Oggi sto “spingendo” un po’ troppo e sto commettendo un errore: ci sono già diversi articoli e pubblicarne un altro nella stessa giornata crea “inflazione”. Per buona pratica blogghistica dovrei posticipare, ma l’ argomento sollevato ieri da Walter sottende una certa urgenza quindi mi scuso ma procedo. Metto un tag “more” per non scassare troppo il cazzo in homepage.
Dunque il Cliente ha esposto un quesito, al quale (se fosse una semplice scelta fra due opzioni) abbiamo già risposto: tra le due vetture proposte (ed anche considerando la terza aggiunta in un commento successivo) non possiamo che consigliare la prima: Opel Astra Vectra SW 2.2 benzina. Non perchè sia un gioiello di macchina, ma solo perchè le altre due vanno escluse senza ripensamenti: la Chevrolet perchè nonostante il nome evochi possenti e muscolose auto d’oltreoceano è solo un cacatore coreano di seconda generazione. Tecnologia obsoleta, linee discutibili, difetti a non finire e motori che ti piantano puntualmente e senza appello a fine garanzia. Le coreane sono accettabili solo da nuove, avendo in animo di buttarle dopo 10 anni. La Toyota potrebbe essere interessante, ma quel particolare modello ha degli spazi interni inadeguati e quella della foto appare pesantemente maltrattata già dalle immagini, figuriamoci dal vero.
Allarghiamo allora il campo, tenendo conto delle esigenze specifiche così come manifestate dal Cliente:
- Budget massimo 3.500 Euro circa;
- Auto spaziosa (station wagon minimo), con buona capacità di carico e possibilità di trainare un rimorchio;
- Adatta a climi rigidi (il Cliente vive in Danimarca);
- Capace di sopportare di tanto in tanto un viaggio di 3.500km A/R;
- Confortevole quanto basta per affrontare i viaggi di cui sopra;
- Possibilmente che non faccia cagare a vedersi, grazie (questa la aggiungo io).
Il campo di ricerca è ovviamente quello dell’ usato, ed un’ auto usata da acquistare oggi non può essere antecedente al 2005 ne’ successiva al 2010. (Detto da uno che gira con una macchina del 2001, ma io sò io 😉 ).
Il Cliente ha intenzione di rivolgersi ad un rivenditore (e non ad un privato) per potersi avvalere di una forma di garanzia. Fosse in Italia la cosa non farebbe differenza, ma credo che in Danimarca siano un pochino più rigidi in termini di patti contrattuali, quindi diamo per buona l’opzione rivenditore. Costerà un po’ di più ma stiamo tranquilli (spero).
Visto il discorso garanzia, potremo sorvolare sui normali “caveat” (tipo contachilometri riportati indietro, radiatori pieni di segatura per non tradire le perdite, motori pieni d’olio per ingranaggi – super denso – per non far vedere quanto ne perdono, ecc.). Visto il luogo geografico, unica cosa da verificare attentamente è l’ integrità del sottoscocca e il livello di corrosione di tutto ciò che si trova sotto: mozzi delle ruote, braccetti dello sterzo, sospensioni, marmitta. I posti dove nevica hanno le strade coperte di sale per metà anno e il sale è nemico giurato dei metalli. Al momento dell’ acquisto, dovremo chiedere al venditore di alzare la macchina sul ponte e poter verificare che non ci siano buchi o evidenti “rattoppi”. Più è pulita sotto, meglio è. Se il venditore si rifiuta o inventa scuse è il caso di lasciar perdere.
Dovendo quindi circoscrivere il campo, direi di attestarsi su auto di produzione tedesca (con preferenza per Volkswagen e Audi, ma anche Opel può andare, eviterei BMW e Mercedes per questioni di costo dei ricambi e della manodopera). Altra possibile opzione è Volvo. Si dice “quando sei a Roma fai come i romani”, quindi se sei in Scandinavia fai come gli scandinavi: un’ auto che gioca “in casa” (anche se svedese e non danese) ha comunque i suoi vantaggi. Ricambi, meccanici che la conoscono, ampia disponibilità di pezzi anche usati, cose così.
Il motivo per cui mi limito a tedesche e svedesi è proprio quello della corrosione: sono auto nate per quelle strade e di solito sono costruite e trattate per resistere a quel particolare flagello.
Questione alimentazione: non sono al corrente delle normative antiinquinamento del luogo, ma se seguono il “trend” globale saranno probabilmente molto più severi con le auto diesel che con quelle a benzina. Considerato che parliamo di vetture con una quindicina d’anni sul groppone il diesel lo eviterei per non rischiare di ritrovarmi con un mezzo che non può circolare (disse sempre quello che gira al centro di Roma con un diesel Euro 0, ma io sò io).
Concentriamoci quindi sui motori a benzina. Il consiglio è a prescindere quello di cercare la cilindrata “alta”: da 2.000 in su va bene tutto, bene un 2.2, meglio un 2.5 magari un 3.0. Non sono impazzito, teniamo conto che stiamo parlando di auto da turismo, non particolarmente “spinte” (fosse una sportiva il discorso sarebbe diverso). Sono quindi motori che danno potenza anche ai bassi regimi e più grandi sono, meno faticano. Meno faticano meno si rovinano. E se viaggi a 150-160 con un 1.6 devi stare quasi a tavoletta e consumi un botto, mentre per tenere la stessa velocità con un 2.5 stai con un filo di gas. E questo aiuta parecchio.
Il chilometraggio ideale non dovrebbe superare i 300.000: questo su un motore come quelli sopra descritti ti promette di farne ancora altrettanti e anche di più.
Fondamentale verifica da fare con il venditore (oltre al sottoscocca) è la distribuzione. La distribuzione è quel sistema che dà il giusto tempismo alle valvole dei cilindri per aprirsi e chiudersi quando devono. Normalmente è comandata da una cinghia, a volte da una catena (meglio, più duratura) raramente ormai da una cascata di ingranaggi. Qualsiasi sia il sistema di comando (tranne che per gli ingranaggi ma tanto non li usa più nessuno) questo va sostituito ogni tot km, a prescindere dall’ usura. Possono essere 150.000, 180.000, a volte 200.000, ma va sostituito. Perchè non dà nessun tipo di segnale di prossima rottura e se si rompe butti la macchina (si piega e va a puttane tutto quello che c’è nel monoblocco: prima le valvole, poi le bielle, poi tutto il resto).
Quello che c’è da chiedere (e farsene dare prova, magari la fattura dell’ officina) è: quando è stata fatta la distribuzione ? Il punto non è trovarsela fatta da poco (che sarebbe una bella botta di culo), bensì sapere con certezza se è stata fatta. A seconda dell’ auto, un cambio di cinghia di distribuzione può costare fra i 300 e gli 800 euro. Se è da fare, si può utilizzare questa cosa per trattare sul prezzo.
La carrozzeria non è mai un gran problema (a meno che non ci siano parti evidentemente storte o mancanti, oppure intere sezioni di colore magari leggermente diverso che tradiscono un urto importante sistemato con sostituzione dei lamierati): quello che è da guardare con attenzione sono gli interni: un coprivolante che nasconde un volante “appiccicoso” e consumato oltre a fare schifo al tatto potrebbe rivelare che l’auto ha più chilometri di quanti ne dichiari. Sedili (soprattutto se in pelle o similpelle) con evidenti segni di usura e strappi – specialmente sul lato guida – potrebbero nascondere un ex-taxi (auto maltrattate per definizione). Una tappezzeria del “cielo” scollata e cadente (magari tenuta su con delle puntine) rivela un’ auto che è stata parecchio ferma sotto le intemperie. Da provare tutto ciò che è elettronica e servizi di bordo: tutti i vetri elettrici salgono e scendono correttamente sia dal bracciolo guidatore che dai singoli interruttori ? Gli strumenti funzionano tutti ? L’ illuminazione interna è ok ? Chiusure centralizzate (e relativo telecomando), specchietti elettrici (se presenti), sbrinatore, tergicristalli e lavavetro funzionano come si deve ? Sembra una stronzata, ma se funziona tutto vuol dire che la macchina è stata “curata”, se qualcosa fa le bizze vuol dire l’esatto contrario e riaggiustare quella roba può essere un vero incubo.
Sempre in tema di cura, un particolare che può far optare per l’ “OK, la prendo” è la presenza della “doppia chiave” e di tutta la dotazione di bordo originale: se ci sono doppie chiavi, cric, ruota di scorta e trousse di attrezzi della “casa” e addirittura il manuale d’uso e manutenzione vuol dire che l’ auto è stata di un “maniaco”. Quindi va già bene solo per quello. 😉
“Si, vabbè, Albè, ma allora che cazzo devo fà” ?
Vai a istinto. 😀 Se ti piace, prendila.
Tieni conto che comunque appena presa minimo minimo ci dovrai spendere altri 200 o 300 euro. Se non è compreso nel prezzo di vendita, dovrai comunque fare un cambio olio, olio servosterzo, filtro olio, filtro aria, filtro carburante, filtro antiparticolato del condizionatore. Tutto questo se almeno le gomme sono a posto. Se no metti in conto pure quelle. Non mi farei 1.700 chilometri con delle gomme a “caciotta” (disse quello che ha portato una 2CV ferma da cinque anni con galline dentro e riaccesa a manovella da Milano a Roma, ma io sò io).
Diciamo in conclusione che l’ Opel resta la miglior candidata. Ho cercato delle Passat SW ma vedo poco e niente. Rimango molto puntato sulla Volvo V70 (per i motivi sopraesposti). Se ti piace lo stile, cerca, perchè ce ne sono davvero tante. Altra opzione come già detto sarebbe un’ Audi A4 o A6 (sempre station) temo però che il prezzo salga, anche se ne varrebbe la pena. Comunque, da preferire benzina e cilindrata alta, con tutti gli accorgimenti di cui sopra. Personalmente un “plus” sarebbe il cambio automatico, come pure la trazione integrale (qualche Volvo ce l’ha). Però sono cose che complicano, ed aumentano le probabilità di rotture meccaniche e di coglioni. Se funzionano a puntino nessun problema, ma se senti rumori strani o “strappi” nei cambi marcia lascia perdere.
Da ultimo, quando sarà, ti consiglio il sito auto-doc.it : inserendo i dati dell’ auto hai subito un’ idea precisa di quanto costi ogni specifico ricambio. E’ utile per capire se il meccanico che ti fa il preventivo ti sta fregando alla grande o se è onesto. Inoltre, si fa sempre più strada l’ uso di farsi dire dal meccanico cosa serve, poi comprarlo online e fornirglielo, pagando solo il lavoro. Spesso si risparmia.
Fonte: anni ed anni passati a procurare veicoli su commissione per gli usi e le esigenze più svariate.
Pensieri in libertà… domanda: ma vuoi comprarla lì per un discorso di targa ? Nel senso che ti fanno storie a girare troppo a lungo con targa italiana e/o ti rendono impossibile targare danese la tua auto ?
Te lo chiedo perchè potrebbe anche non essere un’ idea peregrina quella di compratela qui, un’ altra macchina. Il mercato dell’ usato è in discreto subbuglio, e nelle pieghe di ciò si trovano buone occasioni.
Ammazza che relazione approfondita! Non chiedevo tanto. Ora sto lavorando ma appena finisco rispondo alle tue domande e commento. Per adesso Tak (grazie in danese) 😎
Ho dei ricordi lontani di “Tak Tak”! Spesso lo ripetevano… 😉
E io gli facevo: “Taaaac” !
Più che relazione sono “trucchetti”, accorgimenti. Ti ricordi ? Sono come Aranzulla, solo che sono più bello e non me la tiro per niente 😀
Dunque, prima di tutto siamo in sintonia, anche per me Opel è la prima scelta tra quelle viste. La volvo che mi hai proposto pur essendo comunque molto interessante è a 180 km da qui e la cosa rende improbabile che uno come me che ha bisogno di vedere le cose almeno due volte prima di decidere possa prendersi questo sbattimento.
Poi sì, devo comprare un’auto perché le regole qui non prevedono si possa usare la propria con documenti italiani per più di un mese se si vive qui. E io sono in una situazione borderline perché è intestata pure a mio fratello che vive in Italia…
Comprarla li significa pagare un passaggio di proprietà che qui non c’è e reimmatricolare qui. Per questo e per altre ragioni preferisco comprare qui.
No diesel sicuro, a meno che non sia nuovo, ma non so nemmeno se qui li vendono ancora, perché sono ammazzati dalla green tax. Già questa opel paga circa 700 euro annue di tassa. Ti lascio immaginare le diesel.
Cambio automatico? Magari. Ma in effetti o i prezzi o l’età dell’auto salgono. A dire il vero ci sarebbe una Citroen C5 automatica molto bella, ma so che dopo dieci anni van messe le mani sulle sospensioni pneumatiche e lì come dici tu sò cazzi.
Trattamento sottoscocca. Sì qui è la norma e lo specificano. Sono quasi sicuro che lo abbiano, devo controllare.
La garanzia. È di sei mesi e include motore, freni e frizione, nel senso che si rompono te li sostituiscono con un pezzo funzionante di seconda mano. Certo che se si rompe in Italia…
Lunedì se tutto va bene vado a vedere, perché non son comunque dietro l’angolo e meno uso la mia Pandina meglio è… Farò tutte le prove che mi hai consigliato poi guarderò sconsolato il portafoglio… e farò la scelta sbagliata 😁
Post fatto apposta per me.
In familgia abbiamo comprato una nissan micra aziendale del 2021 con 10.000 km. Prezzo 14.600 euro in contanti, contro i 19.000 euro del modello base.
Peraltro della Micra originale questo modello non ha proprio niente, essendo più lunga di 4 metri: Pare che nel 2020 la Nissan abbia rivistoil design di tutti i suoi modelli. La micra di oggi sembra una macchina di formula uno.
La machina è superaccessoriata, con tanto di casse Bose installate nei poggiatesta dei sedili. Unica notazione: è una macchina da coatti. Colore Red Passion. Ma trattandosi di un usato a pronta consegna non potevamo certo fare gli schizzinosi,
Personalmente avrei fatto volentieri a meno di un’altra automobile, dopo avere rottamato quella precedente, a cui si era rotto il semiasse, con tanto distacco di una ruota in corsa . Purtroppo avendo una casa in Maremma in mezzo ad un bosco siamo stati costretti a comprare un’altra macchina, altrimenti avremmo dovuto pagare 5.000 euro al mese per noleggiare un’automobile per un mese.
…io non capisco perchè si ostinino a chiamarla “Micra”, visto che è grossa come una Golf. Io sono ancora innamorato della Micra prima serie, ne avevo una 1.4 benzina col cambio automatico, ci ho fatto 400.000 chilometri e non sarebbe morta mai (la chiamano “Highlander”) se non fosse stata centrata da un camioncino carico di ferro lanciato senza freni che l’ha ridotta un cencio. E sono comunque riuscito a rivendermi motore e cambio a 400 Euro. Se la ritrovo posto una foto.
Dunque la Micrina in questione se ne stava bella parcheggiata tranquilla, quando tutto a un tratto un cazzo di Iveco Daily cassonato, carico di ferraccio (quindi pesante un accidente) ha “mollato” da solo (sembra) i freni e ha preso la rincorsa senza l’autista a bordo, partendo all’ indietro in discesa e arrestando la sua funesta corsa con lo spigolo del cassone proprio addosso alla povera vetturetta, la quale ha poi sbattuto contro quella a fianco che ha sbattuto contro quella ancora a fianco (tanto per capire la botta).
E comunque ancora camminava, tanto che mi ha riportato (incazzato a bestia) a casa. Però era irrimediabilmente piegata, niente da fare.
A me recentemente l’agenzia delle entrate ha intimato di acquistare un posche cayman. Rigorosamente a benzina, biturbo. Sul colore degli interni mi hanno lasciato fare. In germania me lo sarei sognato.
Stessa cosa con me, ma mi hanno permesso di scegliere tra Cayman e Panamera. Ho optato per il Panamera. Strana sta cosa, vè? Mi sa che c’entra con il PNRR…
Il cayman pero’ e’ proprio da bauscia. Meglio una skoda, sai i drifting…
Quando la mia ragazza dovrà cambiare macchina, verrò a cercarti… per un consiglio intendo! 😉 Anzi, forse è il caso portarci avanti e presto ti dirò le nostre esigenze…
Come sempre, a disposizione! Basta che fra le esigenze non ci sia che sia elettrica o ibrida: in quel caso sciopero. 😉
Vabbuò, te la faccio breve. Avremmo l’esigenza di avere un nuovo veicolo, a 2. 3 o 4 ruote non importa. Che costi il meno possibile ma che duri il più possibile. Per due persone. Tanto per farti capire, stiamo valutando pure un’ APE, una di quelle cose ridicole a 3 ruote. Ma ci chiediamo se con quel coso ci puoi andare anche su certe strade che le servono di percorrere per recarsi a Bresha dal paesello. Guarda, per me andrebbe bene anche qualcosa a 2 ruote, ma coperto, che quando piove non ti bagni. A cui in caso aggiungere una specie di carrello se ti serve di portare oggetti grossi o andare a fare la spesa. A te come sembra tutta questa faccenda? Che consigli ci dai? Oppure conosci automobili molto economiche ma affidabili?
Grazie per il tempo che dedicherai a questa faccenda. 😉