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Dottor bondi e mr. Bondi

“Io vengo dal Pci. Si può dire tutto, ma erano persone serie. Una persona come il candidato sindaco di Firenze del centrosinistra, Matteo Renzi, che prima definisce Franceschini il ‘vice-disastro’ e poi lo chiama a sostenere la propria candidatura è poco seria”

(Sandro Bondi, 18 giugno 2009)

“Spigolando fra il guazzabuglio di proposte contenute nel programma di Matteo Renzi si scoprono delle vere proprie perle, come ad esempio il diritto di voto a chi ha compiuto 16 anni e l’istituzione del servizio civile obbligatorio di tre o sei mesi. Si tratta, a mio avviso, di proposte a dir poco incaute, che la dicono lunga sulla serietà e il rigore di chi ha preparato un tale documento”

(Sandro Bondi, 1 novembre 2011)

“La forza di Renzi nasce in fondo dal fatto di proporsi di realizzare quel cambiamento e quella modernizzazione che il centrodestra non può dichiarare di aver realizzato pienamente. Per queste ragioni il centrodestra dovrà scegliere, soprattutto dopo l’esito delle elezioni europee, quale tipo di opposizione condurre al governo Renzi: contrastare il suo impeto riformatore e modernizzatore oppure incalzarlo e sostenerlo in un’opera di cambiamento dal cui fallimento nessuno beneficerebbe”

(Sandro Bondi, 23 aprile 2014, La Stampa)

Parmalat: giudici, banche, oggi faccio un altro “strappo”.

(vignetta: Roberto Mangosi)

Lo “strappo” che intendo non è uno “scippo” (a quello ci hanno già pensato altri, evidentemente) ma uno strappo ad una delle mie ferree regole di vita e blogghistiche: di solito evito di parlare o scrivere se non conosco al 101% ciò di cui parlo o scrivo e in questo caso devo confessare che la mia conoscenza dei fatti è limitata. Ma non tanto limitata da impedirmi di fare alcune considerazioni.

La notizia, di ieri, è che la Procura di Milano ha assolto tutte le banche dall’accusa di aggiotaggio nella vicenda Parmalat. Questo mi fa cominciare a pensare male. Molto male.

Alla fine, per quanto ne so, di tutta la storia rimangono solo molte vittime (incoscienti, dico io, poi vi spiego perchè) ed un solo colpevole: Calisto Tanzi.

E qui, definitivamente, anche senza sapere Continua a leggere Parmalat: giudici, banche, oggi faccio un altro “strappo”.

C’e’ maiale e maiale

Arrestato per millantato credito Carlo Ferrigno, prefetto di Napoli tra il 2000 e il 2003 e poi commissario nazionale antiracket su nomina del consiglio dei ministri tra il 2003 e il 2006. L’arresto è stato eseguito nell’ambito dell’inchiesta avviata dal pubblico ministero Stefano Civardi dopo la querela presentata dal presidente di Sos racket e usura. …Ferrigno provvedeva ad “accelerare le pratiche per accedere al fondo antiracket e antiusura, farle passare in commissione, se egli otteneva in cambio prestazioni sessuali”…..Ferrigno …è indagato anche per altri reati, tra cui la prostituzione minorile in qualità di presunto cliente di prostitute minorenni.

 Il nome dell’ex prefetto di Napoli era già spuntato in un’intercettazione svolta nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby il 29 settembre scorso: nella conversazione Ferrigno diceva a un uomo – parlando delle feste del presidente del Consiglio: “C’erano orge lì dentro non con droga, non mi risulta. Ma bevevano tutte mezze discinte. Berlusconi si è messo a cantare e a raccontare barzellette. Loro tre (Berlusconi, Mora e Fede) e 28 ragazze. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto, solo le mutandine strette…”.

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E sti cazzi….


Con una lettera al quotidiano ” IL GIORNALE”, il ministro dei Beni culturali annuncia l’addio al governo: “Ne ho già parlato con il premier”. Il gesto motivato con l’isolamento nell’ambito del centrodestra, ma anche con la “incapacità di mantenere gli impegni presi”.Bondi scrive:
Egregio direttore, constato che dalla sinistra alla de stra di Marcello Veneziani la sod disfazione per le mie dimissioni è unanime. Stiano sereni, presto li accontenterò. Mi permetta, però, di rispondere bre­vemente a Marcello Veneziani e poi spie gare il perché delle mie dimissioni. Al l’editorialista del suo quotidiano vorrei dire che non pretendo certo di avere il consenso di tutti, dunque ancor meno il suo che dichiara esplicitamente di non avermi mai apprezzato come ministro né come politico. E questo sinceramen te potrebbe essere un complimento per me.

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