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PERPLESSAAAAAAAAAAAAA

Alle 16 sono nella stazione della tua ridente cittadina…in questo moment sfreccio su una FReccia a 300 orari….occasione quasi unica…..ci vediamo???? Ore 16 testa binario di arrivo del Freccia da Roma….mi riconosci…sono un nano vestito da bacherozzo con un non so che di Milanista addosso;)…..mi trattengo poco purtroppo aspetto la coincidenza per un altro posto…….

Compagno. Da quasi 25 anni è una parola che non ha più senso, ci si vergogna a pronunciarla. Ma quando la pronunciava Lui ti saliva l’emozione dal cuore e si inumidivano gli occhi, Don Gallo.

C’è stato un periodo in cui persino i radicali venivano chiamati compagni, un partito più capitalista degli americani.
Noi ci chiamavamo compagni ed aveva un senso che andava oltre all’amicizia ed alla fratellanza naturale.
I fratelli te li trovi e spesso non li capisci nemmeno o si è troppo diversi pur avendo gli stessi genitori e lo stesso cognome.
Gli amici te li scegli, è diverso. capita pure che un’amicizia duri tutta la vita o che vada a scemare perchè si prendono strade diverse, quanti perdono gli amici aolo perchè si sposano o convivono commettendo l’errore di isolarsi dagli amici di una vita.
Non tutti ma la maggioranza si isola, le priorità diventano altre.
La parola compagno va oltre nel suo valore vuole dire tutto, fratello, amico, solidarietà, lotta, altruismo, partecipazione.
Compagno è colui che ha una casa, un lavoro, certezze e lotta insieme a chi non ha casa, lavoro e certezze.
Compagno è colui che lotta per i diritti di tutti e non si chiede se li meriti o no.
Compagno era Don Gallo che insieme all’amore infinito per gli ultimi Continua a leggere Compagno. Da quasi 25 anni è una parola che non ha più senso, ci si vergogna a pronunciarla. Ma quando la pronunciava Lui ti saliva l’emozione dal cuore e si inumidivano gli occhi, Don Gallo.

Governo si-governo no, la terra dei cachi…..

Caro non-onorevole Grillo,  le scrivo subito perché come dice lei ho i  giorni contati e lei mi  spazzerà via e allora non vorrei perdere la mia ultima occasione.

Ascoltavo la sua diretta streaming, e a parte la somiglianza impressionante tra la sua oratoria e quella di Marco Pannella, mi urge girarle un dubbio marginale che mi è stato ovviamente dettato dai miei padroni, anche qui  frettolosamente perché loro pure  saranno spazzati via e (se va bene) dovranno andare a lavare i piatti in qualche fast food naturalmente biologico e certificato dal Movimento Cinque Stelle.

Il dubbio che le giro, mi perdoni l’ardire, riguarda le parole  dei suoi capogruppo in Parlamento. Sì, esatto, ha capito bene. Il Parlamento. Quell’aula che lei definisce vuota forse perché grigia e sorda è stato già detto a suo tempo.

Ebbene. Gli onorevoli  Crimi e Lombardi  hanno chiesto a Napolitano di dare l’incarico a uno di voi. E mi pare richiesta legittima, pure se un poco velleitaria. Ma tant’è. Immagino allora che chi di voi riceverà l’incarico formerà un governo fichissimo e che, come tutti i governi, andrà a chiedere la fiducia alle Camere. Camere nelle quali, lo sa bene anche lei,  il M5S non ha la maggioranza e nemmeno ci si avvicina.

Per questo mi chiedo e le chiedo:  se dare il vostro voto a chiunque sia stato in un partito vi fa schifo e orrore, come mai tutto questo schifo e orrore non vi fa più se questo qualcuno vota la fiducia al vostro esecutivo?

In altre parole. Ma se Napolitano vi dà l’incarico, e se i partiti schifosi e psicolabili devono andare tutti a casa, com’è che nasce il vostro governo pentastella? Mi spiega? O forse  il semplice voto di fiducia a voi rappresenterebbe un segnale di riabilitazione psichiatrica e morale?

Ci faccia capire, non-onorevole Grillo. Ci faccia capire perché a me sembra che lei sia molto diverso dai vecchi partiti. Ma mi sembra anche che in quanto a propaganda lei da questi partiti abbia imparato parecchio, eh.

 

(MB)