Allora.
Lo Stato ti dice: “tu hai evaso tot milioni di tasse, mi devi pagare”.
Tu fai ricorso contro il provvedimento e riesci a produrre abbastanza documentazione da convincere una Commissione tributaria che non è vero. Infatti vinci il ricorso.
Lo Stato non ci sta, si oppone e ricorre. Ma tu vinci di nuovo.
Rimane solo una terza (ed ultima) possibilità, il ricorso per legittimità. E lo Stato (tanto le spese le paghiamo noi, se perde), ci rifà. Insiste. Non ha nulla da perdere.
Ad un certo punto, arriva una legge che ti da’ la possibilità di “chiudere” la situazione ed uscire da questa cosa (che intanto ti sta costando parecchio), pagando una trascurabile frazione dell’importo che ti era stato richiesto in origine.
I “puristi” a questo punto diranno: Beh, se hai ragione non dovresti temere il ricorso per legittimità, e non dovresti nemmeno valutare la possibilità di pagare (seppur pochissimo) per dei soldi che non devi a nessuno.
Il Cazzo.
I puristi non credo che abbiano mai avuto a che fare con i tribunali.
Non dimentichiamo inoltre che questa legge (che simpaticamente è stata etichettata come legge “ad aziendam”) toglie dall’impasse giudiziario-fiscale non solo la Mondadori, ma anche qualche altro migliaio di aziende (con meno possibilità e meno resistenza della suddetta) che magari nelle more del giudizio rischiano pure di chiudere e mandare a casa un altro po’ di gente.
Ricordiamoci infine che per usufruire di questa “agevolazione” (che poi alla fine è comunque un ricatto), è necessario che l’aspirante “condonato” abbia già vinto nei due primi gradi di giudizio. Proprio come la Mondadori. E per vincere due ricorsi in Commissione Tributaria, gli avvocati te li devi pagare, e costano pure salati.