Addio Italia !!!

Oggi un altro conoscente, salutava tutti dalla sua pagina di Facebook e comunicava il suo trasferimento a brevissimo tempo, in un altro continente, a circa 13500 km in linea d’aria di distanza dalla sua città natale.
Addio paese mio, addio Italia!
Finalmente la risposta che attendevo (e che non ho mai detto a nessuno) è arrivata. Mi trasferisco nelle isole polinesiane. Lì mi aspetta una vita migliore, un lavoro molto redditizio e più serenità. Dopo 2 anni la mia domanda è stata accettata ed il mio sogno si avvera. Lascio tutto e tutti col dolore in petto. Sto male credetemi, ma devo andare, e pensare al meglio. Qui non c’è piu nulla che mi soddisfi, l’Italia va a rotoli, tutti sono sofferenti e c’è gente davvero matta e crudele ultimamente. Che cavolo ci sto a fare qui. Lì intraprenderò una vita nuova, c’è un mondo nuovo che mi aspetta. Costa tutto meno e le tasse sono minime. Vi abbraccio tutti. Vi voglio bene, davvero grazie. BUONA FORTUNA a tutti!!!
“.
Non parliamo del ventenne in cerca di fortuna e di avventura, stavolta come molte altre storie che sto ascoltando e leggendo in questi ultimi mesi, si tratta di un 50enne con moglie e figli.
Venduto tutto ciò che aveva da una vita, casa, box, auto, moto, giro dei suoi mercati settimanali, trasferiti digitalmente tutti i suoi risparmi e salutato parenti, sorelle e fratelli, è pronto e felice di spostarsi in un altro mondo, di cui non conosce lingua, usi, costumi, clima, servizi sociali, problemi quotidiani e sanitari, aspettative del suo nucleo familiare.
Non so se siano matti loro, o noi che resistiamo, e che magari ci facciamo una bella risatina di scherno alla conoscenza di queste esistenze e decisioni forti, ma inconsuete.
Certo è che ci sentiamo tutti in una maledetta condizione di incertezza e provvisorietá che fa male, e che forse fa compiere quei gesti estremi, come appunto quello di sbattere la porta, che diventano irrevocabili con distanze simili.
Ma il dubbio è quello di valutare se essere quei sopravvissuti alla furia nazista, che emigrati oltreoceano sfuggirono alle persecuzioni, la fame e la vita magra del secondo conflitto mondiale o diventare le vittime designate di questi pazzi alla guida delle nazioni Occidentali.
Essere o non essere ?
Questo è il problema !!!

7 pensieri riguardo “Addio Italia !!!”

  1. In Italia siamo 60 miglioni mais o meno. Stiamo invecchiando e moriamo a frotte. Nella realtà sappiamo che ormai un 5/6% è un immigrato. Così il saldo non sale ma non scende….
    Non è vero.
    Perché non è vero? Perché molti expat non si iscrivono all’AIRE e quindi risultano ancora residenti in Italia. Quindi i circa 150.000 italiani che ci lasciano ogni anno sono almeno il doppio se va bene.

  2. Trattasi di argomento piuttosto peloso.
    Credo arrivi per tutti (non importa l’età e lo status) un momento nel quale veramente ci si pensa. Credo anche che in questi ultimi anni, complice tutto il bordello insensato sull’ onda della “pandeficienza” il presentarsi di questi “momenti” si sia concentrato parecchio.

    Questo Blog, ha sempre avuto per esempio un “Espatriato”: nella prima versione c’era (e da qualche parte c’è ancora, quanto sarei contento se si riaffacciasse) il nostro Mr.Lorenz, che ci spernacchiava allegramente da Dubai… nella veste attuale abbiamo Walter che dalla Danimarca ancora non ci spernacchia, ma solo perchè è moltissimo educatissimo. E tanto fra un po’ comincia pure lui 😉

    Personalmente, io resto convinto che ognuno fa quel che meglio crede per lui e per i suoi cari. C’è chi va (e fa bene) e c’è chi resta (e fa altrettanto bene). Io sono uno di quelli che restano e le ragioni per cui resto sono solo mie (non nel senso che sono cazzi miei, cioè anche, ma nel senso che valgono solo per me ed hanno lo stesso valore di quelle di chi va).

    In linea generale, un punto a nostro favore (come italiani, intendo) è che dove andiamo andiamo spacchiamo il culo ai passeri. E’ ciò è un bene.

  3. Alla fine, se sono qui, in questa forma e con questo nome è perchè qualcuno tanto tempo fa si mosse da qui e andò altrove. Altri motivi, altri tempi, altri modi, ma la storia si ripete.

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