[A cura di: Gifter – Il Mondo Positivo]
Sono rimasto letteralmente senza parole a sentire questa bambina nella finale del programma “The Voice Of Italy Kids”.
Non seguo abitualmente i reality e talent show ma un amico mi ha girato questa performance e ho voluto ascoltare con curiosità una ragazzina di 11 anni eseguire un brano difficile come The Show Must Go On. Quanta ammirazione per i suoi, se hanno saputo farle conoscere la musica dei Queen già a quest’età vuol dire che ne capiscono!
Lei sostiene di essere timida e la questione è credibile perché anche Freddie era molto chiuso e riservato poi sul palco diventava un vulcano, sarebbe molto molto orgoglioso di questa ragazzina.
Io a quell’età avevo appena iniziato a suonare il pianoforte, in seguito mi sono impegnato sodo a studiare musica ma non ho avuto mai alcun interesse di “sfondare” perché voglio rimanga un hobby e anche se tanti amici provano a convincermi non azzarderò mai a inserirmi tra gli youtuber o influencer del caso.
Non mi piacciono i talent perché quello è un mondo in cui oggi sei celebre poi domani possono affossarti in favore di un altro che paga di più, in special modo su Internet, allora per Ginevra ho paura: se non ha accanto familiari che la aiutano anche ridimensionando l’effetto “VIP” quando serve, rischia di prendersi cocenti delusioni.
Interessante. Ci torno su più tardi perchè mi apre tutta una serie di considerazioni. Nel frattempo devo ammettere che la ragazza ci dà che ci dà. Anche se secondo me avrebbero fatto meglio ad alzare tutto di un semitono se non uno intero: avrebbe sofferto meno sui bassi e gli acuti non sarebbero stati comunque un problema…
Canta sulla nota originale di Freddie e su questo mi sono levato tanto di cappello per Ginevra che in tv poi ha raccontato di essersi molto divertita, spero solo che dopo quest’opportunità di voice kids non venga infilata in uno star system di squali dove potrebbe rovinarsi; è una ragazzina e per lei dev’essere un gioco, per i vocal coach agenti e mazzi vari c’è tempo. Gifter.
[Gifter] – le cover sono pericolose perché se canti solo quelle e hai un discreto successo, finisci per vivere di luce riflessa e anche quando esegui un tuo brano nessuno si accorgerà di te. Guarda i video di Marc Martel che canta i Queen poi vallo a sentire su Spotify o in giro coi suoi dischi dopodiché mi saprai dire.
Talent e reality con la loro compravendita di emozioni: già espresso il pensiero sull’attivismo performativo e non mi ripeto ma tutta questa roba serve solo a creare polarizzazioni anche su temi importanti e falsificazione della realtà in chi è a casa.
Avrei molto da dire sulle emozioni e sensazioni mediatiche prese per oro colato ma eviterei se no scriverei un libro; lasciamo comunque ai bambini vivere i propri hobby pienamente ma sempre tenendo conto della dimensione reale.
A proposito di Bohemian Rhapsody ancora rido per la cover dei Muppets! Quella è fatta apposta per divertirsi ma saprai quanto me che quando è uscito il film era tutta una gara a chi faceva quella più assurda. Parlerò con Elettrona perché abbiamo vissuto quel film in modo diverso e vorremmo scriverci un articolo insieme.
Eh, ma questa dei Muppets è del 2009… tempi non sospetti. 😉
Attendo il post sul film, io l’ ho visto senza addormentarmi (e già è un buon segno), mi è piaciuto così così, ma mi è piaciuto.
Indiscutibile e da applauso di 90 minuti l’impegno di Rami Malek, che ha fatto un lavoro immenso.
Pieno di date e dati falsi sulla vita di Mercury d’altronde non è un documentario ma un biopic! Personaggio realmente esistito trasformato in eroe cinematografico.
Elettrona sentita adesso però prima del post qui dobbiamo finirne un altro che abbiamo in canna di là.
A proposito di post: vogliamo avvertirti che qui metteremo solo materiale a proposito di musica, libri o contenuti che su Internet ci hanno in qualche modo colpito ma non ci va di scrivere post su politica e roba impegnata! Non l’abbiamo fatto sul nostro blog anche se qualche articolo sul mondo reale ogni tanto scappa. Figuriamoci se lo andiamo a fare a casa degli altri! Partecipiamo volentieri ma non ci sentirai mai partecipare a dibattiti accesi, abbiamo già individuato un paio di autori con cui potremmo scontrarci su alcune tematiche “serie” e preferiremmo evitare di litigarci! Sappiamo come siamo fatti e se qualcosa ci “triggera” negativamente lo evitiamo perché dire la nostra sempre a ogni costo non serve a nessuno.
Ti dirò: qui potete fare e scrivere qualsiasi cosa basta che vi vada. FugaDaPolis è nato per quello, lo ripeto ogni volta perchè è difficile crederci, ma è così.
Questo è un posto senza regole, tutto è in mano a chi scrive, chiunque sia e qualsiasi cosa scriva.
Tieni conto che nella versione originale (che era più che altro a tema politico) c’ erano “rappresentanti” di tutto l’ arco parlamentare compresi gli extra (e anche oggi da quel punto di vista c’è un discreto assortimento). Servono solo consapevolezza e responsabilità. La coerenza è suggerita ma non fondamentale (cambiare idea è umano). Vanno bene anche le offese, al limite, basta che poi si accettino anche le risposte 😉
D’ altra parte, ti viene in mente un altro blog dove ti becchi all’ istante le credenziali di Autore ?
Questo è FugaDaPolis, la cosa più vicina all’ Anarchia che si possa trovare sul web, nemmeno WikiPedia sta così avanti, lì prima o poi ti “moderano”. 😀
[Gifter] – non sarò mai quello che inizia per primo a insultare altri blogger perché per quanto “libero” questo spazio sia, credo nell’importanza della convivenza civile e soprattutto se trovassi un post fastidioso farei miglior figura a scrivertelo nella form “offesi da questo blog?” piuttosto di insultare l’autore in pubblico. Offendere non rende migliori della persona che si vuole criticare, poi sul nome profilo c’è il blog mio e della collega, e se io mi comportassi in modo poco educato rovinerei la nostra reputazione vanificando tre anni e mezzo di lavoro assieme.
In tutta onestà non amo molto la filosofia del “ti do le chiavi e fai quello che vuoi” perché significa aprire la porta anche ai maleducati allora sai cosa faccio? Cerco per primo di comportarmi civilmente in maniera da non offrire il fianco agli odiatori e, qualora vengano a scrivere messaggi cattivi nel blog mio e dell’altra ragazza, in quello spazio abbiamo messo la moderazione e il cestino se scrivono in privato.
E un po’ questa filosofia di “scrivete ciò che volete” mi preoccupa perché se mai ti dovesse accadere di avere autori promotori di violenza in qualunque forma, poi a rimetterci saresti te Alberto e non il vero autore visto che tu gli hai dato, in buona fede, il permesso di scrivere! Libertà di parola non è libertà di offesa violenza o calunnia. Almeno non per me!
A proposito di “libertà” avrei anche potuto fornire l’instagram della piccola Ginevra volendo ma benché si trovi in Internet ritengo sia importante proteggere nei limiti del possibile una minore. “Sì ma il bicchiere ha già il buco e l’acqua esce dal fondo” certo! E io devo farglielo ancora più largo?
P.S. visto che citi il giornale “Libero”: io non lo leggo più lontano mi sta meglio è, ma ciò non toglie che mai andrei a criticarli; quello è il loro modo di scrivere hanno un loro target e basta! Stesso per gli autori di questo blog di cui non condivido i contenuti. Passare oltre è la miglior filosofia del mondo.
…ah, un’ altra cosa. Non è “casa degli altri”, dal primo carattere del primo commento o post che avete scritto è “casa vostra”. Importante. E non ci sono nemmeno spese di condominio, che a noi i condominii ci stanno dimolto sul cazzo.
Vedilo come un’ unica sola grande stanza che si allarga virtualmente all’ infinito per far stare comodi tutti quelli che ci entrano. Gratis, finchè WordPress (o meglio, Automattic INC.) ce lo concede, poi si vedrà. Carpe diem, trote gnam ! (Cit.)
[Gifter] – no, ma la mia t-shirt la citazione col carpe diem era sulla mia maglietta quando ero ragazzo e c’era disegnata una lisca di pesce!
Alberto ho capito cosa intendi con “casa vostra” però se qualcuno la fa fuori dal vaso a rimetterci sei tu non lui! Legalmente almeno.
Tranquillo, ciò che temi non può accadere, per tutta una serie di motivi. Primo perché comunque qui siamo tutti capaci di regolarci senza regolamenti, secondo perché in ogni caso ognuno è e rimane responsabile di ciò che scrive.
Da un punto di vista strettamente legale poi il problema non si pone… qui la legge non entra 😉 e pure fosse, dovesse realizzarsi qualche vero crimine, al massimo dopo rogatoria internazionale (WordPress è u.s.a.) potrebbero richiedere l’oscuramento del Blog (che riaprirebbe tempo due giorni). Ma quando mai ? A me personalmente, poi, prima che mi “beccano” passano anni. E una volta beccato fanno: “ah, sei tu”? E se ne vanno 😀
[Gifter] – lungi da me fare le paternali alle persone adulte ma siccome troppe volte il concetto di libertà viene travisato e ci si prende il diritto di mancare rispetto al prossimo, allora tendo un po’ le orecchie; col fatto che “la piattaforma è gratuita” c’è un po’ di tutto in giro allora io innanzitutto sto attento a me.
Noi su wordpress.com abbiamo solo l’account ma prima di collegare il nostro blog su altro sito a wpcom/jetpack abbiamo letto e riletto le condizioni dello spazio lettura e abbiamo capito di porci (verbo porre, non l’altro…) dei limiti perché il reader imporrebbe di non pubblicare contenuti vietati ai minori o con scene di violenza, pena l’esclusione dal network condiviso. In tal caso tu neanche sapresti che cazz’è il Mondo Positivo!
Date le modalità di trasmissione del virus in oggetto, sia quello reale sia il nostro personaggio, avremmo voluto e potuto parlare di erotismo quanto ci pareva. Mettere sangue nei racconti scritti dal punto di vista del killer. Invece abbiamo dovuto limitarci, sia per WordPress.com che ci toglierebbe il reader sia perché il dominio “plusbrothers” è intestato a Elettrona in quanto l’idea del mondo positivo è principalmente sua, io le ho solo dato il virus!!!
Non pensar male. Nel senso di darle l’opinione di una persona che vive la condizione reale onde evitare i fastidiosi cliché di chi tratta un argomento senza conoscerlo direttamente.
Poi alla fine abbiamo visto un blog qui chiamato “racconti di aliantis” pieno di storie erotiche e parole volgari a raffica come la più esplicita pornografia dell’Internet ma l’esperienza [vedi sopra] mi ha portato comunque a non fare PIÙ lo spavaldo che dice “tanto a me non succede”! Ti va bene dieci volte ma poi alla fine ne basta una.
E adesso mettiti il ferro di cavallo perché siamo venerdì 17, ovviamente ti sto prendendo un po’ in giro.
Ciò che dici è saggio, ma ti ripeto, qui non c’è problema.
E’ una specie di sistema che si “autoaggiusta”. Il fatto che non ci siano limiti imposti, lascia a tutti la responsabilità di porseli da se’. Fino ad oggi ha funzionato egregiamente e non vedo perchè non dovrebbe continuare. Nel tempo ci sono stati anche scazzi e discussioni fra noi, ma si è sempre sistemato tutto nel migliore dei modi. Al massimo è potuto succedere che qualcuno se ne andasse e non tornasse più, ma anche quella è una libertà e nessuno la mette in discussione. D’altra parte non è mica un lavoro, non c’è nessun obbligo per nessuno.
Quello che voglio dirti, in sintesi, è che qui ti puoi (vi potete) rilassare. Si parla tra persone responsabili ed educate. Pensa che io stesso – che nella vita sono un bestemmiatore da scomunica senza appello ed ergastolo agli inferi – dopo due o tre volte che qualcuno qui mi ha fatto intendere che gli spiaceva leggere insulti assortiti alle divinità varie, ho deciso di contenermi, almeno nei post. 😉 Un po’ mi ha limitato, ma l’ ho fatto di buon grado: e non certo per timore di denunce o simili, semplicemente per rispetto.
[Gifter] – anche a me danno fastidio ma mi rendo conto che per molti le bestemmie sono una specie di intercalare. A proposito di libertà personale io tollero poco quelli che urlano “ecco! Mi hai offeso! Non tornerò più!” Soprattutto in un blog multiautore se urli così uno ti dice “quella è la porta” e si trova un contributore diverso.
Non ricordo di chi fosse la citazione ma in tal caso si dice “mi si nota di più se non vengo, o se vengo e resto in disparte?”
Una delle migliori trovate di Nanni Moretti… 😉
Già, non ricordavo! Ancora mi manca il super potere della memoria infinita.
Sono contrario allo sfruttamento dei ragazzini in tv, sopratutto quando vengono sottoposti a forti stress. Canti bene? Quando sarai grande ti esibirai. Non vedo perché poi deve finire che ti droghi a 18 anni…
[Gifter] – come vedi io sono stato molto più soft ma io e te su questo siamo sulla stessa lunghezza d’onda:i talent creano illusioni nelle persone fragili tanto più che prima dei piccoli c’è stato il the voice senior dove si esibivano gli anziani.
Vuoi far andare in tele il bimbo o il signore di ottant’anni che ama cantare? Fallo ma non pressarlo con giuria, premi, ecc. Vero che la competizione è un’esperienza in grado di forgiarti e consentirti di conoscere la sconfitta oltre alla vittoria; però un’esperienza di questa portata è sovraddimensionata rispetto al bambino o l’anziano della situazione quindi vada per l’esperienza ‘festival dei talenti’ a scuola o in casa di ricovero ma non mandarmi i piccoli a cantare un brano impegnativo come quello in diretta nazionale con l’illusione di vincere!
Eccomi di nuovo.
Come dico spesso, anche due o tre post fa, dove comincia lo spettacolo finisce la realtà. O meglio ne inizia una diversa, che non è valutabile ne’ gestibile con i nostri parametri.
Quello dei “reality” e dei “talent” (distinti fra loro ma appartenenti alla stessa sottocategoria) è fra i mondi più di merda in assoluto, ciononostante (forse proprio per questo) è uno dei più seguiti e dei più redditizi.
Perchè alla fine è quello che il pubblico vuole (emozioni anche se di seconda o terza mano), e nell’ immaginario collettivo sono quelle cose che ti fanno dire: “beh, se ci riesce quello o quella potrei farcela anche io”. C’è chi si immedesima nel genitore commosso e piange di riflesso, c’è chi tifa per questo o quel concorrente come fosse la squadra del cuore, c’è chi si immagina su quel palco, c’è di tutto. E tutto questo si trasforma in “audience”. I “reality” in più hanno anche l’ effetto “buco della serratura” (o almeno l’ illusione di quell’ effetto), quindi macinano ancora di più e ancora meglio.
Nel caso di specie, i genitori a mio avviso sono parte del problema e non della soluzione. Per come la vedo io, siamo all’ esasperazione della sindrome della poesia di natale. Un tempo i pargoli venivano messi sulla sedia davanti al parentame riunito e la “gara” si svolgeva in famiglia: ora non basta più, cercano tutti di sostituire la sedia in salone con il palco di uno studio televisivo. E il bello è che alcuni ci riescono. E non è gratis, oltretutto: non è che vai alla produzione coi pupi e gli fai fare il provino… quelli che ci “arrivano” si sono già venduti mezzo culo e impegnato l’altra metà. Avete presente “Bellissima” di Visconti ? Ecco, già 70 e passa anni fa raccontava tutto quello che c’era da sapere.
Poi, chiaro, ognuno fa quello che crede (nei limiti), però se pure io avessi un figlio o una figlia con la voce di George Michael, Whitney Houston, Aretha Franklin e David Bowie insieme, col cazzo che li butterei in quei tritacarne. Oggi meno che mai: ti apri un canale YouTube, un account Instagram, o qualsiasi altra cosa e cominci a spingere lì (se proprio devi). I “talent scout” veri esistono ancora, ed è lì che cercano. E se ti devono trovare ti trovano.
E’ vero anche che molti “mostri sacri” del passato sono emersi proprio grazie ai genitori, ma a che costo ? I “Jackson Five” erano una vera e propria forzatura esercitata dal padre, che ha preso cinque dei suoi figli e li ha messi praticamente ai lavori forzati: risultato ? Quattro mediocri ragazzotti di discutibili qualità canore ed artistiche in genere che hanno brillato di luce riflessa finchè hanno potuto e poi hanno continuato a scroccare qua e là ed un solo unico vero genio (per la cui sola esistenza non finirò mai di essere grato) che però ha scontato tutto più avanti, molto, troppo pesantemente.
Credo si sia capito come la penso in merito alla questione 😉
Brava la bimba, ma con quel nome la vedo più a fare l’avvocato.
Aggiungo, poi mi fermo che ho già rotto i coglioni, che sono abbastanza stufo di sentire “cover” ed “interpreti” vari, per quanto bravi o in certi casi bravissimi. Vorrei qualcosa di nuovo, di originale, di diverso… ma la vedo difficile. In qualche caso può anche capitare che la cover risulti “migliore” dell’ originale, ma è raro. Quando poi l’originale è dei Queen lasciamo perdere. Impossibile e basta.
Tranne forse per…
😀
Io ancora devo capire come e perchè i Queen superstiti abbiano pensato di fare quell’ esperienza (per me penosa) con Adam Lambert.
Il livello era molto alto dei ragazzini. Il rischio è che si creino nei ragazzini aspettative che poi non si realizzeranno. La musica in ogni caso fa bene. La mia preferita era la ragazzina di origini marocchine.
[gifter] – Rania? Quella che cantava “easy on me” di Adele? Voce troppo debole per quella canzone io ho sentito solo quella, Ginevra e un’altra di nome Mia che cantava “ciao ciao” il brano portato a Sanremo 2022.
Quello poi! A un certo punto la canzone dice “con il culo ciao ciao” e alla bambina hanno fatto ripetere “con le gambe con le gambe ciao ciao” ma va cagare scusa!
D’accordo sulle aspettative: per i ragazzini il canto e la musica sono terapeutici nel vero senso della parola e lo è anche la competizione ma va saputa dare a ogni cosa una dimensione proporzionata: a me la musica ha salvato la vita letteralmente ma non mi spiego oltre perché ho detto “basta con gli psicoblog”.