STORIA DI UN IDILLIO ANTICO – LA SETTIMANA ENIGMISTICA

DA ARCHIVIO PERSONALE. POI ERA “BACCO”, MA PER UN ATTIMO MI HA DATO UN BRIVIDO.

Alla stragrande maggioranza di voi probabilmente non fregherà un cazzo, ma io sono letteralmente innamorato de “La Settimana Enigmistica“.

Come per tutti gli amori che si rispettino, ricordo esattamente le circostanze in cui ci siamo conosciuti: ero piccino, parecchio, ed avevo da poco imparato a leggere… mio nonno materno era un appassionato di enigmistica e non perdeva un numero che fosse uno di questa rivista. Credo l’abbia comprata ininterrottamente a partire dalla prima uscita, nel 1932: faceva ogni gioco di ogni numero, dai più semplici a quelli “impossibili”, diceva che così gli durava una settimana intera. La cosa buona (per me) è che non buttava mai i numeri vecchi, quindi disponeva di un archivio virtualmente inesauribile. Viveva in una casa che quando fu venduta ce ne ricavarono quattro, quindi spazio ne aveva. Mi spiace solo che quando ci lasciò, molto prematuramente, la prima cosa ad essere buttata al macero fu proprio quella collezione: averla oggi sarebbe un valore non indifferente.

Torniamo a noi: causa cazzi familiari dell’ epoca mi trovai a passare un mesetto abbondante a “casa dei nonni”, e siccome la sera non avevo niente da fare e la televisione non mi attirava, cominciai a sfogliare quei fascicoli. I giochi erano ovviamente tutti risolti (tanto ancora ero troppo piccolo per cimentarmi) ma le vignette, i “Forse non Tutti Sanno che”, le “Spigolature”, i “Leggendo qua e là” ed altre amenità erano tutti là per me: una marea di roba da leggere che credo abbia contribuito anche a formare la mia cultura generale.

Sta di fatto che ad un certo punto ho cominciato a comprarmela pure io. Non con la costanza e l’assiduità del nonno, ma da almeno 40 anni a questa parte è raro che passi un mese senza che ne compri almeno un numero.

Ho quindi una base statistica abbastanza ampia da poter affermare senza tema di smentita che è veramente (come dice una delle storiche “grida” di copertina) “Il passatempo più sano ed economico“. Ad oggi, con il modico esborso di 1,70 Euri vi portate a casa una rivista che:

  1. pur aggiornandosi, sembra sempre una cosa anni ’30, sempre fedele a se’ stessa, graficamente ineccepibile.
  2. è assolutamente priva di riferimenti politici, mai “schierata”, assolutamente neutrale.
  3. è pulita nel linguaggio e nelle immagini, non c’è una volgarità che sia una, nemmeno a cercarla col lanternino.
  4. è assolutamente corretta sin nei più piccoli particolari. Non c’è un errore di ortografia, un refuso tipografico, non manca un puntino su una “i”, niente. Potete passarla ai raggi X e non troverete una cosa men che precisa (nella mia mania ossessivo-compulsiva sono riuscito a trovare degli errori – rari – persino in un’ edizione del Dizionario Enciclopedico Treccani, ma nella “Settimana” mai).

e poi, veramente, vi aiuta a passare il tempo come poche altre cose al mondo. Ricordo che una volta, quando ero ricoverato in ospedale, un Amico che mi conosceva bene mi portò le due sole cose che sapeva mi avrebbero fatto veramente piacere: Una Settimana Enigmistica ed un pacchetto di Marlboro rosse (con penna Bic e scatoletta di cerini a corredo).

Ancora oggi rimango un forte sostenitore di questa pubblicazione: il fatto che resista tuttora, secondo me, ne fa un fenomeno editoriale senza uguali. Fra i miei avi non c’è nessun sardo, quindi non sto qui a sviolinare, ma non mi stupisce che sia stato proprio un sardo a crearla. Come la lama di un “pattada”, la Settimana non tradisce, mai.

18 pensieri riguardo “STORIA DI UN IDILLIO ANTICO – LA SETTIMANA ENIGMISTICA”

  1. A me veniva proprio automatico… ho esitato solo perchè non ci potevo credere, sarebbe stato un caso unico di violazione della “policy” editoriale. Infatti era proprio “bacco”.
    C’è un’altra piccola “chicca” nella foto: matita Staedtler 9B, quasi un “carboncino”. Un tempo andavo di penna biro, le poche correzioni le facevo riscrivendoci sopra, poi ho cominciato con quella particolare matita (ne tengo sempre una scorta) perchè ha la particolarità di scrivere quasi senza bisogno di spingere sul foglio ed è comodissima ad esempio quando ci si trova a letto, reggendo la rivista con una sola mano: in quella posizione non si può fare pressione, ma con una matita così non serve.
    Un’ altra mia fissazione: tutto ciò che è cancelleria… ricordi che avevo notato in un tuo post i “Quablock” ? Ecco. Se mi lasci in una cartoleria non esco più… 😉 Se oggi avessi la voglia e l’energia di (ri)aprire un negozio, sarebbe proprio una cartoleria.

  2. La settimana enigmistica in effetti è il passatempo preferito di tutti i nonni che attendono il giovedì per ritirare la rivista che come recita “vanta il più alto numero di imitazioni” 🙂

  3. Sarebbe consigliabile tramandare queste belle tradizioni anche ai nostri figli e nipoti. Perché la cultura è sotto attacco.
    Vogliono soltanto bimbi e fanciulli “incretiniti” da mascherine, peraccini, saluti con inchino e distanziamento sociale.
    Docenti “pensanti” fuori dalle aule.
    Lezioni in classe (dalle più piccole di età) su Omo, Bi e Transessualità.
    Poco importa se a breve non si saprà cosa sono le “Crittografate”, i “Rebus”, lo “Schema libero”, gli “Anagrammi” e la “Sfinge”.
    L’importante è sapere chi è il nuovo fidanzato di Belen.

  4. Compagna imprenscindibile per i miei viaggi in aereo.
    Grazie a cruciverba e rebus non ci sono vuoti d’aria o temporali che mi preoccupino. Salvo la volta che inconsapevolmente presi un volo di una compagnia rumena. Mentre l’aereo ballava come pochi, il comanadante ci comunicò di non allarmarci per la turbolenza. Usando un accento molto in voga nei campi rom. La mia vicina di posto scoppiò a piangere: “oddio pure lo zingaro che pilota. Siamo morti”.

  5. L’ incipit del post era scaramantico… in verità sapevo che avrei trovato in voi degli estimatori dell’ oggetto… 😉

    Baglio: secondo me meriterebbe un premio, sia per la qualità che per la longevità. C’è dietro un lavoro incredibile, mi piacerebbe un giorno entrare in quella redazione per vedere coi miei occhi un posto che funziona davvero.

    Allegro: se lei fa quelli più difficili, resta parecchio da “riempire”… so che il tempo non ti avanza, ma ti suggerisco di cimentarti qualche volta: potresti appassionarti !

    Wu: quello è un ottimo gioco… mi dispiace solo che gli schemi sono sempre piccoli, sarebbe intrigante uno di quelli a mezza pagina ma se non lo hanno fatto finora un motivo ci sarà.

    Coule: applauso a scena aperta per aver trovato un senso positivo alla parola “democristiano” 😀 Non l’avevo mai vista sotto quell’ ottica, ma ci sta.

    K: siamo in sintonia. Io comincio sempre dalle PC di pagina 41. Da quando erano firmate Bartezzaghi padre sono sempre state la mia “palestra”. Ricordo che quando stavo coi miei ero costretto a comprare una seconda copia per me, perchè “il Bartezzaghi” se lo fregava sempre mio padre mentre mia madre si appropriava di Cornici Concentriche, Incroci Obbligati e Bersaglio. E se non mi sbrigavo “spariva” pure Ghilardi. Da lì l’ esigenza della copia personale.

    Mantus: come già detto altrove, se salgo su un aeroplano sto talmente teso che se prendo una penna in mano la spezzo. 😉 Beato te che riesci pure a darti all’ enigmistica… poi vabbè, se prendi gli aerei rumeni te la cerchi, eheheheh… Ricordo con orrore un volo di nove ore durante le quali non ho mai lasciato la poltrona, non ho mangiato ne’ bevuto nulla, non ho letto nulla, non ho detto nulla. Anzi no: mi hanno chiesto “tutto bene signore” ? Ho detto “SI”. Mi hanno chiesto “desidera qualcosa signore” ? Ho detto “NO”. Immobile e muto dal decollo all’ atterraggio. Non sono fatto per viaggiare in aereo.

  6. @ fuga da polis.
    Ricordo un volo AIRONE di nove ore per santo domingo. Avevo comperato un blocco enigmistico grande come un volume della Treccani. Quando l’areo balla non mi preoccupo. Anzi mi verto a guardare le facce di amici e amiche in preda al panico.
    Sono una brutta persona? forse si.
    Tanto una zingara mi ha detto che morirò prima dei sessanta anni.
    Ci sono quasi. Almeno avrò vissuto dieci anni più di mio padre. Pur godendomi assai meno la vita.

  7. No. Non sei assolutamente una brutta persona.
    E’ solo una questione di contesto: io facevo lo stesso quando guidavo con altra gente in macchina 😀 Ora ho assunto la guida da pensionato, perchè sono consapevole che i riflessi non sono più quelli (stesso motivo per cui ho abbandonato la moto), ma ai “tempi d’oro” facevo venire i capelli bianchi alla gente. E mi divertivo da matti !
    Il mio problema con l’aereo non è limitato a quando “balla”, è proprio che mi caco sotto da quando stacca i carrelli da terra fin quando non è parcheggiato al terminal… non mi dà sollievo nemmeno il semplice atterraggio, deve proprio fermarsi e basta. Sistematicamente scendo con un mal di testa feroce dovuto allo stringere continuo della mascella e con un bisogno impellente di pisciare dovuto al fatto che durante il volo non mi alzo manco se mi pagano.
    Or che ci penso, è dal 2007 che non salgo su un velivolo, ed ho intenzione di continuare così.
    Unica cosa volante che non mi abbia fatto questo effetto è l’ elicottero: quello l’ ho sempre preso di buon grado e non mi ha assolutamente dato problemi, salvo un brutto caso di emorroidi esterne scatenate da un’ ustione perchè mi ero seduto su una specie di panca laterale che non mi avevano avvisato essere bollente. ‘Sti bastardi.

  8. Considerato che era proprio bona (incrocio rom e francesina) ho usato altre parti anatomiche, Rigorosamente a pagamento. (Non soldi, ma un passaggio in macchina) Non ho problemi a dichiararare la prosecuzione dell’attività di famiglia: mio padre era una gran puttaniere, Non ci trovo nulla di male nel proseguire la tradizione. Magari con qualche precauzione, visto che mio padre mi ha “regalato” una sorellastra ed almeno due fratellastri.
    Certo è che ritrovandomi una figlia femmina, qualche perplessità comincio ad averla.

  9. Aha… una “gitana”, dunque !
    Ecco, io in questo temo di averlo deluso parecchio, mio padre.
    Precauzioni sempre, non sia mai !
    Per la figlia, stai vigile: finchè decide lei, “nulla quaestio”… ma di uomini disinvolti ce ne sono troppi in giro e non tutti sono educati. Se io avessi una figlia non camperei, e probabilmente non farei campare manco lei.

  10. Anch’io sono un grande estimatore della Settimana Enigmistica.
    Hai scritto un articolo molto bello e simpatico… aperto in un modo veramente particolare. Bravo.
    Buon Pomeriggio domenicale.
    Quarc

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