che ne dici, esecrando compare mio,
siamo forse noi tipi d'affrontar tristi l'agonia?
abbiamo sfiorato quella contegnosa signora
una volta al giorno, ebbri anche d'allegria,
sprezzanti commentato il suo funebre lezzo
e 'l disordinato arrancar in preda alla furia,
le siamo quasi amici, accogliamola ridendo!
che magari vedendoci così ben disposti
e gingillandoci aspettando il suo arrivo
non le prenda come il dispetto di non esser
temuta, anzi sfruttata per l'ultimo viaggio
da noi senza pagare il biglietto e perfida
ci conceda un'altra settimana, un altro mese,
"et tout à se foutre"
come dovrebbe suonare in francese
che mente possente, guardandolo pensavo fra me,
questo non ha proprio mai capito niente ….
eppure, appena entra sicuro in una stanza,
la riempie con la sua presenza, fisicamente
sarà questione di zanne o di neri stivaloni
ma questi certi qual cinghiali, pur ignoranti,
hanno già vinto ancor prima d’iniziare
e anche se mi sforzo non li posso odiare ….
funi misteriose, cardate nell’ombre più ancestrali
su di noi agiscono e differenzian gl’uguali
vano per me applicarmi a riconoscerle nel buio
mentre per zia Ondina era un gioco da ragazzi
però, però, così succede anche per le tredici parole
che ti si stampano da bimbo e ripeti poi per sempre,
e quello scapestrato che per primo le ha messe in fila
magari sol voleva risparmiarsi i soldi delle rose ….
c'è il profumo del destino
in certe curve che affrontiamo
a occhi chiusi e orecchi tesi,
quand'anche il minimo fruscìo
genera l'emozion d'una romanza
un'aura di colpevole incoscienza
gonfia la regale indifferenza
in cui son tenute le fisiche comodità
che generoso il nostro corpo garantisce
(e quanta disperazione se si perdono!)
aleggiano al supermercato o a tavola
criminali complicità ch'elidiamo eleganti
circa torture inferte alle fonti della proteina
e grugniti disperati, pigolii e muggiti
per tre centesimi in meno o forse quattro
non solo il vapor dell'anima c'accompagna!
bellezza, dea di tutti, nuota immersa nell'arduo
meccanismo della meschinità d'esistere
(e spesso e volentieri anche c'affoga ....)
che vuoi, quasi risulta poi frequente,
blando confessava un mio attempato
superiore, un tempo assai temuto,
ch'inutile tutto paia, quasi irrilevante
sì, per carità, va bene alzar la voce
tirar l'occhi e seri aggrottar le ciglia
ma la sensazione è come di famiglia,
un tenero buffo è la reazion più truce
quieta così ci cambia l'età che avanza
e scolora e confonde l'usate procedure,
men vigili perchè si vuol dimenticare,
attenti al cerebro in debito di scienza
l'arrivo del meglio ancora differisce
avrei dovuto viaggiare, andar per mare
e perdermi a nuoto fra tropici e vuoto ....
m'ancor profuma il fiore ch'appassisce!