La colpa morì piccìna

Eccomi. Sono quel sog­getto «socialmente pe­ricoloso », così è scrit­to nella sentenza, che mercoledì sarà arrestato se la Cassazione confermerà il ver­detto emesso contro di me da un giudice di Milano. Un anno e due mesi di carcere per aver pub­blicato, anni fa su Libero che al­lora dirigevo, un articolo critico nei confronti di un magistrato che aveva autorizzato una tredi­cenne ad abortire. Non ho prece­denti penali ( come tutti i diretto­ri, che in base a una assurda leg­ge rispondono personalmente di tutto ciò che è scritto, sono sta­to condannato più volte a risar­cimenti pecuniari), non ho mai fatto male volontariamente a una mosca né mai lo farei.

Combatto da oltre trent’anni su quel magnifico ed esaltante ring democratico che è l’infor­mazione. Ne ho più prese che da­te ma non mi lamento, mai ho ri­sposto con querele a insulti e mi­nacce. Ho lavorato al fianco di grandi giornalisti, da Indro Montanelli a Paolo Mieli, da Giu­lio Anselmi a Giuliano Ferrara. A ognuno ho rubato qualcosa.
Uno di loro, Vittorio Feltri, da tredici anni è anche un fratello maggiore che mi aiuta e proteg­ge e di questo gli sarò per sem­pre grato. Ho combattuto anche con durezza le idee di tante per­sone potenti e famose, ma non ho alcun nemico personale.

A volte ho sbagliato? Certo che sì, e ho sempre pagato in tut­ti i sensi. Sono un liberale, amo e mi batto per la libertà mia e di tutti, e per questo sono orgoglio­so di dirigere oggi il quotidiano della famiglia di Paolo Berlusco­ni, famiglia che la libertà ce l’ha nel sangue, fin troppo direbbe­ro alcuni.

Potrei difendermi dalle accu­se sostenendo, come è vero, che quell’articolo non l’ho scritto io, o cose del genere. Non lo farò perché ho la profonda convin­zione che nessuno, dico nessu­no, debba andare in carcere per una opinione, neppure la più as­surda. Se danno c’è stato che venga quantificato e liquidato. Ma nulla di più è dovuto. L’erro­re ha un prezzo, un principio no. E il principio che non ha prezzo è che nessun giudice può mandare in carcere qualcu­no per le sue idee. Se accettassi­mo questo sarebbe la fine della democrazia, tutti noi saremmo in balia di pazzi, di uomini di Sta­to in malafede, di ricattatori. Io sono disposto a pagare un equo indennizzo, ma non baratto la mia libertà.

Per questo ho detto no a scorciatoie che i miei nuovi e bravissimi avvocati mi hanno proposto. La classe dei magistrati che ha partorito questo obbrobrio ab­bia il coraggio di correggersi o l’impudenza di andare fino in fondo. Non ho paura. Io sono un nulla rispetto al problema in questione. Vogliono fare con­cludere il settennato di Napoli­tano (l’ho aspramente criticato in passato, se sarà il caso lo rifa­rò ma lo rispetto e ringrazio per l’interessamento annunciato ie­ri) che dei magistrati è anche il capo, con una macchia indelebi­le per le libertà fondamentali? Vogliono mandare Monti in gi­ro per l’Europa come il premier del Paese più illiberale dell’Occi­dente? Lo facciano, se ne hanno il coraggio. Per questo, non per il mio destino personale, sareb­bero dei criminali alla pari di chi ha stilato la sentenza che vuole impedirmi di scrivere ciò che penso per il resto della mia vita. Rinuncio al salvacondotto per rispetto alle persone con le quali condivido la vita, ai letto­ri, ai miei tre vicedirettori che si fidano di me, dei cento giornali­sti che dirigo e che hanno il dirit­to di lavorare in un giornale se­condo i principi non negoziabi­li stabiliti dal suo fondatore In­dro Montanelli.
(A. Sallusti)

In queste ore di indignazione, la Cassazione spiega perché è stato condannato Alessandro Sallusti, all’epoca dei fatti contestati direttore di Libero, oggi de Il Giornale. In una nota firmata dal consigliere Raffaele Botta, la Suprema Corte ritiene che «è opportuno precisare» aspetti del caso Sallusti «non esattamente evidenziati dalla stampa nei giorni scorsi». Per prima cosa la falsità della notizia contenuta nell’articolo del 18 febbraio 2007 dal titolo “Costretta ad abortire da genitori e giudici”.

Botta spiega che la notizia era «falsa (la giovane non era stata affatto costretta ad abortire, risalendo ciò ad una sua autonoma decisione, e l’intervento del giudice si era reso necessario solo perché, presente il consenso della mamma, mancava il consenso del padre della ragazza, la quale non aveva buoni rapporti con il genitore e non aveva inteso comunicare a quest’ultimo la decisione presa)».

Inoltre, dalla sentenza è emerso che la «non corrispondenza al vero della notizia (pubblicata da La Stampa il 17 febbraio 2007) era già stata accertata e dichiarata lo stesso giorno 17 febbraio 2007 (il giorno prima la pubblicazione degli articoli incriminati sul quotidiano Libero) da quattro dispacci dell’agenzia Ansa e da quanto trasmesso dal Tg3 regionale e dal radiogiornale (tant’è vero – prosegue la nota – che il 18 febbraio 2007 tutti i principali quotidiani tranne Libero ricostruivano la vicenda nei suoi esatti termini)». Infine, è emersa «la non identificabilità dello pseudonimo Dreyfus e quindi la diretta riferibilità del medesimo al direttore del quotidiano».
(ilsole24ore.it)

http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2012/09/sallusti-nota-cassazione.pdf?uuid=a3d1c908-07ff-11e2-8185-6e14e28d244c

La pena è sicuramente esagerata,su questo concordo,ma questo signore,che si vanta di lottare sul ring dell’informazione,HA DETTO IL FALSO mentre tutti rettificavano.
Quindi non faccia la vittima,non rompa i coglioni e chieda scusa.

La libertà d’opinione deve rimanere tale,ma le opinioni facciamocele sui fatti veri.
Avere opinioni è una cosa,dire il falso (sapendolo) diffamando è un’altra.

21 pensieri riguardo “La colpa morì piccìna”

  1. “questo signore,che si vanta di lottare sul ring dell’informazione,HA DETTO IL FALSO mentre tutti rettificavano”
    E nascondendosi dietro uno pseudonimo
    E augurando la morte al giudice e ad altri protagonisti della vicenda

  2. A Sallusti non basterebbe un millennio per essere “rieducato”, poiche’ come sosteneva gia’ a suo tempo Beccaria quella dovrebbe essere ambizione e ruolo dei carceri.
    A ‘sta merda per tacitarlo ci vorrebbe un paletto conficcato nel petto come per nosferatu, la somiglianza poi e’ palese, quello si nutre di sangue altrui.
    Ipocrita lui e peggio pure di lui travaglio che ne ha prese le difese, fan tra loro casta e si difendono vicendevolmente quando li si tocca. Una delle poche penne lucide lette sull’argomento e’ quella di massimo fini. Si appella alla liberta’ d’opinione il merdone quando invece la sua e’ diffamazione ed uso ritorsivo dello strumento informativo, e sotto ai ferri ci dovrebbero passare un bel po’ di pennivendoli, da porro a feltri senza tralasciare un pasqua e pure travaglio, quel filosionista del cacchio con la scopa rettale incorporata.

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10863

  3. Massimo Fini è tra le pochissime menti lucide e trasversali che nel giornalismo italiano meritano di essere lette.

  4. Sallusti rinviato a giudizio per diffamazione 😯

    Buhahahahahahahahahahahahahahaha

    E 2 😀

  5. io non lo voglio nemmeno leggere
    quell’idiota di farina adesso dice che l’ha scritto lui….ma chissene vogliamo aggiungerlo?
    tutte belle parole…le opinioni…la libertà di stampa….la libertà di pensiero…si ma se il dato di fondo è falso ed è consapevolmente falso la libertà di opinioni non c’entra un par di cazzi
    a me che lui debba andare in prigione mentre “i delinquenti no” sembra una giustificazione idiota quanto idiota è il suo giornale…ci sono reati diversi e pene diverse e a seconda di quale si commette si subisce la data pena
    adesso faranno la solita boiata per salvare il loro amico e i parlamentari fomentati da quel gioppino di napolitano e da quella miliardaria della severino faranno una bella leggina depenalizzante in tre minuti
    eh si perchè il consenso su questo lo troviamo subito vero?
    è sulla legge elettorale, sulla riforma del lavoro, sulla riforma del fisco, sulla corruzione che stiamo a cincischiare da mesi e mesi, vero brutte merde?
    ecco io vorrei che all’indomani dell’approvazione di quell’aborto (quello si) di legge il giornale di sallusti titoli “depenalizzazione della diffamazione si e legge elettorale no”

  6. Mi rallegro avv. Perply….vedo che comincia ad usare un lessico consono quando occorre 😀

    “brutte merde” mi è piaciuto molto 😀

  7. Bònasera. Sarò breve. (scusate ma di questi tempi sono un pochino sovraccarico)

    Ho letto (grazie Francesco) l’articolo in questione. Devo dire che è un ammasso di puttanate antiabortiste e pseudoliberiste da far venire i conati. Ok. Però…

    Però leggo tanta di quella merda tranquillamente paragonabile (se non peggiore) e la leggo ogni giorno, la vedo tranquillamente colare dalle pagine di Libero come da quelle del GIornale, come da quelle di Repubblica, del Manifesto, dell’Unità, del Messaggero. Non a caso il fine ultimo della carta di giornale dovrebbe essere quello di carta da culo: alla merda c’è abituata dalla nascita.

    E non mi pare che ogni giorno un direttore di giornale venga condannato in cassazione, anzi.

    E allora ? Magari adesso Sallusti esagera un po’ a fare la vittimina, siamo d’accordo. Sta di fatto che tanto in galera non ci va. Quindi ?

    Però non sottovalutiamo l’insegnamento di questa faccenda: tocca un giudice e saranno cazzi tuoi. Cazzi amari. Perchè i veri “intoccabili” (purtroppo non nel senso dei Paria indiani) sono loro. Il politico lo rovini, il giornalista lo arresti, il poverocristoqualunque lo distruggi direttamente. Ma il magistrato non si tocca.

    Forse farebbero meglio ad accettare di buon grado i colpi provenienti dalla stampa, e lasciar sfogare così il risentimento che la gente prova per loro. Almeno si limitano a scrivere e non c’è rischio che facciano di peggio.

  8. Albert,questo ha riportato una notizia in maniera fasulla IL GIORNO DOPO che tutti avevano rettificato,al solo scopo di diffamare un giudice e mettere in cattiva luce una categoria solo per scopi politici.
    Non mi pare che i giornali riportino tutte notizie fasulle e diffamatorie.

  9. Il fatto che Farina parli solo ora è la dimostrazione che sallusti sapeva…..pensavano di fàlla franca tutti e due e invece se la sono presa ner culo….ora parla per salvare il salvabile

  10. alb
    con sta storia dei giudici intoccabili ci siamo un po’ triturati le palle
    cmq la differenza tra la merda che viene sciorinata nei giornali e la diffamazione è che nel secondo caso si dicono consapevolmente cose non vere a suffragio di un proprio giudizio, nel primo si lascia dare libero sfogo alle proprie idee, probabilmente alle proprie idee del cazzo ma pur sempre proprie
    se io dico albert mi sembra un tipo particolare la mia è un opinione
    se dico albert ieri girava con le mutande rosa in mezzo alla cassia con un cartello che inneggiava a Bersani quindi è un elettore del pd con tendenze esibizioniste secondo me ti diffamo un pochettino…..

  11. Lo scopo dell’articolo nosferatu-farina era di alimentare la guerra sulla 194 (la legge).
    Lo scopo della risonanza della questrione sallusti galeotto e’ per arrivare veloci veloci ad una modifica della legge attuale, che arrivera’ rapida come un boomerang che poi si incuneera’ tra le chiappe nostre.
    Gli scribacchini sono i tarapiedi dei politici, politici a loro volta colleghi dei magistrati nel gran gioco del maggiordomo del bankster.

    Si, sono un cazzo di complottista esaurito ed anche oggi il cielo sopra torino e’ stato irrorato di scie chimiche come al solito ed ora scappo che senno’ mi becano i rettiliani.

    Sallusti e’ un rettiliano e quando scoreggia produce scie chimiche ed haarp.

    Ciao.

  12. Propongo per il buon sallusti la sostituzione dei 14 mesi di galera con lavori socialmente utili tipo stasà ‘r bottìno dell’appartamenti cólla cannuccia da coca cola :mrgreen:

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