La penso anche io così. Allora l’ho disegnata per la mia pagina Instagram. Per chi volesse curiosare: cala.mistro
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Stelle e lampare
Ci sono destini che tornano puntuali come fossero appuntamenti che non puoi riuscire a evitare. Vedere alla voce Samarcanda. Quello del popolo italiano sembra essere davvero il destino di un popolo suggestionato e suggestionabile. Tenuto buono e distratto dal mondo del pallone e dai superpremi dei quiz televisivi e delle lotterie, dalle foto su instagram con ciò che si è mangiato al ristorante e dalle file per il mare. Il capitalismo liberista però non si accontenta. Non basta. Al torpore c’è bisogno di aggiungere altro. Qualcosa di più sofisticato, inesorabile e indiscutibile. Ecco allora tornare in auge la vecchia strategia della tensione, che tanto bene ha fatto in passato, garantendo la sopravvivenza di un sistema nonostante la confusione creativa, le speranze e gli aneliti proprie degli anni settanta. Non basta che il popolo sia distratto, deve anche avere paura. Così l’immigrazione clandestina rende insicuro il posto di lavoro e perfino il rientro a casa, l’Isis e la jihad sono sul punto di una guerra di religione planetaria, il covid è il nuovo mostro. Non fa molta differenza. La realtà è costantemente deformata ad arte. Quello che conta è scatenare sempre e comunque diffidenza verso l’altro, inoculare la cultura del sospetto, generare apprensione. Un popolo che ha paura si governa facilmente. Senza contare che uno status di continua emergenza finisce per legittimare provvedimenti autoritari fino alla negazione di alcune sacrosante libertà costituzionali. Il popolo è diviso, disorientato, facile preda di imbonitori e taumaturghi. Si muove come fanno i banchi di sardine. Si tiene strette le proprie suggestioni e con esse corre verso la luce sbagliata delle lampare. Con disciplinatezza.