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Sequestrami sto cazzo! Parte 2

Dopo l’ordine di sequestro di giovedì 16/02/12 (scusate nell’articolo precedente non l’avevo menzionato) Assoprovider-Confcommercio ha presentato ricorso contro l’ordine di blocco del sito.
Ricordo che questo è il primo caso che per diffamazione viene bloccato un IP, il decreto di CENSURA del GIP è un precedente con il quale in futuro si potrebbe inibire attraverso i provider l’accesso a blog, siti Internet, portali informativi e magari anche servizi email.
Non solo quindi si tratta di CENSURA ma anche di un disservizio che potrebbe colpire chi magari non c’entra niente con il reato contestato, come ad esempio un sito aziendale con e-commerce che condivide l’indirizzo IP del server oscurato.
Per chi non è del mestiere mi spiego con un esempio: il tuo vicino ha la casa abusiva e per ordine del tribunale oltre a demolire la sua casa, le ruspe demoliscono l’intera via compreso chi è perfettamente in regola. Questo è il senso del provvedimento preso.

Sequestrami sto cazzo!

E se la mafia è una montagna di merda…i Paniz e gli Scilipoti sono guide alpine!

Per questa frase il sito http://vajont.info/ è stato posto sotto sequestro ovvero si è disposto ai 226 providers italici di “inibire ai rispettivi utenti l’accesso all’indirizzo web http://www.vajont.Info, ai relativi alias e ai nomi di dominio presenti e futuri, rinvianti al sito medesimo, all’indirizzo IP statico che al momento dell’esecuzione del sequestro risulta associato al predetto nome di dominio e a ogni ulteriore indirizzo IP statico che sarà associato in futuro (interdizione alla risoluzione dell’indirizzo mediante dns)“.
Prima volta in Italia, fino ad ora si erano oscurati solo siti di gioco d’azzardo o con contenuti pedofili.