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Sulla guerra in Ucraina tra USA (+ relativi servi) e Russia

Il secondo argomento con cui voglio augurarvi un ottimo fine settimana è la intervista al Generale Fabio Mini: https://invidious.privacydev.net/watch?v=D3g9sD1KzTI

Mini non ha bisogno di presentazioni, credo, essendo uno dei massimi esperti di guerra che abbiamo in Italia. Ospite da almeno un decennio in varie trasmissioni e autore di più libri su questioni geopolitiche e militari.

Si tratta di un video un po’ lungo, ma che vale la pena ascoltare dall’inizio alla fine. Non è che Mini dica cose straordinarie. Anzi, si attarda su argomenti alquanto ovvi e lampanti. Il problema è che la famigerata narrazione ufficiale racconta l’opposto, ossia cose inverosimili spacciate per reali. Mini, con chiarezza e dovizia di particolari, descrive invece quello che è coerente con la storia degli ultimi 60 anni e con l’evidenza dei fatti attuali. In un mondo fatto solo di becera finzione, non è poco.

Alle considerazioni di Mini andrebbe aggiunto che bisogna tenere d’occhio la Polonia, e quanto sta accadendo là. Quel Paese, politicamente molto vicino agli USA, sta accumulando sul proprio territorio armi di ogni tipo, gentilmente fornite dai servi di Washington. Il timore è che gli USA vogliano coinvolgere la Polonia nella guerra, continuando a provocare la Russia anche da là, facendo così definitivamente esplodere lo scontro diretto tra Paesi europei, ossia tra i servi degli USA (in primis Regno Unito e Paesi aderenti alla UE) e la Russia, appunto. Con gli USA a guardare interessati, pronti a entrare in azione solo in un secondo momento, come fatto nella seconda guerra mondiale, dopo aver fatto scorrere il sangue di altre milioni di persone. Che fare, è la cultura da Far West che hanno… si divertono così.

Buon ascolto.

Recensione libresca: “Gomorra” Roberto Saviano.

Raccontare la verità nuda e cruda, a volte, può essere difficile ma Saviano non ha avuto paura e il suo libro ne è la dimostrazione.

Titolo: Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra.

Autore: Roberto Saviano.

Genere: romanzo realistico, saggio, romanzo d’inchiesta.

Pagine: 405 (formato ebook); 331 (formato cartaceo).

Dove reperirlo: app Apple Books; Google Play Libri; https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.kobo.com; https://www.libraccio.it; https://www.giuntialpunto.it; https://www.bookrepublic.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it (formato ebook); https://www.amazon.it; https://www.ibs.it; https://www.mondadoristore.it; https://www.lafeltrinelli.it; https://www.libraccio.it; https://www.Ebay.it; https://www.libreriauniversitaria.it; https://www.unilibro.it; https://www.giuntialpunto.it (formato cartaceo) e probabilmente anche nelle biblioteche della vostra città/del vostro paese.

Trama: Nell’Aprile 2006 il mondo editoriale italiano è stato sconvolto da un bestseller clamoroso e inaspettato, trasformatosi in poco tempo in un terremoto culturale, sociale e civile: Gomorra. Un libro anomalo in cui Roberto Saviano racconta la camorra come nessuno aveva mai fatto prima, unendo il rigore del ricercatore, il coraggio del giornalista d’inchiesta, la passione dello scrittore e, soprattutto, l’amore doloroso per una città da parte di chi vi è nato e cresciuto. Per scriverlo si è immerso nel “Sistema” e ne ha esplorato i mille volti. Ha così svelato come, tra racket di quartiere e finanza internazionale, un’organizzazione criminale possa tenere in pugno un’intera regione, legando firme del lusso, narcotraffico, smaltimento dei rifiuti e mercato delle armi. Gomorra è un libro potente, appassionato e brutale, un viaggio sconvolgente in un mondo in cui i ragazzini imparano a sparare a dodici anni e sognano di morire ammazzati, in cui i tossici vengono usati come cavie per testare nuove droghe. Pagine che afferrano il lettore alla gola e lo trascinano in un abisso dove nessuna immaginazione è in grado di arrivare.

Piccolo avviso: questo non è un libro per stomaci deboli. Persino io, che quando leggo non sono facilmente impressionabile, ho dovuto fermarmi varie volte perché quello che si legge in questo romanzo d’inchiesta è davvero sconvolgente e farebbe venire gli incubi anche alla persona meno impressionabile di questo mondo.

Detto questo veniamo alla recensione: nel libro Gomorra, scritto da Roberto Saviano, l’autore racconta in prima persona quello che vuol dire vivere dove la camorra “allunga i suoi tentacoli” e spadroneggia in qualsiasi ambito e qualsiasi ambiente. Non c’è attività, città o paese campano in cui la camorra non abbia messo le mani e faccia sentire la sua costante presenza tra la popolazione. Per chi non lo sapesse la camorra è un’organizzazione criminale italiana a connotazione mafiosa. Dai boss che dominano sui vari territori agli affiliati che ingigantiscono le fila di questa organizzazione, che loro chiamano “Sistema”, è una continua “lotta per il potere” dove il controllo del territorio, il predominio sulle altre famiglie di mafiosi, quasi in una continua sfida a dimostrare di essere”i più forti” e nel corso degli anni il rinnovamento e l’ascesa di nuove famiglie sono quasi, se non sempre all’ordine del giorno. La camorra è un cancro che si diffonde e sparge le sue “metastasi” tra la popolazione che, impaurita e spesso anche complice, finge di non vedere e non sentire quello che accade, assicurandosi così la protezione dei camorristi. Persino i politici locali fanno affari con la camorra e questo ha portato, nel corso degli anni, allo scioglimento di varie giunte comunali perché i politici erano complici dei camorristi. Ma se si pensa che la camorra agisca solo in Italia ci si sbaglia di grosso: questa organizzazione ha trovato il modo di collaborare con gruppi mafiosi di altri paesi e gli affari che trattano sono molteplici: droga e armi tra i più richiesti. Non è facile vivere dove la camorra impera e per questo Saviano ha voluto raccontare, fin nei minimi particolari e senza nascondere nulla, tutto quello che succede e come si vive nella terra dominate dai camorristi. Un romanzo che ha provocato le ire dei boss che vorrebbero vedere questo scrittore morto ma la lotta per la verità e la giustizia è stata più forte delle minacce e con questo libro Saviano ha voluto raccontare tutto, perché la verità è l’arma migliore con cui combattere, perché la giustizia possa un giorno trionfare sulla criminalità e sui criminali.

Voto alla fine della lettura del libro: 9.

👍 ho ammirato molto il coraggio che Saviano ha avuto nel voler raccontare, senza nascondere nulla, la situazione che il popolo campano è costretto a vivere a causa di questo cancro schifoso chiamato camorra; è un libro brutale, potente ma che informa a 360º chi lo legge; Saviano, scrivendo questo libro, insegna che non bisogna mai avere paura di raccontare la verità e che il coraggio può essere più forte della paura.

👎 ho trovato disgustoso, addirittura vomitevole e nauseante il modo in cui una parte delle persone si rende complice, con il loro silenzio, alle attività criminali della camorra. Una sorta di “Non vedo, non sento, non parlo” che non è giustificabile perché davanti ai crimini commessi dalla camorra non si può girare lo sguardo da un’altra parte ma bisogna avere il coraggio di denunciare, proprio come Saviano ha fatto con il suo libro.

E voi avete già letto “Gomorra” di Roberto Saviano? Provate, per un attimo, a mettervi nei panni di Roberto Saviano: avreste avuto anche voi il coraggio di fare quello che ha fatto lui, raccontando tutta la verità?

Aspetto i vostri commenti. 🙂

Lanciamissili

Esistono attrezzi infernali che si chiamano lanciamissili (vedi immagine animata). Ora, questi aggeggi sono in grado di lanciare un fottio di missili in poco tempo…

Solo un idiota penserebbe che questi missili vanno a colpire obiettivi strategici al millimetro non cagionando alcun ulteriore danno a chicchessia.

La verità è esattamente l’opposto: questi aggeggi infernali distruggono, distruggono e distruggono senza star lì a sottilizzare cosa stanno distruggendo. Quindi distruggono civili, animali, natura.

Per questo motivo tutti i paesi che usano questi aggeggi infernali sono colpevoli di crimini di guerra, contro gli umani e la natura.

Chi utilizza questi aggeggi infernali è un criminale da sbattere in galera per sempre (se non lo volete ammazzare).

Ora, credete forse che questi aggeggi siano fuorilegge?

No?

Ergo tirate le ovvie conclusioni.

PSYOPS e la guerra psyco.

Il “Ministero della Verità” di Orwelliana memoria, macina a pieno rodaggio da un biennio abbondante a questa parte, e ormai funziona a meraviglia.
Il 99% della controinformazione è infatti in mano ai servizi segreti, in particolare a quelli angloamericani dove, sopratutto in Italia, sono molto bravi ad agire e a nascondere la mano, i migliori di tutti, magari addossando ad altri la colpa.
Conosciamo bene nella storia recente della nostra repubblica e anche non recente, fin prima dell’unita d’Italia, quali sono stati i loro coinvolgimenti nelle nostre vicende principali, dai Garibaldi e i Mille alla capitolazione dei Borboni nel Meridione, dalle crisi economiche pre-belliche all’ascesa di Capoccione e alla sua capitolazione, dal periodo post bellico fino a Tangentopoli, le stragi di stato e la fine della prima Repubblica.
Ebbene dovete sapere che esattamente due anni fa, al battesimo del Covid19, da noi, arrivarono esperti militari USA di guerra psicologica, presso il Camp Darby, nella tenuta del Tombolo in provincia di Pisa.
La base, che è, a tutti gli effetti, una base militare USA, anche se ospita un comando NATO, occupa circa 2mila ettari, oggi parte integrante del Parco di Migliarino e al suo interno ci sarebbero 125 bunker, dove si troverebbe “stoccato” circa un milione di proiettili di artiglieria, ma anche bombe aeree e missili. Secondo alcuni esperti ci sarebbero anche dotazioni nucleari, oltre a carri armati e diversi veicoli militari.
Ebbene a giugno del 2020, la cronista Francesca Angius, descrisse che assieme alle armi della guerra convenzionale, i nostri alleati stavano allestendo da anni in quell’area, circa dagli anni ’60, un centro strategico per le “forze d’elite”, destinate alle cosiddette “guerre non convenzionali” e alle famigerate “operazioni psicologiche”, che tecnicamente vanno sotto il nome di PSYOPS.
Riporto ancora la dichiarazione di Francesca Angius nell’articolo.
“Si tratta del complesso delle attività psicologiche pianificate in tempo di pace, crisi o guerra, dirette verso gruppi obiettivo amici, nemici o neutrali, al fine di influenzarne gli atteggiamenti e i comportamenti che incidono sul conseguimento di obiettivi prefissati di natura politica e militare. Le PSYOPS, quindi, sono finalizzate alla conquista delle menti attraverso la gestione ad arte delle informazioni e delle verità e costituiscono uno strumento di strategia militare. L’esigenza di dotarsi di unità PSYOPS è nata, in seno alla NATO, dalla convinzione che l’uso programmato delle comunicazioni di massa possa influenzare, anche in modo decisivo, l’esito di un conflitto.
Il dominio delle informazioni è sempre più una dimensione fondamentale del moderno campo di battaglia, dove propaganda, disinformazione e manipolazione delle informazioni ne rappresentano una parte essenziale”.
E ancora ci chiediamo perché c’è gente “mascherinata” al supermercato o perché c’è ancora chi crede che morirà contagiato ?
Come se non fosse più possibile morire d’altro ?
O chi crede ciecamente ai servizi giornalistici sulla “guerra dei bottoni” combattuta oggi in Ucraina ?
Perché le unità di PSYOPS, italiane ed angloamericane, dalla mattina alla sera, martellano coi mezzi di persuasione/informazione, tutte le menti deboli di questo Paese. Siamo immedesimati in un film al quale partecipiamo a volte da comparse e a volte da protagonisti nostro malgrado, senza possibilità di declinare la scrittura e la nostra partecipazione. Io ad esempio verrei molto meglio in video con un bel paio di baffi alla Amedeo Nazzari. Non vi risparmierei neanche la battuta passata alla storia dei Caroselli della mia infanzia : “Chi non beve con me … peste lo colga !!!” 😉

Sui giornalisti

Tra le categorie più abiette e riprovevoli del genere umano, quella dei giornalisti occupa un ruolo prominente, a un’incollatura dai pedofili, primi tra i peggiori, ma sicuramente sopra agli spacciatori di crack, persone che a confronto sono ammirevoli.

Gli ultimi tempi stanno però dimostrando una implicita rivendicazione da parte dei giornalisti di scalzare i pedofili dal podio. Le loro azioni vanno senza dubbio in questa direzione. E non è detto che non ci riescano! Un colpo da maestro, in tale contesto che premia chi fa la cosa più abominevole, è stato portato oggi, dal giornale radio di Radio Due, in cui la giornalista è andata a intervistare alla Stazione Termini di Roma (che giornalismo d’inchiesta!) i profughi scappati dall’Ucraina in guerra, ed è riuscita a trasformare tale tragedia in una viscida propaganda a favore dei sieri magici, facendo dire a quei poveri disperati che erano venuti in Italia per bucarsi.

Ascoltare dal minuto 3:22 https://www.raiplaysound.it/audio/2022/03/GR-2-ore-1030-del-04032022-a436d7c2-517a-43bc-ae2e-9b009a0cb4a3.html

Ecco, se solo d’Io può decidere della vita e la morte della persone, per giornalisti e pedofili ho già deciso. Per gli spacciatori di crack invece ancora non saprei…