ultimo, e qui mi sbilancio ancora, non penso assolutamente che i signori in questione possano veramente “aver bisogno” dei soldi che hanno chiesto. Ne fanno una questione di principio, su basi che esistono esclusivamente nella loro testa e che non hanno nulla di oggettivo: lo fanno – secondo me nella loro visione – per “rimettere le cose a posto” ed affermare la loro presunta posizione di “superiorità”. Dargliela vinta mandandogli anche solo un euro equivale ad ammettere una sconfitta in una questione che non c’è mai stata. E’ per questo che a mio avviso avete commesso un errore. E scusami ancora (e tre) se mi permetto, ma credimi è da ieri che ci penso e quando devo dire una cosa la devo dire.
Ma di che ti scusi, se sono qui è perché come te e gli altri inquilini sono aperto alla discussione, non intesa in modo negativo, anzi, discutere aiuta il processo di conoscenza e non può che fare bene, sempre se si resta nel rispetto reciproco. Detto questo, io sono di base d’accordo con te. Forse stato solo per me col cazzo che avrei acconsentito a questo, chiamiamolo indennizzo, ma… il ma grande come una casa è la mia signora, che ha preferito scendere a patti. In un certo senso anche per non abbassarsi al triste livello di questi personaggi che hanno monetizzato dei sentimenti che, comunque, ci sono stati. Va da sé che vige quel vecchio adagio che augura al creditore di spendere tutto in medicine… 😉
È che ho sempre l’impressione di starmi allargando troppo… mi succede quando prendo a cuore le cose.