STATISTICAMENTE, QUALCOSA NON QUADRA.

Fra le cose che non tollero (e sono tante) c’è l’ uso del telefono alla guida. Si lo so l’ho già detto, per chi se lo fosse perso c’è sul tema un mio post, nemmeno troppo datato, qui:

La cosa strana è il disallineamento fra ciò che vedo e ciò che (avendone la possibilità, spiego fra poco) rilevo oggettivamente.

Ciò che vedo, con grande rammarico, è che almeno in città una macchina su due fra quelle che incrocio è guidata da un/una cazzone/cazzona che nel frattempo, come se guidare fosse un accessorio, spipola col telefono (ormai va di moda tenerlo a “ciavatta” davanti alla bocca mentre si parla in vivavoce o si registrano audio da mandare con WhatsApp o simili).

Ciò che rilevo è invece una cosa inquietante. L’ uso di apparati radiomobili alla guida è un’ infrazione pesantemente sanzionata dal codice della strada, quasi peggio della guida in stato di ubriachezza (e gli effetti sono simili). Ciononostante, sembra che ad oggi non gliene freghi un cazzo a nessuno.

Spiego. Fra le varie cose che faccio per campare (poi un giorno ve le racconterò tutte, alcune potrebbero non piacervi ed è per quello che procrastino 😉 ) c’è la gestione amministrativa di una piccola società di noleggio auto. Per questo motivo, mi capita ogni giorno di dover far reintestare le contravvenzioni che ci arrivano (una media di dieci/quindici al giorno perchè la gente con l’ auto a noleggio tende a fare il cazzo che gli pare) al conducente effettivo, o perlomeno all’ intestatario del contratto di noleggio in quel momento. Poi così arrivano a lui/lei e se la vedono loro. Quindi volente o nolente mi tocca leggermi tutti i verbali e conoscerne le motivazioni. Ho potuto fare così una piccola statistica, con dei risultati per me sconvolgenti:

Al primo posto (la contravvenzione più comune), troviamo la sosta in doppia fila, o quella davanti ai cassonetti della monnezza, o a pari merito quella sulle strisce pedonali. Vabbè, ci sta. A Roma poi, è quasi scontato.

Al secondo posto abbiamo gli autovelox, e anche quello te lo puoi aspettare. A vari livelli di gravità, fra cui uno che è riuscito non so come a spingere una Panda diesel a 160 Km/h dove vigeva il limite di 50 (roba da ritiro della patente oltre che da fusione della guarnizione della testata), però anche quello è comprensibile. Vanno tutti di fretta, dove cazzo vanno non lo so, andranno affanculo, ma ci vanno di fretta.

Al terzo posto ci sono gli accessi nelle ZTL: sarebbe facile da capire, ma a certa gente in culo gli entra e in testa no. Ci sono le telecamere, idiota, ormai ti beccano pure se entri a retromarcia (trucco vecchio, non funziona più). C’è una deficiente che in un solo giorno è entrata e uscita da quindici varchi diversi, manco a farlo apposta… ma vabbè, transeat.

Al quarto posto troviamo il transito sulle corsie preferenziali, a pari merito col parcheggio sui posti degli invalidi ed altre cosucce minori.

Di multe per l’ uso del telefono alla guida, nemmeno l’ ombra. Manco una. Dico sul serio, nemmeno mezza. Eppure sono sicuro al 100% che la stragrande maggioranza dei clienti passa la vita attaccata al telefono, ne sono certo. Li ho visti personalmente in giro in più occasioni.

E allora ditelo, che siete complici ! E’ una delle cose che causano più incidenti in assoluto, porca zozza, e voi non vi prendete la briga di sanzionarla come se non ci fosse un domani, perdendovi l’ occasione di reprimere questa malsana abitudine nel sangue e nell’ azzeramento di punti patente ?

No, qualcosa qui decisamente non quadra.

La costrizione del tempo

Tutto deve essere sempre più veloce!

Sto pulendo l’obbiettivo della mia reflex, dietro ci va un rullino, dodici ventiquattro o nei casi speciali trentasei scatti, prima di pigiare apri l’occhio trattieni il fiato serri le dita e solo dopo click.

Col pollice ricarichi, e senti il rumore meccanico degli ingranaggi fino al click fermo corsa, poi un attimo e rilasci guardi nella finestrella il numero, quante foto hai fatto e quante te ne mancano.

A fine giornata bisogna sbrigarsi, il fotografo chiude alle sette e mezza.

Riavvolgo il rullino con cura, lo inserisco nel tubetto di plastica gialla col tappo blu e lo consegno al fotografo.

Dopodomani sono pronte mi dice

No dai non riesci per domani sera?

Vabbè passa dopo le sette.

Ritiro le mie foto oggi le ho stampate grandi controllo i negativi nella busta di carta e guardo il portafoto in omaggio

Pensando… Che palle infilare le foto in fila nella plastichina trasparente

Ah già devo pensare al titolo da scrivere sull’album.

Ma poi quando in compagnia le rivedo, perché ci puoi giurare che le rivedo, la cosa più bella è: oh ti ricordi?

E mi ricordo si, trentasei mila lire di stampa azz!

Ho ottomilatrecento foto sul cellulare per vederle tutte mi devo sbrigare sennò non faccio in tempo a comprare l’uovo di Pasqua!

Ciao Albé

Una volta 18k era l’oro

Fra un pó saranno televisori