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DIRITTI E ROVESCI.

Per essere venerdì, direi che c’è già parecchia “carne al fuoco” (ringraziamento all’ Onnipotente per aver fatto la spesa 😉 ), ma il barbecue di questo fine settimana lo vogliamo fare bello abbondante. Doppia griglia, anche per i vegetariani, le verdure alla brace hanno sempre il loro perchè. Inoltre è un po’ che non mi cimento in “pipponi del venerdì” quindi aggiungo.

La cosa su cui sto riflettendo non è una novità, ma la tiro fuori per due motivi principali: il primo è che sembra che l’argomento sia tornato alla ribalta, sia dal punto di vista politico che da quello “mediatico”; il secondo è che approfitto della presenza delle nostre “new-entries” (Elettrona e Gifter, i “PlusBrothers”) perchè sono convinto che da parte loro possa venire un utile contributo.

Sto parlando (si sarà capito) dell’ interesse rinnovato che si è (ri)acceso intorno ai temi delle adozioni, delle famiglie arcobaleno, delle coppie omosessuali, delle gravidanze surrogate e argomenti correlati.

Ho premesso che non è una novità perchè negli anni (più o meno ogni volta che se ne tornava a parlare) ci ho già rimuginato sopra, trascrivendo qui i miei ragionamenti. Sintetizzo, per chi non abbia voglia di andare a frugare indietro, il mio personale punto di vista di base.

Io sono molto ancorato alla Natura: nel mio pensiero non c’è morale, non c’è religione, non c’è pregiudizio, non c’è “stigma”. Resto convinto che la vita umana debba scaturire – funzionalmente – dall’ unione fra un essere umano di sesso femminile (che si accolla la parte “difficile”) ed uno di sesso maschile (che la sconterà dopo, credevi di cavartela così, eh ?). Questa è la base, non vedo altre possibilità. Fino a questo punto non ci sono considerazioni da fare, si tratta di dati oggettivi, validi dall’ origine della specie umana sino ad oggi e non credo potranno variare in un futuro prossimo.

Da qui in avanti entrano in gioco le mie opinoni, quindi è da qui che si può discutere (non litigare, discutere). Inoltre, da questo punto abbandonerò la dicitura “nuova vita umana” e la sostituirò con il più acconcio “figlio” o “figlia” o “figli” perchè in fondo è di figli che stiamo parlando, non di cose da allevamento.

La mia opinione è articolata in diversi punti, li elenco come vengono, senza un ordine particolare:

  1. E’ umano, giusto e naturale volere dei figli (è la cosa che porta avanti la nostra specie), ma non è possibile “pretenderli”. In una coppia, se uno vuole figli ed l’ altro no, cominciamo male. Forse i due dovrebbero riconsiderare il loro rapporto.
  2. Per lo stesso motivo, anche se tutti e due i componenti vogliono dei figli ma questi non possono essere generati, qualunque sia il motivo dell’ impossibilità, bisognerebbe avere la forza di accettare la cosa e tirare avanti senza.
  3. Il legame fra una madre ed i suoi figli è un patto indissolubile (altro che matrimonio) che va oltre qualsiasi legge, qualsiasi usanza, qualsiasi credo religioso e qualsiasi sega mentale. Una donna che “cova” un figlio per nove mesi (o giù di lì a seconda dei casi) e gli dà la vita mettendolo al mondo, ne è responsabile vita natural durante. Molti non ci pensano, o credono non sia così, ma è così.

Si comincia a capire dove vado a parare ?

Per quanto l’ argomento sia abbastanza “trito”, una novità ultimamente l’ ho sentita. Ho sentito parlare di “diritto ad avere figli“, peggiorando le cose, confuso con i “diritti dei figli“. E qui mi parte l’ embolo. Cazzo.

Nessuno, per nessun motivo e per nessuna “legge” al mondo possiede un “diritto ad avere figli”. Sono i figli ad avere diritti (spesso calpestati e dimenticati): diritto ad essere amati, diritto ad essere cresciuti, diritto ad essere educati, vestiti, sfamati… ma non esiste il “diritto di averne”.

Non ci inventiamo un cazzo, per favore. Se cominciamo a creare i “diritti” dal nulla, è finita. Pensiamo a far valere quelli che esistono e che vengono sistematicamente ignorati, se no andiamo a finire male.

Va da se’ a questo punto che ogni “artificio” in questo senso, secondo la mia visione, è fuori discussione. Poche, pochissime le eccezioni che contemplo: una per tutte, il caso di una coppia formata ad esempio da donna sana e in grado di gestire una gravidanza e uomo non in grado di compiere fisicamente l’atto necessario. Ove entrambi lo desiderino, consapevolmente e responsabilmente, la scienza può venire in soccorso con un procedimento di inseminazione artificiale. Oltre a questo, tenendo a mente i punti elencati poco sopra, non vedo altre eccezioni percorribili. Qualche “spintarella” ormonale in caso di carenza potrebbe essere un’ opzione, ma qui siamo “borderline”.

Odio l’espressione, ma è ormai di uso comune: “utero in affitto” ? Ma vaffanculo. Affittati l’appartamento, affittati la macchina, affittati il culo, ma l’ utero lascialo in pace (se hai dubbi, leggiti il punto 3 di cui sopra). Non è un atto d’ amore, non è spirito umanitario, è vigliaccheria. C’è chi dice sia addirittura un reato, ma a me non frega un cazzo, il problema è a monte e non c’è legge civile o penale che tenga. Se fai un figlio è tuo. Se lo “vendi” o anche lo “regali” non sei nemmeno una “bestia”, sei tipo un frigorifero. Anzi nemmeno. Sei una merda. Anzi nemmeno.

Rimane aperto il discorso “adozione”.

Qui sono molto più possibilista, ma anche su questo tema ho da fare una precisazione: sento parlare di adozione, di bambini da adottare, di bambini da “salvare”, come se fossimo ancora nell’ Inghilterra di fine ‘800 o nell’ Italia del secondo dopoguerra. Come se ci fossero ad oggi conventi ed orfanotrofi traboccanti di povere creaturine di pochi mesi tragicamente rimaste senza mamme e papà periti sotto le bombe o figlie di prostitute vittime della tubercolosi…

I tempi sono un tantino cambiati, il neorealismo alla Rossellini ha abbastanza rotto il cazzo, le cose oggi non stanno più così: non c’è più questa vasta “disponibilità a catalogo” di cuccioli di uomo (a meno che non ci rivolgiamo ai veri “cataloghi” di venditori che pure esistono, ma lì siamo davvero contro la legge, oltre che contro la Natura). I bambini che hanno veramente bisogno al giorno d’oggi hanno esigenze un po’ più alte e problematiche, e in genere non sono così facili da gestire. E’ bene che chiunque vada a “pescare” in quelle acque si faccia prima un’ idea seria di quello che va ad affrontare, e faccia le sue valutazioni. E’ proprio sulle capacità di valutazione della gente che sono parecchio scettico: ci sono molti che sbagliano nell’ adozione di un cane, già bastano quelli a fare danni.

Chi ha avuto la pazienza di leggere fino qui, avrà notato che nonostante il tema che tratto faccia venire subito in mente un riferimento alle coppie omosessuali (che ho pure citato all’ inizio, quindi mi sono spoilerato da solo, stronzo che sono), non ho mai parlato espressamente di questo aspetto. Ma adesso ci arriviamo.

E’ facile capire che, secondo tutto ciò che ho scritto, l’ unica possibilità che vedo per questo tipo di coppia è proprio quella dell’ adozione. Fanno eccezione i soli casi specifici di coppia di donne dove una delle due concepisca e partorisca più o meno naturalmente un figlio (anche con “uomo a perdere” qualora questo sia d’ accordo) oppure di coppia di uomini dove uno dei due porti con se’ un figlio precedentemente concepito con una donna a patto che questa sia o morta o consapevole e consenziente, fermo restando che ne rimane comunque la madre (sempre riferimento al punto 3).

Però, c’è il solito “però”. E qui usciamo dal “naturale” ed entriamo nel “legale” (e come al solito cominciano i cazzi). Pare che in questo (per altri versi splendido) paese la legge rompa parecchio i coglioni alle coppie omosessuali quando si tratta di adottare. Rompe talmente tanto che non si può fare. A meno di inventarsi strani cavilli (tipo adozione all’ estero, con tutto quel che ne consegue) o di perdere tempo in battaglie dal dubbio esito.

La soluzione secondo me ? La mia proposta ? Più semplice di quanto non si possa pensare. Ma prima un’ altra piccola “tirata” (prometto, è l’ ultima).

Io credo che al di là delle questioni strettamente biologiche e naturali, l’ amore inteso come vero sentimento di affetto, stima, comprensione e condivisione fra due esseri viventi, sincero (e sempre “consapevole e responsabile”, che sarà lo slogan del mio partito 😉 ) sia una cosa che va oltre il sesso (inteso non come atto, ma come differenza genetica). Quando è sincero, sti gran cazzi se siamo XX, XY, o qualsiasi altra combinazione. D’ altra parte “la nostra vita è una sciarada, sulle prime sembra xxyxxx, invece è zxyxxxz” (cit.)

E se le cose stanno così, non è forse abbastanza per crescere un figlio ?

Ma torniamo alla soluzione: invece di combattere contro i mulini a vento, facendosi sbattere di qua e di là dalle varie correnti politiche che davanti “spingono” le vostre cause e dietro ve lo spingono in culo nel senso brutto del termine, abbandonando sempre tutti sul più bello perchè alla fine sono sempre più bacchettone e conformiste dei bacchettoni conformisti che dichiarano di combattere… perchè non concentrarsi sulla possibilità di adozione da parte di una singola persona ?

Non è impossibile, è fattibile. E secondo me sarebbe molto ma molto più utile di tante menate che alla fine si rivelano solo stupide “questioni di principio“. Utile per tutti, per i bambini, per le persone (omo o etero che siano), per tutti.

E, forse, un po’ più giusto. Ed umano.

Vi mancava, il pippone del venerdì, eh ? 😉

PICCOLE E GRANDI COSE – REITERAZIONE DI UN’ OFFERTA.

Questo è un post “duplicato”, nel senso che non molto tempo fa avevo scritto qualcosa di simile, ma il Blog scorre (come il tempo) e qualcosa ogni tanto mi piace riportarla a galla.

La premessa è semplice: arrivato all’ età a cui sono arrivato (che non è niente di che, ma si difende), ho notato che molte volte basta veramente poco per dare una mano al prossimo: ho visto che cose che per una persona sembrano ostacoli insormontabili per un’ altra sono di facile soluzione e viceversa.

Nella vita mi è spesso capitato di trovare la persona “giusta”, esporle un problema che mi assillava magari da anni e sentirmi dire: “tutto qua ? Potevi dirmelo prima, dai, fai così e hai risolto“.

Per lo stesso motivo, tante volte mi è successo di essere proprio io la persona “giusta” per qualcun altro, e di dare il mio aiuto senza che per me fosse in alcun modo uno sforzo o un problema.

So che sembra strano, ma oggi è la seconda volta che ci penso (per due motivi diversi) e siccome dietro il “ranocchio verde” c’è una persona reale, volevo solo ricordare che questa persona (la stessa che ieri ha dichiarato di essere in debito con tutti voi) è disponibile ad aiutare, se pensate possa servire.

No, non è una fregatura. Non sono un “santone”, non sono un adescatore, non sono un truffatore, campo tranquillo e mangio del mio.

Nel limite delle mie possibilità, se serve, sarei felice di dare una mano.

Lo so che così sembra tutto strano, ma dico davvero. Io sto qua.

“I O U”

…se state cominciando ad intonare “a, e, i, o, u, ipsilon” siete più matti del previsto…

Questo è un piccolo post interlocutorio, tenuto volutamente breve per non rubare spazio ai precedenti che ancora hanno molto da dire.

I O U” è nel mondo anglosassone l’ intestazione di una qualsiasi attestazione di debito (da noi sarebbero i famosi “pagherò”, da non confondere con le cambiali): leggendolo si ottiene infatti “I Owe You“, vale a dire “ti devo“, “sono in debito con te“. Se aggiungiamo che “you” vale sia come seconda persona singolare che plurale, otteniamo un “vi devo“, “sono in debito con voi“.

Quale sarebbe la natura di questo debito, dunque ? Presto detto: il tempo.

Il tempo che passate qui, magari non ci si pensa, ma è una cosa che (anche se solo in parte) vi levate, che sottraete al vostro, ed io ve ne sono riconoscente.

Volevo solo farvelo sapere… 😉

INTERMEZZO

Senza un particolare perchè, un pezzo che mi sta a cuore (e non per motivi “romantici”). Lo metto qui perchè è comunque un gradevole ascolto e perchè oggi non ho veramente un cazzo da scrivere ma mi pare brutto far passare un giorno senza post 😉

Buona serata e buona notte a tutti voi, per quello che può valere e per quanto “virtuale”, vi voglio bene.

LA DIFFICOLTA’ DELLE COSE SEMPLICI.

Questo post nasce dal combinato disposto della lettura di due articoli: uno del nostro AllegroPessimista e l’altro del sempre nostro Andrea.

Se tutto va come spero potrebbe anche avere come effetto collaterale (ma non indesiderato) l’ acquisizione di un nuovo Autore (anzi di due nuovi Autori): trattasi di Elettrona e Gifter, da Il Mondo Positivo.

Avevo infatti iniziato uno scambio di battute con Elettrona sul Blog dell’ Allegro e poi l’ ho letta di nuovo su quello di Andrea: siccome “le coincidenze non esistono”, per non sbagliare li ho invitati qui (sempre in caccia, io, eheheheh).

I temi trattati sui due post di cui sopra sono diversi: uno parla di disabilità, l’altro dell’ ipocrisia di certe persone in certe situazioni, ma io ci vedo un collegamento e da persona fissata col linguaggio quale sono mi ha punto vaghezza di tirare le somme qui, anche per non cacare eccessivamente il cazzo sui Blog altrui, se no che ci sta a fare FugaDaPolis ?

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