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Sotto a chi tocca. (Bersani, facce ride)

OK, adesso sono davvero curioso.

Alea iacta est: se tutto va come deve andare saremo chiamati presto alle urne (qualsiasi altra possibilità – tipo “governi tecnici” o vaccate simili – mi costringerà ad immolarmi in un attentato suicida a Montecitorio), per decidere chi mettere a capo di questo bellissimo paese con popolo di merda.

Ci sono due possibilità, ovviamente… o rivince il PdL (Alfano ? Letta ? Berlusconi ?), nel qual caso mi massacro di pippe per 72 ore consecutive e Continua a leggere Sotto a chi tocca. (Bersani, facce ride)

Abolizione delle province. Si, si, come no.

Tutto si può dire dell’ IdV e dei suoi rappresentanti – a partire da quel falso poliziotto – falso giudice – falso politico – vero mozzarellaro (con tutto il rispetto per i mozzarellari) di Antonio Di Pietro – ma non che non siano dei gran paraculi.

E anche un po’ fiji de ‘na mignotta, a dirla tutta.

Non perdono occasione per mettersi in luce, prendendosela con tutti e con tutto, magari finora non con ottimi risultati, però non si può dire che non ci provino. Anche stavolta, con questa storia della “mozione per l’abolizione delle province”, hanno sollevato il loro bel casino. Sono riusciti a far vedere che loro “fanno” Continua a leggere Abolizione delle province. Si, si, come no.

Strumentalizza tu che strumentalizzo io.

Il titolo originale, dato il nome della vittima, era: “Vaaaaaaaa bene, oooooooocchei“. Poi ho pensato che potesse suonare irrispettoso e l’ho cambiato all’ultimo momento.

Perchè l’ho scritto lo stesso, allora ? Domanda giusta.

Primo perchè credo che tutti quelli che conoscevano Massimo Ranzani ci abbiano pensato e ci abbiano giocato su almeno una volta, secondo perchè (pur mantenendo ogni rispetto per l’ennesima vittima di una situazione assurda) ritengo che di fronte a certi eventi sia opportuno Continua a leggere Strumentalizza tu che strumentalizzo io.

Un esempio per il pd

(ASCA) – Roma, 18 feb – ”Stamattina alla Camera l’Italia dei Valori ha votato insieme alla maggioranza contro un emendamento dell’Udc. Lo abbiamo fatto perche’ eravamo d’accordo sul rendere inapplicabile il giudizio abbreviato per i delitti puniti con l’ergastolo. Non ci sembrava e non ci sembra giusto che chi e’ imputato per delitti gravi, punibili con l’ergastolo, possa decidere di accorciarsi da solo la pena scegliendo il rito abbreviato”. E’ quanto scrive sul suo blog il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

”Senza il nostro voto quell’emendamento sarebbe passato, il governo sarebbe stato battuto e quindi c’e’ stato subito qualche scervellato che ci ha accusato di aver ‘salvato la maggioranza’. Secondo queste critiche – aggiunge – noi avremmo dovuto affossare un provvedimento giusto e che avevamo anche cofirmato, rendere piu’ difficile il lavoro dei magistrati, massacrare la giustizia e fare un danno al Paese solo per toglierci il gusto di fare un dispetto alla maggioranza”.

”Mi dispiace tanto, ma non e’ questa la nostra idea di responsabilita’ politica. Per noi dell’Italia dei Valori si vota secondo coscienza e non per partito preso o per fare dispetto a qualcuno. Siamo sempre stati favorevoli – prosegue Di Pietro – a una politica di rigore, anche nella sanzione.

Siamo convinti che chi ammazza una persona debba andare in galera senza poter fare il furbo e ridursi la pena chiedendo il rito abbreviato, e non siamo disposti a tradire le nostre convinzioni per la soddisfazione di mandare sotto una volta la maggioranza”.

”Berlusconi va battuto nel voto di fiducia, trovando quei 316 deputati disposti a mandarlo a casa senza farsi comprare dai suoi regalini, e per raggiungere questo obiettivo bisogna mettere in campo, anche in Parlamento, una vera e strenua opposizione, cosa che sinora solo noi dell’Italia dei Valori abbiamo fatto e intendiamo continuare a fare. Tutto il resto – conclude il leader dell’Idv – sono chiacchiere che denotano una concezione dell’etica politica che proprio non possiamo accettare”.

L’italia dei cialtroni

E’ iniziata la competizione tra Libero e il Giornale su chi riesce a ficcare più escrementi nel ventilatore, dirigendone il flusso pressoché ovunque tranne che verso il Caro Leader, s’intende. Segnaliamo il pregevole editoriale contro Gianfranco Fini a firma di Maurizio Belpietro, che dall’arrivo di Vittorio Feltri in viale Majno ha evidentemente tratto nuova linfa melmosa.

Tra sentito dire, auto-attentati del presidente della Camera e confessioni videoregistrate di mignotte emergenti siamo entrati in un nuovo livello escrementizio del dibattito pubblico italiano. Il Giornale di Sallusti & Santanché tenta di replicare, nel tentativo di non farsi soffiare copie e lettori, e ne esce quello che a prima vista parrebbe un tentativo di difesa di Fini che per estensione abbraccia anche il Cav, ma restiamo lontani della fantasmagoria del dinamico duo Continua a leggere L’italia dei cialtroni