GLI OGGETTI NEGLI SPECCHI SONO PIÙ VICINI DI QUEL CHE SEMBRA.

Jurassic Park


Dopo lunga latitanza vorrei offrire un caffè a 2010: Fuga da Polis.

Mi dispiace di non riuscire a essere più presente ma cerco sempre di fare del mio meglio per riaffiorare dal caos.

E dal caos, che è ciò che mi rispecchia, chiederei a voi una visione più riflettente, riflessa, riflettuta.

Gli specchi delle mie brame in questo caso in realtà diventano virtual mirror e ci proiettano verso il futuro.

Alcune case automobilistiche hanno introdotto le telecamere per gli specchietti laterali.

Posto che sicuramente sono indispensabili per i camion, rimarranno un optional per automobili di lusso oppure sostituiranno gli specchietti di vetro?

Lo chiedo nell’ottica del nuovo trend o imbuto (leggasi ‘mbuto alla Guzzanti) che ci porta verso una mobilità totalmente elettrica: sarebbe l’ennesimo componente che consuma energia, o no?

Aiutatemi a non sentirmi una anti-progresso e nemmeno una donna al volante che pensa alla facilità con la quale gli specchietti si possono rompere, e illuminatemi, please.

Immagine dal web

29 pensieri riguardo “GLI OGGETTI NEGLI SPECCHI SONO PIÙ VICINI DI QUEL CHE SEMBRA.”

  1. Io sono poco avanti in queste cose e non posso essere utile; penso che andrò a piedi per un po’, finché la gente non rinsavisce… quindi presumo che passeranno decenni.

  2. Sai che me lo chiedevo anche io. Fanno auto elettriche piene zeppe di roba che consuma elettricità. Ma ci sono o ci fanno?
    Io comunque sto ancora aspettando l’utilitaria a pedali. Più ecologica di così…

  3. Lo imparo adesso. Al di là del consumo elettrico, che magari sarà irrisorio, non vedo il miglioramento della funzionalità. Per me la tecnologia ha senso se ci migliora la vita, non se la complica con giochini inutili, buoni solo per consumare energia o per rompersi sul più bello. Una mia amica comprò un’auto computerizzata quando ancora era quasi fantascienza: felice di mostrare il suo giocattolino, che parlava come la Kit protagonista di Supercar, ci porta a fare una gita a Firenze. Non so per quale motivo, ma il computer si guasta e non era possibile disattivarlo, perciò abbiamo fatto tutto il viaggio con la voce metallica che ci ricordava di allacciare le cinture, nonostante le avessimo già allacciate.

    1. Ecco, senza contare che il costo per la sostituzione di uno specchetto del genere sarà forse dieci volte quello dello specchietto di vetro.
      Raffa mi viene da ridere perchè mio marito direbbe che io in macchina sarei capace di parlare da qui a Firenze gratis, e senza voce metallica 🙂

      1. Un conto è chiacchierare, che ci sta benissimo soprattutto in un viaggio lungo, un conto è una frase ripetuta meccanicamente. L’abbiamo un po’ coperta con la radio, ma si sentiva comunque. 🙂

  4. Ecco. 😉

    Qui ci potremmo scrivere capitoli, però mi contengo che oggi il “pippone” già l’ ho fatto…

    Posso dire che ho guidato un’ utilitaria elettrica dotata di tale aggeggio (Honda “e”) e confermo che è una cazzata clamorosa. Difficile che si rompa fisicamente (i “braccetti” che sostengono le telecamerine sono veramente corti ed è difficile sbatterli contro qualcosa) e forse fa guadagnare qualche decimale in termini di aerodinamicità generale del mezzo, ma rimane una cazzata. I due schermi LCD che restituiscono le immagini consumano come, beh, come due schermi LCD con la retroilluminazione e tutto. Poi anche se ti ci abitui danno comunque una visione “falsata” (altro che “closer than they appear”) tipo console da videogiochi. Quando si guida, sarebbe il caso di attenersi alla realtà. Aggiungo che in condizioni meteo sfavorevoli, gli obiettivi delle telecamerine si appannano, si bagnano, si incasinano al punto che è come se non ci fossero: per fare un parcheggio a retromarcia ho dovuto girare il collo come un gufo, cosa che con il mio cassettone ultraventenne (che però ha due bellissimi specchietti di vetro che si sbrinano pure da soli) non sono mai stato costretto a fare.

    Insomma, è una cazzata. L’ ho già detto ? Lo ridico. 😀

    Sono lanciato verso un altro “pippone”, mannaggia… Vabbè, mi contengo come promesso.

    Però.

    Secondo me, le auto elettriche dovrebbero limitarsi a quelle veramente utili. Quelle piccolissime, da città, pratiche e magari poco costose. Una per tutte la Citroen Ami, brutta ma geniale. Spartana ma perfetta per chi debba spostarsi velocemente in una grande città senza spendere un occhio e senza affogare quando piove.

    1. Quando ho aperto il link mi è partito un polmone! 🙂
      Ecco.
      GRAZIE! Più della prova diretta non potevo chiedere.
      La Ami piace anche a me perché è proprio concepita all’opposto: minimizzare. Minimizzare consumi, spazi, costi di produzione assemblaggio ecc. ad esempio con le portiere pezzo unico, la parte davanti uguale e simmetrica a quella dietro e via discorrendo, insomma per farla breve, cose che hanno senso.

      1. …che poi pare che i francesi si siano inventati qualcosa, ma come al solito i primi fubbimo noi quando inventabbimo la PANDA ! Quella meravigliosa opera dell’ ingegno (parlo della primissima serie) che se la riproducessero ora uguale identica magari con propulsione elettrica (che tanto le prestazioni sarebbero uguali se non migliori) farebbero sfracelli nel mercato automotive. Ma niente, la Fiat non ne azzecca una: l’ ultimo colpo di genio lo ebbero con la 500 riplasmata sull’ originale, ma dopo di quello il nulla.

        A proposito, ho avuto occasione di andarmene in giro per qualche giorno con una 500 “vera”, mi pare fosse del 1968: non esagero, un’ esperienza entusiasmante ! Consumi ridicoli, spazio interno più che bastante (sto più stretto in una Smart, che è lunga uguale anzi di più e ha solo due posti), parcheggio facile e affidabilità totale. Pure quella, se la rifacessero uguale sarebbe un successo.

      2. Sono d’accordo su tutta la linea! Francesi compresi!
        Scherzi a parte la Panda originaria è davvero un auto indistruttibile e perfetta per tante situazioni.
        La 500 vera un’icona assoluta, chettelodicoafare.
        Ricordo quella che l’amica di mia madre ha guidato per tutta la vita, indimenticabile!!

  5. Off-Topic (ma a proposito di caffè e di “oldies but goldies”): ho finalmente deciso dopo anni di quiescenza di restaurare e rimettere in funzione una macchina da espresso “La Pavoni” che avevo riposto tanto tempo fa. Una di quelle cose che sono felice di non aver dato via. Non c’entra una mazza, ma volevo condividere, se riesco a riportarla ai vecchi fasti (dato il calcare e altre noie elettriche sarà dura ma ce la farò), sarò felice di offrire caffè “virtuali” (o anche reali, chissà) da queste parti… 😉

    1. Caspita io direi che la tua Pavoni avrà sicuramente un valore e che vale davvero la pena spenderci tempo e pazienza!
      In effetti il calcare è sempre in agguato ma quelle macchine meritano sicuramente.
      Non ci sarebbe comunque paragone con eventuali soldi spesi per una nuova macchina del caffè perchè anche in questo caso invece di migliorare …
      Aspetto aggiornamenti dunque!
      E aspettiamo tutti un buon caffè, nel mio caso virtuale perchè noi siamo stanziali, ma radicati proprio 🙂 però GRAZIE!!

  6. Io adoro camminare 🚶🏼‍♀️ e mi piace guidare, ma di questi aggeggi moderni non mi intendo molto. Un abbraccio te lo do volentieri ❤

  7. VORREI CHIEDERE ALLO STATO PER QUALE CATZO DI MOTIVO SIA ACCETTABILE UNA TELECAMERA MONTATA SU UN’AUTOMOBILE MENTRE NON SIA ACCETTABILE UNA TELECAMERA FUORI DALLA FINESTRA DELLA PROPRIA ABITAZIONE CHE NON SIA PUNTATA VERSO IL BASSO. ATTENDO UNA RISPOSTA CHE NON VERRA’ MAI. IO COMUNQUE GIA’ LA SO LA RISPOSTA (LE MULTINAZIONALI CONTANO PARECCHIO, MENTRE IL CITTADINO COMUNE NON CONTA UN MAZZO).

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