
Titolo: Piccole donne.
Autore: Louisa May Alcott.
Genere: classico, drammatico, familiare, di formazione, sentimentale.
Pagine: 332 (formato ebook); 384 (formato cartaceo).
Dove reperirlo: app Apple Books; Google Play Libri; https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.kobo.com; https://www.libraccio.it; https://www.giuntialpunto.it; https://www.bookrepublic.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it (formato ebook); https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.libraccio.it; https://www.Ebay.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it; https://www.giuntialpunto.it (formato cartaceo) e probabilmente anche nelle biblioteche della vostra città/del vostro paese.
Trama: Un anno, tanto dura la storia racchiusa tra la prima e l’ultima pagina di Piccole donne. È Natale quando ci si immerge nel mondo dai confini minimi fisici, eppure sconfinato, delle sorelle March. Ed è sempre Natale, quello successivo, quando lo si lascia. In mezzo, la vita di quattro adolescenti decise a tirare fuori il meglio da quei difetti che le rendono umanissime: c’è Meg, che non può fare a meno di sognarsi circondata dai lussi di cui la povertà la priva; c’è Josephine, detta Jo, una passione smisurata per le storie e un’insofferenza soffocante per i limiti che le impone l’esser nata donna; Beth, quieta e silenziosa, più appagata dal fare da spettatrice alla vita delle sorelle che dall’essere protagonista della propria; e infine Amy, vanitosa ed egoista, troppo concentrata a rimirarsi in ogni superficie riflettente per curarsi di ciò che accade a chi le sta intorno. Meg, Jo, Beth ed Amy sono quattro “piccole donne” dai caratteri diversi eppure complementari, unite da quel legame unico e speciale che si alimenta di risate sotto le coperte e risvegli condivisi, di litigi furiosi e scuse accigliate, di abiti prestati e prime volte vissute nei racconti l’una dell’altra: la sorellanza. Ed è proprio la potenza di questo legame che rende grande una storia piccola come le sue protagoniste, una storia in cui il percorso di una diventa quello di tutte.
Non stanca dei classici letti finora anche la mia ultima lettura fa parte di questo genere,😀.
Credevo che, leggendone uno di seguito all’altro, alla fine mi sarei annoiata di questo genere e avrei rimandato a data da destinarsi ulteriore letture ma… non è così, 😄!
Devo ammettere che qualche gradino in più della classifica dei generi che leggo i classici se lo sono ampiamente guadagnato… anche se, altrettanto candidamente, ammetto che non prenderanno mai il posto dei generi che leggo di più e che preferisco in assoluto, 😉.
Naturalmente tutti conoscono “Piccole donne”: le quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth ed Amy sono le protagoniste di uno se non il più famoso romanzo della scrittrice statunitense Louisa May Alcott. Quattro ragazze non più bambine, ma non ancora adulte, che hanno tra loro un legame così stretto che si potrebbe quasi dire che “vivono in simbiosi”. Le due più grandi, Meg e Jo, fanno quasi da vice mamma alle due più piccole, Beth ed Amy, prendendole sotto la loro ala protettrice. Le quattro ragazze hanno tutte dei caratteri totalmente diversi l’una dall’altra e, seppur si vogliano molto molto bene, non mancano i litigi e le discussioni. Ma, come dopo ogni litigio, arriva sempre il momento di fare pace e le quattro sorelle tornano ad essere ancora più unite di prima. Tra mille avventure, belle e meno belle, in Piccole donne si racconta un intero anno di queste fanciulle, un anno che le vedrà crescere, maturare e imparare che la vita può donare gioie e dolori, felicità ed infelicità, ma che se si resta unite anche le difficoltà possono essere superate e la loro sorellanza ne uscirà ancora più forte e solida.
Voto alla fine della lettura del libro: 7.5.
👍 in questo libro ci si può facilmente riconoscere in una o più delle protagoniste e magari anche imparare ad appianare quei piccoli difetti come fanno loro nell’arco della storia; le quattro ragazze hanno un bellissimo, nonostante ogni tanto ci scappi qualche piccolo litigio o discussione, rapporto di sorellanza fatto di complicità e affetto.
👎 l’unica nota negativa che ho trovato in questo romanzo riguarda un personaggio secondario, ed è la zia March: troppo acida, troppo “devi fare come dico io altrimenti ti scordi l’eredità”. Roba che, se fosse esistita, sarebbe stato da dirgli: “Ma chissenefrega della tua eredità! Tieniti pure i tuoi soldi! Io faccio quello che piace a me e non quello che vuoi tu!”
E voi avete già letto “Piccole donne” di Louisa May Alcott? In quale delle quattro sorelle vi riconoscete di più?
Aspetto i vostri commenti. 🙂